Unioni civili, accordo Renzi-Grillo?

La ripresa dei lavori parlamentari si è aperta con l’eterno dibattito che, prima di dividere la politica, divide l’Italia intera, ossia le unioni civili. Il tema, portato nuovamente all’attenzione del Premier dopo qualche mese di silenzio, ha non poco scosso non solo la compagine centrista che compone la maggioranza, ma anche l’area cattolica del PD.

Ma senza entrare nel merito del tema che ovviamente non potrà mai trovare una sintesi tra sostenitori ed oppositori, quali potranno essere le possibili ripercussioni politiche e quali saranno le strategie che Renzi intenderà adottare? A soffrire politicamente di più su questo provvedimento è senza dubbio l’NCD di Alfano, movimento nato da una costola di Forza Italia, ma che si porta dentro la maggior parte dell’elettorato di Comunione e Liberazione, la cui posizione su matrimoni e adozioni omosessuali è nota a tutti. Maurizio Lupi, prima che il dibattito mediatico entrasse nel vivo, sul finire del 2015 aveva dichiarato la sua disponibilità ad estendere i diritti per le coppie di fatto, a fronte della tutela dell’istituto del matrimonio, ma con il nuovo anno le cose sono cambiate.

Dopo il tentativo di Alfano di alzare la voce, sostenendo che il provvedimento non facesse parte del programma di governo, il tentativo di Renzi di allargare il consenso a SEL e M5S, rischia di mettere in imbarazzo tutto il Nuovo Centro Destra. Che questo governo punti ad una maggioranza a geometrie variabili è ormai cosa nota, ma la possibilità di coinvolgere soprattutto i pentastellati nell’approvazione di questo provvedimento potrebbe portare a non poche ripercussioni. Sicuramente il movimento di Grillo potrebbe trovare un accordo abbastanza agilmente con il Presidente del Consiglio, in quanto il tema delle unioni civili è sempre stato al centro del loro programma elettorale, ma i delicati equilibri con l’area centrista del governo potrebbero farsi più tesi.

L’unica soluzione che Renzi ha per non snaturare completamente il provvedimento cedendo alle richieste di NCD è quello di scendere a patti con Alfano allestendo una splendida sceneggiata. Il Segretario Dem potrebbe accordarsi con i 5 stelle, concedendo a NCD di opporsi al provvedimento, magari anche con la possibilità di promuovere un referendum. Ciò consentirebbe ad Alfano di apparire al suo elettorato in contrasto con Renzi, salvandosi la faccia con un referendum, con la speranza che il tempo cancelli la memoria degli elettori.

Renzi vuole chiedere al più presto questo capitolo per concentrarsi sulle riforme che contano, alle quali deve ovviamente arrivare con la maggioranza il più compatta possibile. La strada che porta a Grillo, potrebbe essere la più facile da percorrere per levarsi dall’imbarazzo politico e magari riconquistando quell’elettorato più a sinistra, storicamente più sensibile al tema, che ultimamente lo ha un po’ abbandonato. La palla passa a Grillo che dovrà decidere se abboccare alla trappola tesa dal premier o lasciare che si giochi la partita con NCD.

©Futuro Europa®

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