Riforme, nasce il Comitato Popolare per il NO

Roma – Nasce il Comitato Popolare per il NO. Ne hanno spiegato le ragioni, stamattina in Conferenza stampa, in Sala Nassiriya al Senato, i senatori Mario Mauro (Presidente dei Popolari per l’Italia), Luigi Compagna, Carlo Giovanardi, Maurizio Eufemi e gli onorevoli Giuseppe Gargani, Nino Gemelli, Nicandro Marinacci, Mario Tassone e Potito Salatto.

La proposta di revisione della Costituzione è stata approvata lunedì 11 gennaio in quarta lettura alla Camera dei Deputati con 367 voti a favore, 194 contrari e 5 astenuti; un risultato ben lontano da quei 2/3 (420 voti) necessari per evitare il referendum costituzionale oppositivo. Tra i parlamentari contrari alla riforma, sono già state raccolte le firme per garantire il referendum, che si terrà con ogni probabilità nell’ottobre di quest’anno. E’ il primo tentativo di opposizione a Matteo Renzi e al suo governo con una strategia fatta di ‘armi giudiziarie’. Mentre Renzi già si immagina i suoi comitati per il sì per una battaglia che inizierà la prossima primavera, si organizza anche l’opposizione. Il Comitato è apartitico e nasce dall’incontro fra le associazioni attive nella società civile che si riconoscono nei valori del Partito Popolare Europeo, così come alcuni soggetti politici e sindacali e una parte della migliore cultura giuridica costituzionale italiana.

Nella serata di lunedì 11 gennaio, il Min. delle Riforme Boschi, ospite alla trasmissione Otto e mezzo, ha elogiato la riforma della Costituzione, dichiarando che con essa il Paese diventerà “più moderno e più semplice”. Dicono Mario Mauro e Carlo Giovanardi, che un sistema in cui uno decide (il premier Renzi, ndr) e gli altri obbediscono, senza dover perdere tempo a mettere d’accordo opinioni diverse, è un metodo degno di una dittatura. L’attacco alle riforme, l’essenza del renzismo, è stato pensato e lanciato da giuristi come Domenico Gallo, Alessandro Pace, Gaetano Azzariti, Felice Besostri, che è anche l’autore dei ricorsi anti-Porcellum, e altri, insieme a un gruppo di avvocati, tutti aderenti al ‘Coordinamento democrazia costituzionale’. C’è il sostegno di Sinistra Ecologia e Libertà di Nichi Vendola.

Il sen. Mauro, intervenendo il 19 mattina in Commissione Affari Costituzionali, sostiene che “al di là dell’approvazione del disegno costituzionale in discussione, il nuovo scenario politico sarà in realtà determinato dalle conseguenze che questa comporta in rapporto con la legislazione elettorale e con i modificati principi costituzionali. In realtà avremo, per la prima volta nella storia del nostro Paese, uno Stato che si organizza contro la Repubblica mortificando la natura del nostro regionalismo e delle nostre autonomie”.

“L’Italia è di fronte ad un passaggio delicato della sua storia. Le riforme apportate – continua Mario Mauro – e il significato che il Presidente del consiglio attribuisce ad esse, costituiscono una pericolosa e irreversibile inversione di tendenza nel processo di espansione della democrazia. I fautori del Sì alle riforme cercheranno di far leva sulla diffusa sfiducia nella politica. Si parlerà dei costi della politica, delle lungaggini parlamentari, delle inutilità degli estenuanti dibattiti. Tutto ciò che costituisce ricchezza di democrazia e di controllo sull’operato del governo e della pubblica amministrazione, scompare. Chi sorveglierà le gestioni di enti pubblici, chi porrà freni ad atti che attentano ai diritti? