Sicurezza alimentare, accordo UE-Cina-USA
All’indomani dell’Accordo di libero scambio con il Giappone e l’area del Pacifico, la “Trans-Pacific Partnership” che aveva liberalizzato il commercio tra gli Stati Uniti e 11 Paesi dell’Area del Pacifico e da cui era restata fuori la Cina, in occasione della visita del Commissario Europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis a Pechino, la UE, CINA e USA hanno siglato un Accordo per il rafforzamento della cooperazione in materia di sicurezza alimentare.
Il sistema alimentare attuale è, infatti, monopolizzato da una serie di corporazioni agroalimentari transnazionali, che pongono i propri interessi economici prima del bene pubblico e non è più rispondente ai bisogni degli individui, né alla produzione sostenibile basata sul rispetto dell’ambiente. Si è venuto a determinare, così, un sistema chiuso in cui la ricerca del massimo profitto, l’ottimizzazione dei costi, lo sfruttamento della forza lavoro, la privatizzazione di beni comuni come l’acqua, le sementi, la terra sono divenuti i fattori portanti. E in un mondo così globalizzato, quale quello attuale, anche il cibo diventa fattore di “interconnessione mondiale” che porta con sé importanti conseguenze sulla popolazione mondiale e sul modo in cui questa si nutre.
La sicurezza alimentare è un tema fondamentale per gli equilibri geopolitici mondiali. Da fonte FAO, attualmente, nel mondo sono ancora circa 800 milioni le persone che soffrono la fame cronica e non hanno abbastanza cibo per condurre una vita sana e attiva.La sicurezza alimentare nel mondo moderno, nel contesto delle Società attuali, coinvolge aspetti dal forte impatto socio-economico globale ed è uno dei principali fattori di sfida per il nuovo sistema internazionale.
Ad esempio, la profonda e radicale trasformazione socio economica che sta attraversando la Cina, attualmente, non può non avere ripercussioni sul consumo e la qualità del cibo consumato che andranno a modificare le abitudini dei cittadini e gli equilibri socio economici che ruotano intorno al fattore cibo: con l’affermazione di alimenti prodotti sempre più con procedimenti industriali per far fronte alla domanda di prodotti alimentari più economici e disponibili in quantitativi maggiori e sappiamo che quando questo si verifica la qualità molte volte scende.
Si fa sempre più largo il bisogno di verificare la qualità e assicurare controlli ai prodotti alimentari. La sicurezza alimentare non deve essere vista come una barriera, ma come un valore aggiunto e una garanzia di qualità del prodotto alimentare. In questo senso e per rassicurare i consumatori è importante diffondere informazioni sulla sicurezza alimentare, sollecitare le autorità a far fronte, concretamente, alle emergenze alimentari e rendere i sistemi alimentari equi ed accessibili a tutti.
E’ questo il contesto in cui ci muoviamo e in cui la Commissione Europea ha elaborato la Strategia per il Commercio e gli Investimenti: “Commercio a vantaggio di tutti: verso una politica commerciale e di investimento più responsabile”. La Strategia si basa su tre principi fondamentali: efficacia, trasparenza e valori e vuole fare in modo che gli effetti di politica economica vadano a vantaggio del maggior numero possibile di persone. Già al tempo di Expo 2015 il Commissario Andriukaitis dichiarò che “la sicurezza alimentare doveva passare prima di tutto per il taglio agli sprechi” e sempre allora la Commissione Europea, pubblicando le conclusioni del suo “programma scientifico per Expo 2015”, rese pubbliche una serie di Raccomandazioni sul ruolo della ricerca per migliorare la sicurezza alimentare e nutrizionale. Raccomandazioni elaborate da un comitato scientifico indipendente presieduto da Franz Fischler, con il contributo del Centro Comune di Ricerca (CCR) della Commissione. Gli esperti, già allora, avvalendosi, anche, dei risultati di una consultazione pubblica che vide il coinvolgimento on-line di innumerevoli Università e Istituti di Ricerca, fornirono gli “orientamenti” sul modo in cui rendere le azioni di ricerca ed innovazione nell’Unione e nello scenario internazionale più efficaci nel campo della sicurezza alimentare e nutrizionale a livello mondiale mettendo fine al problema della “fame nel mondo”. Tra le priorità era compresa la collaborazione tra l’Unione Europea e gli altri Paesi per realizzare un planel di esperti in materia di sicurezza alimentare e nutrizionale di spessore internazionale in modo da rafforzare l’attività di ricerca in questo campo. Stando ai risultati raggiunti dagli esperti, l’Unione dovrebbe far in modo di accrescere la consapevolezza del mondo della politica e dei cittadini sul tema della sicurezza alimentare e sui problemi a questa collegati, migliorando la collaborazione tra Istituti di Ricerca, agricoltori, Governi, mondo dell’industria ed imprenditoriale, stimolando l’innovazione lungo tutta la catena alimentare “…è necessario un progresso scientifico continuo per aiutarci a garantire alimenti sicuri e nutrienti per tutti” queste le parole del Commissario per Istruzione, Cultura, gioventù e Sport e responsabile del CCR Tibor Navracsics e, anche, ove occorra, con opportuni strumenti di finanziamento della UE.
Essenzialmente la “Politica di Sicurezza Alimentare” dell’Unione Europea è diretta a proteggere i consumatori mediante l’osservanza di un insieme di norme che assicurino l’igiene degli alimenti, la salute e il benessere degli animali, la salute delle piante, la verifica del livello della possibile contaminazione a causa dei pesticidi, garantendo, contemporaneamente il funzionamento efficiente del “Mercato unico”, in cui, però, non siano messi in secondo piano rigorosi controlli sia in entrata che in uscita dei prodotti alimentari sia verso Paesi terzi, che devono rispettare le stesse norme, che per gli alimenti provenienti da altri Paesi UE. Nel quadro sia di questi risultati che della Strategia dell’Unione per il Commercio e gli Investimenti l’Accordo trilaterale di UE-CINA e USA per rafforzare la cooperazione nel campo della sicurezza alimentare offre una forte spinta propulsiva alla promozione dello scambio di informazioni chiave (stabilendo nuove regole), alla condivisione delle conoscenze scientifiche e tecniche e alla cooperazione normativa.
La collaborazione di questi tre interlocutori dello scenario mondiale politico e commerciale è particolarmente significativa per i numeri che vengono ad essere coinvolti: un terzo della popolazione mondiale. Questa è una svolta di carattere globale dei cui effetti positivi trarranno giovamento più di due miliardi di consumatori.