River of Fundament arriva a Bologna
In occasione della quarta edizione di Art City Bologna, programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere, verrà proiettato River of Fundament, opera dell’artista Matthew Barney, che inaugurerà la quarantesima edizione di Bologna ArteFiera prevista dal 29 Gennaio al 1 Febbraio 2016. Il lungometraggio, un progetto artistico che ingloba cinema, musica e teatro in una sola opera, ha già riscosso un notevole successo nelle sue precedenti tappe e catturato l’attenzione della critica internazionale.
River of Fundament è il risultato della ventennale collaborazione tra Matthew Barney, artista americano noto per le sue opere di rottura, e Jonathan Bepler, eclettico musicista americano a cui piace unire elementi all’apparenza dissimili tra loro. Questo lungometraggio è ambientato nell’Egitto pre-cristiano e affronta il tema dei sette stati dell’anima, dalla morte alla rinascita, ispirati dal romanzo di Norman Mailer, Ancient Evenings.
L’artista fa largo uso del linguaggio industriale, nel film compaiono numerose icone automobilistiche del panorama americano e molte sculture sono create dalle varie trasformazioni delle automobili; le credenze autoctone, frutto della commistione di varie culture (Nativi Americani, Americani, Maya e Celti), fanno da scenario alla mitologia e al simbolismo egiziano in un percorso in continua metamorfosi. L’opera risulta drammatica e umoristica allo stesso tempo, violenta ed erotica, così come il precedente lavoro di Matthew Barney, Cremaster 3, che presta numerosi scenari e personaggi, reali ed immaginari, e come uno specchio fedele restituisce ciò che è parte integrante dell’immaginario americano moderno.
Jonathan Bepler in questo film usa il linguaggio e ritmi ambientali come elementi di una composizione, unendoli alle arie compositive più tradizionali e recitative. Tutto ciò che è parte della natura viene utilizzato come tessuto musicale del film, l’effetto viene poi amplificato dall’uso di musicisti locali, professionisti o amatoriali, che danno ad ogni scena un senso di appartenenza maggiore al luogo.
Come ha spiegato il presidente dei Musei di Bologna Lorenzo Sassoli de Bianchi, in una recente intervista, l’artista ha lavorato con animo barocco a questo film trasformandosi in scultore e non è un caso che l’opera rientri in un progetto ben più ampio che comprende una mostra di 85 sculture esposte a Los Angeles. Sassoli de Bianchi ha anche definito la musica come vera protagonista di questo progetto, che accompagna le immagini come fossero una partitura.
Il film, la cui visione è vietata ai minori di 18 anni, verrà proiettato presso il Teatro Comunale, per questa occasione il biglietto verrà venduto con uno speciale pacchetto che prevede anche l’ingresso e la visita ad ArteFiera 2016.