L’assistente sociale (Film, 1981)
Tarda commedia sexy, non molto erotica, ma basata di fatto sulle virtù posteriori di Nadia Cassini, protagonista di alcune sequenze ravvicinate in vasca da bagno, durante una prolungata doccia dal taglio originale e ginecologico. Principale leitmotiv della pellicola, il sedere della bella americana, esibito in bicicletta, in parti oniriche ambientate in piscina e in una sequenza notturna sulla spiaggia di Ostia. Nando Cicero, il regista, confeziona una pellicola dignitosa, utilizza Nadia Cassini con l’accento americano, nei panni di un’improbabile assistente sociale impiegata per aiutare gli abitanti d’una periferia degradata.
Il budget è modesto, quasi irrisorio, ma la bravura di Renzo Montagnani, Nino Terzo e Fiorenzo Fiorentini supplisce ai troppi buchi di sceneggiatura e a tante certe situazioni davvero prive di senso logico. Nadia Cassini cerca di redimere quattro ladruncoli dal cuore tenero, ma nel frattempo sogna di diventare una famosa showgirl (un film nel film è basato su spezzoni di spettacoli mal fotografati della bella soubrette) e di farsi sposare da un ricco americano. Molte sequenze surreali in puro stile Cicero e parecchia comicità slapstick che ricordano il cinema muto e la poetica dell’assurdo. Nadia Cassini sogna addirittura di essere la moglie di Jimmy Carter e parla con l’immagine del Presidente che si sporge da un quadro.
Nino Terzo si fa notare per la caratteristica tartagliata e per i consueti ragionamenti del sedere, visto che produce flatulenze a comando di inaudita violenza. Terzo si guadagna da vivere piangendo a pagamento ai funerali e nel sogno è addirittura il figlio di Carter. Renzo Montagnani è il sindaco-capoccia del gruppo di ladruncoli ispirato a I soliti ignoti e vorrebbe tanto far fuori una nonna invadente. Fiorenzo Fiorentini è un finto prete che insegna ai bambini l’arte dello scippo; Yorgo Voyagis è Bel Amì, il bello della situazione che fa innamorare la Cassini e alla fine convola a giuste nozze. Irene Papas è una presenza surreale, una sorta di fata buona che arriva dal mare a bordo di una canoa e decide di aiutare il popolo dei diseredati.
Cicero preme l’acceleratore sul grottesco per nascondere carenze produttive e mancanza di denaro. Non fa certo cinema raffinato, come sempre, ma corporale e viscerale, lasciando liberi gli attori di realizzare rumori di scena. Ambientazione quasi pasoliniana, sul lungomare cadente di Ostia, tra baracche, casette di pescatori e spiagge abbandonate. Ultimo film di Gigi Ballista, attore quasi sempre calato nel ruolo del cummenda milanese, per l’occasione alto prelato in cerca di una preziosa reliquia.
La pellicola è stata poco vista per colpa di una pessima distribuzione ma passa spesso sui canali del circuito satellitare Sky e sul digitale AB Channel. Non così male come dice la critica alta, tutto sommato divertente, imperdibile per i fan di Cicero e della Cassini.
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Regia: Nado Cicero. Soggetto e Sceneggiatura: Stefano Canzio, Alessandro Canzio, Marino Onorati. Fotografia: Eugenio Bentivoglio. Montaggio: Franco Letti. Musica: Andrea Lo Vecchio. Scenografia e Costumi: Toni Rossati. Assistente Regia: Massimo Manasse. Interpreti: Nadia Cassini, Renzo Montagnani, Yorgo Voayagis, Irene Papas, Fiorenzo Fiorentini, Nino Terzo, Gigi Ballista, Giovanni Vannini, Elvira Cortese, Sergio Di Pinto. Durata: 86’. Genere: Commedia Sexy. Teatri di Posa: De Paolis.
[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]