Rassegna stampa estera

Un Premier  che scommette tutta la posta in gioco in un referendum che influirà sul suo prossimo futuro, un Movimento (M5S) che fatica a farsi prendere sul serio, un Paese che soffoca per colpa di poco lungimiranti politiche ecologiche del passato e, per qualcuno, per colpa anche dell’Ecomafia. Mafia che arriva a minacciare le squadre di calcio “sano”. Questo è quanto emerge dalla stampa estera in questa coda di 2015.

Gli stralci della conferenza stampa di fine anno del nostro Primo Ministro Matteo Renzi riportati da diverse testate mettono tutti in evidenza la sua scommessa sulla riforma del Senato. Uno fra tanti Gavin Jones, che riporta su Reuters la considerazione di Renzi sul suo futuro politico da “fallito” se non riuscirà a far approvare, in un referendum previsto per il 2016, la riforma costituzionale che difende a spada tratta da quanto è entrato in carica. Spiega il giornalista che “uno dei motivi  per i quali la posta in gioco è così alta è che la riforma del Senato è inesorabilmente legata ad un’altra importante riforma politica: l’introduzione di un nuovo sistema di voto a doppio turno”. Conclude Jones affermando che “il referendum preannuncia aspre contestazioni da parte di tutti i Partiti di opposizione pronti a far campagna contro i cambiamenti”. Le Figaro riporta un flash di attualità sullo stesso tono. Fox News ha invece nuovamente ripreso il tema “salvataggio banche” riaffiorato durante la conferenza stampa. Renzi ha ribadito che “il sistema bancario italiano è solido e che non  ci sono rischi di bancarotta, nonostante le misure prese dal Governo per salvare quattro piccole banche”, chiariscono dalla rete televisiva americana.

James Politi sul Financial Times riporta i “malumori” del M5S che “ha fatto molta strada dai suoi eccentrici inizi ed è oggi il secondo Partito del Paese”. Il giornalista inglese racconta di come il Movimento “stia tentando di cambiare il suo volto di partito tra i più eccentrici d’Europa, se non  clownesco. La trasformazione ha come obbiettivo di raggiungere quello che sembrava una fantasia solo un anno fa: governare il Paese e sfidare il Governo di centro-sinistra guidato da Primo Ministro Matteo Renzi”. Politi spiega che, se è vero che i sondaggi lo danno in rialzo per via del momento difficile attraversato da Renzi (l’Italia è ripartita, ma gli italiani non se ne sono ancora accorti e sono scoraggiati, ndr), per il M5S “convincere gli italiani che sono un’alternativa credibile rimane un compito arduo perché molti continuano a vederli come un Partito di puro ostruzionismo e opposizione. Lo slogan più famoso di Beppe Grillo (…) è un ‘vaffanculo’ all’establishment. E si è sempre rifiutato di considerare di far parte di qualsiasi coalizione di Governo”.

Anche Anne Le Nir per La Croix analizza i progressi fatti dal Movimento di Grillo, che “stima essere pronto a governare le grandi città, se non il Paese. Un’ambizione che sembra smisurata rispetto alle sua capacità reali” scrive la giornalista. Dopo aver ripercorso la storia del Movimento, la Le Nir afferma che “non si può non considerare il fatto che questo Movimento anti-élite, anti-europeista, molto anti-immigrati, che surfa sull’onda della paura del tracollo sociale e della crisi economica, brilla soprattutto par il suo ostruzionismo in Parlamento, il blocco delle riforme e delle nomine”. Ma non finisce qui, più avanti nell’articolo leggiamo dell’”incapacità” dei 5 Stelle nel gestire città importanti come Parma e Livorno. L’esempio riportato è chiarificatore: “per raddrizzare ‘il pozzo mangia soldi’ (42 milioni di euro di debiti), il sindaco stellato (parliamo di Livorno, ndr), aveva nominato amministratore un certo Marco Di Gennaro, tecnico di 28 anni presentato come lo ‘Steve Jobs di Livorno’. Da allora è stato ringraziato per la sia incompetenza!”. In conclusione si chiede la giornalista se “potranno andare più lontano di così? In Giugno ci saranno importanti elezioni per rinnovare le amministrazioni locali di Roma, Milano, Bologna, Torino e Napoli. Si tratterà di un test chiave per il M5S, che spera per allora conquistare città molto grandi”.

