Comitato Giovani UNESCO, prima Assemblea nazionale

Roma – Il Comitato Giovani UNESCO si è incontrato per la prima assemblea nazionale, tenutasi tra il 15 e il 16 gennaio. Questa, oltre ad aver offerto ai neo-addetti ai lavori l’opportunità di comune ritrovo, ha rappresentato un momento d’apertura nei confronti dei curiosissimi esterni al sistema UNESCO. Per regione sono stati nominati un rappresentante e 10 soci tra i 20 e i 35 anni, per un totale di 200 professionisti su rete nazionale. In occasione del convegno è stata stilata su base pluriennale la Carta dei Valori del Comitato e sono stati definiti due progetti nazionali incentrati su educazione, valorizzazione del patrimonio, imprenditoria culturale, tecnologia e innovazione, per ora non ancora resi pubblici.

Come spiega il bando del 29 gennaio 2015 dell’Associazione Comitato Italiano UNESCO Giovani: “Il Comitato si prefigge di supportare le attività della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO nel campo dell’educazione, della scienza, della cultura e della comunicazione, promuovendone progetti, valori e priorità nelle comunità locali, attraverso la ricerca della partecipazione attiva di giovani e della società civile in iniziative ed eventi di rilevanza nazionale. I 20 rappresentanti s’impegneranno per rivitalizzare il sistema culturale del nostro Paese tramite il lavoro, l’entusiasmo e le idee.”

Il primo giorno si è svolto tra l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani, la mattina, e alla Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani presso il Senato della Repubblica, il pomeriggio. All’incontro in Senato sono intervenuti Dario Franceschini, Ministro MiBACT; Stefania Giannini, Ministro MIUR; Eric Falt, Direttore Generale Aggiunto per le Relazioni Esterne e l’Informazione al Pubblico per l’UNESCO; Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO; e altri nomi illustri come Massimo Bray, Rosa Maria Di Giorgi, Maria Paola Azzario, Alessio Pascucci e Gianluca Callipo. A sostegno dell’iniziativa sono stati nominati Ambasciatori del Comitato Giovani presenti i musicisti Paolo Fresu, Davide Boosta Dileo e Vittorio Nocenzi.

Già strutturata l’organizzazione, attraverso la definizione di divisioni territoriali, e la pianificazione e la programmazione delle attività connesse tramite dipartimenti tematici, il Comitato ha espresso la particolare volontà d’inserirsi lì dove cultura e istruzione s’incontrano. La volontà è quella di operare nelle scuole, promuovere il patrimonio e le start-up culturali e turistiche, insomma costruire una rete sul territorio che coinvolga quanti più attori possibile, le istituzioni ma anche le imprese, la società civile, cittadini pronti a finanziare progetti, conservazione e restauri, coinvolgendo il settore privato.

Giovanni Puglisi puntualizza: “Non è necessario pensare soltanto a situazioni particolari di pericolo o di disastro. La normale amministrazione richiede – soprattutto in una fase di crisi come è quella attuale da parte della pubblica amministrazione – un supporto dei privati.” Paolo Petrocelli spiega: “Quello che vogliamo fare è proprio ipotizzare nuovi modelli gestionali e anche di investimenti a sostegno di progetti che guardano al futuro.”

Il ministro Franceschini si pronuncia a supporto: “Possono decidere le modalità in cui vivere la vita in modo più dinamico attraverso l’offerta culturale, possono impegnarsi per tutelare il patrimonio culturale, e i giovani dell’UNESCO mi pare abbiano proprio questa intenzione.” Del resto, l’idea di responsabilizzare la futura classe dirigente è ottima. I prescelti sono stati selezionati in base a meriti in ambito accademico e/o professionale, nei campi dell’educazione, della scienza e della cultura.

L’iniziativa prevede il loro coinvolgimento a titolo completamente volontario , ma questa la visione – successivamente formalizzata in bando pubblico – parte nel 2014 direttamente da 4 quattro giovani delegati, ex-tirocinanti della Commissione stessa, tra cui figura il presidente Paolo Petrocelli. La voglia di mettere le mani in pasta ha prevalso per andare oltre lo schema dell’ufficializzazione e del compenso economico? Non è da dare per scontato il fatto che questa volta la chiamata è stata diretta a professionisti del settore; eppure le professionalità MiBACT ne potrebbero risentire pure in quest’occasione? Altolà! UNESCO non è MiBACT, ma il sistema-cultura in Italia è da considerarsi come un tutt’uno, un uno e solo uno? I finanziamenti annuali – ahimè!, sempre di meno – alla Commissione Nazionale UNESCO sono stanziati da parte del Ministero degli Affari Esteri, quale UNESCO istituzione specializzata all’interno del piano ONU.

Sabato 16 gennaio, nella sede dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, il Comitato si è raccolto in conclave per una serie di incontri frontali e laboratori. Sono state poste al centro cultura, istruzione, fundraising, e comunicazione, al fine tracciare le linee programmatiche di un piano di lavoro pluriennale e ufficializzare l’attivazione di collaborazioni strategiche. Le partnership con le istituzioni, le realtà accademiche, e il mondo dell’imprenditoria, della tecnologia e dell’innovazione, come per esempio Confcommercio Giovani, risulteranno fondamentali per la promozione e la realizzazione dei progetti.

©Futuro Europa®

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