“Vitalizio, garanzia democratica prevista dai Padri della Costituzione”
[Riceviamo e pubblichiamo questa lettera inviataci da Francesco Gardini su un tema dell’attualità politica che tiene acceso il dibattito non solo tra gli addetti ai lavori – NdR]
Cari Signori,
vado contro corrente rispetto all’irrazionale senso comune inoculato nelle menti degli italiani, ma da cittadino pensante ritengo che debba almeno aprirsi un dibattito concreto e razionale su questa spinosa questione liquidata con slogan da ragazzini e frasette da twitter tanto cari al “grande statista” che ci governa. L’argomento è un tabù molto difficile da mettere sul tappeto di una discussione serena. La campagna mediatica truffaldina messa in piedi contro questa istituzione di garanzia per l’indipendenza di parlamentari e senatori è stata devastante e diabolica quanto efficace.
Personalmente da cittadino non me la sono mai bevuta, come non mi sono bevuto tutte le altre nefandezze di questi ultimi anni, ma ho sperato che prima o poi qualche voce in difesa di quella istituzione, voluta non a caso dai Padri della nostra Costituzione, si levasse contro una macchina del fango attivata magistralmente per mezzo di pochi esempi scandalosi. Lo scopo e il risultato della castrazione del vitalizio è chiaramente visibile ora, anche se nessuno ne parla in questi termini finanche banali: Parlamento e Senato sono infatti schiavi anche per questo di un governicchio di giovanotti e femminelle, spesso senza alcuna esperienza amministrativa, agli ordini di eminenze grigie che tutto fanno fuorché gli interessi dei cittadini.
Il ripristino del vitalizio come inteso in origine dalla Costituzione, opportunamente regolamentato per evitare storture e abusi, sarebbe un primo passo verso il riacquisto di un minimo di indipendenza nelle scelte dei deputati, i quali dovrebbero rendere conto ai cittadini che li hanno eletti, prima di obbedire supinamente agli ordini di scuderia impartiti dai luogotenenti di partito. E’ chiaro che ora, in caso di “insubordinazione”, l’onesto deputato si vedrebbe negata la nomina di partito (altra aberrazione) alle elezioni seguenti. E senza una corretta istituzione del vitalizio, potrebbe banalmente trovarsi per la strada senza lavoro e quindi senza alcuna forma di sostentamento per sé e per la propria famiglia. Questo per avere servito lo Stato, anche solo per un paio d’anni di legislatura. Certo non è il caso di tutti, la realtà è più complessa, altri tipi di interessi, ma per molti è così. Chissà perché questa legislatura arriverà sicuramente a fine mandato. Ovviamente a meno che le Mafie Finanziarie di Stato e Internazionali non decidano diversamente come già successo.
Anche il forzato ringiovanimento della classe politica va in questa direzione: per un giovane parlamentare il vitalizio/pensione come è stato ridotto ora è tra le altre cose molto più distante nel tempo. Risultato: parlamentari ancora più vincolati e manovrabili, e per di più inesperti. Accentramento del potere, meno democrazia e diritti per i cittadini, ma meno diritti anche per quelli che dovrebbero rappresentarli. Chi decide di impegnarsi in politica di solito lo fa come prospettiva di vita. L’impegno che ne segue è grande e non dovrebbe essere compatibile con altre attività lavorative. Chi lascia un lavoro o sacrifica una carriera per servire i cittadini nella politica dovrebbe essere tutelato nel caso non venga rieletto a meno di colpe e inadempienze manifeste. La cosa andrebbe regolamentata, niente cumuli, tutto andrebbe finalizzato a rendere disponibile al “politico di professione” (non è una parolaccia!) un reddito decente che gli permettesse di continuare ad occuparsi di politica anche se non rieletto. Non era così prima del regime? Furbi e disonesti ce ne saranno sempre come in tutti i campi, la perfezione non è di questo mondo, ma non è questo il punto.
E per il M5S, che “strana” idea una legislatura e poi via. Avremo sempre parlamentari inesperti ad ogni nuova legislatura?! Qual è la vera ragione di una simile regola? A me viene un sospetto… E sempre per il M5S, nobile atto quello di devolvere parte della retribuzione a favore di un fondo per le PMI. Ma quanto sarebbe più utile impiegare quelle risorse ed altre ancora per creare un canale di informazione, magari una radio nazionale, al fine di trasmettere un’informazione diversa da quella preconfezionata, distorta e sterilizzata propagandata ora solo da mezzi totalmente asserviti al regime. E per favore, non continuate a dire che la “rete” è un canale di informazione. Parliamo di giornali radio quotidiani, di inchieste, approfondimenti e dibattiti fruibili giornalmente e puntualmente da tutti. Queste cose meriterebbero peraltro tutte un finanziamento pubblico, altro che canone per la RAI in bolletta! L’informazione sta alla base della democrazia. Il cittadino ha il diritto di ricevere un’informazione da tutte le forze dell’arco costituzionale rappresentate in Parlamento. Questa è libertà di informazione. Questo è quello che non vuole il regime.
Il governicchio attuale si regge in piedi in parte anche proprio sul comprensibile timore dei nominati eletti di perdere banalmente la fonte di reddito. Detto niente eh?! Semplice ed efficace. Questo meccanismo agisce sicuramente per il PD e per certa parte delle opposizioni. Non parliamo ovviamente dei vari capi e luogotenenti di partito, loro cadrebbero sempre in piedi e a loro questa situazione va benissimo così com’è per mantenere il controllo su Parlamento e Senato. Oggi non è più il Parlamento che promuove le leggi ma il governicchio arrogante e manovrato che le sottopone al parlamento per una coercitiva approvazione. Tutto al rovescio! Questo deve finire. Il ripristino del vitalizio è un primo passo da compiere. Il costo del ripristino del vitalizio come inteso dai Padri della Costituzione è infinitesimo nel bilancio dello Stato rispetto all’enorme costo di una politica asservita come ora agli interessi di una Mafia di Stato Finanziaria a sua volta legata a doppio filo alla Mafia Finanziaria Internazionale.
Detto questo, rimango comunque pessimista sulla possibilità di tornare ad una più consona rappresentatività democratica nelle istituzioni italiane. Il regime ormai instaurato non lo permetterà facilmente e gli italiani purtroppo “dormono”. E’ per questo che serve informazione. La Costituzione e le regole fondamentali della Democrazia vengono modificate da un governo illegittimo imposto con un tradimento ai danni del Popolo e senza passare per elezioni. E il “Popolo” dorme!
Non avrei mai pensato che un regime simile avrebbe potuto instaurarsi in Italia con la connivenza anche di quella sottospecie di intellettualoidi che si sono sempre stracciati le vesti in altre occasioni molto meno gravi e ora tacciono. Il Fascismo è salito al potere nello stesso modo, anzi forse ora è anche peggio. All’epoca almeno esisteva un Senato di nomina regia e pertanto teoricamente un Senato non fascista. Per chi non comprende o non vuole comprendere, buon sonno della ragione. La Storia lo ricorderà per quello che è stato.
Francesco Gardini