L’inchiesta di Emmanuel Cugny per France Info sul nostro inquinamento riporta a galla vecchie ferite e fa importanti costatazioni. “I parigini non sono i soli in Europa a sperimentare la circolazione a targhe alterne. Roma ha deciso il blocco fino a mercoledì. Questa operazione ambientale nasconde grandi sfide economiche”. L’Italia è uno dei Paesi più inquinanti del Vecchio Continente. Secondo l’OCSE , più di 15 città delle 30 più inquinanti d’Europa si trovano in Italia. Cugny  spiega che “diversi motivi spiegano questo fenomeno. Le infrastrutture per il trattamento delle acque sono vecchie, le falde freatiche sono inquinate e troppo sfruttate, e non c’è, o ce n’è poca, gestione coordinata tra regioni del Nord e del Sud (…) In Italia, c’è un’altra dimensione. In effetti, cosa sarebbe il Paese senza la mafia presente, anche, nell’ambiente? Viene chiamata Ecomafia… la sola economia italiana che riesce a fare progressi in un contesto di crisi generalizzata, dicono da Roma”. Pesante.

Inquinamento trattato anche da Barbie Latza Nadeau sul Daily Beast che, senza peli sulla lingua scrive: “Gli italiani, poi, posti davanti al fatto che l’aria cattiva uccide 30.000 persone l’anno, attuano misure drastiche e in gran parte irrilevanti.” Se questo è stato un brutto anno per gli italiani anche per l’aria che respirano, la colpa va cercata nella “palese mancanza di rispetto delle regole che influiscono sulla qualità dell’aria, e una mancanza di strategia da parte del Governo”, afferma la Nadeau.  “Ora, in quella che si percepisce come una risposta dettata dal panico, le città stanno vietando tutto dalle Vespe ai forni per pizza, per cercare di riportare la qualità dell’aria sotto controllo”. (…) Quello che viene fuori leggendo l’articolo è la visione di un Paese immaturo, che “vende kit per aggirare il problema delle targhe alterne”, che non ha un sistema di trasporti pubblici adeguato che “si ferma per Natale in una città come Roma”, e che è spunto per ulteriori liti tra opposizione  maggioranza. In risposta al Ministro Galletti che si impegna a dare una risposta più “coordinata e sistematica”, la giornalista laconicamente conclude: “Oppure semplicemente troppo poco, troppo tardi”.

Le minacce indirizzate al Presidente della squadra di calcio femminile di Locri hanno colpito anche Lucien Mpama che sull’Agence d’Information d’Afrique Centrale si unisce al grido di indignazione arrivato da ogni angolo d’Italia. Scrive Mpama che la il “club avrebbe chiuso per le minacce ripetute della mafia locale, la Ndrangheta, considerata come uno dei più potenti gruppi criminali europei.” (…) Un lungo articolo è stato loro dedicato anche dal Telegraph dove Alice Phillipson fa la cronostoria delle violenze verbali subite da Ferdinando Armeni, minacce che lo hanno portato a scrivere sulla home page del sito della squadra “chiuso per dignità”. La giornalista ricorda cosa sia la Ndrangheta “considerata la più potente organizzazione criminale di’Italia a causa della ricchezza accumulata attraverso l’importazione di cocaina.” (…) Un atto intimidatorio  e vile che è andato a colpire la parte sana della Calabria. Tipico di chi agisce solo nell’ombra e colpisce uomini e istituzioni che invece vivono per la luce.

Associated Press per Fox News; Italy’s Renzi says banking system not a risk in wake of rescue of 4 small lenders, 29 Dicembre 2015; Gavin Jones, Italy’s Renzi puts job on the line over 2016 referendum, Reuters, 29 Dicembre 2015; James Politi,  Italy’s Five Star Movement wants to be taken seriously, Financial Times, 29 Dicembre 2015; Anne Le Nir, Le movement Cinq Etoiles peine à faire ses preuves en Italie, La Croix, 29 Dicembre 2015; Emmanuel Cugny,  Pollution, le loird heritage économique italien, France Info, 28 Dicembre 2015; Barbie Latza Nadeau,  Italians Blame Pizza Ovens and Vespas for Deadly Smog, Daily Beast, 28 Dicembre 2015; Lucien Mpama, L’Italie fait bloc autour de l’équipe feminine de football de Locri, Agence d’Information d’Afrique Centrale, 27 Dicembre 2015; Alice Philipson,  A top Italian women’s football team will disband after a series of mafia-style threats, The Telegraph, 27 Dicembre 2015.

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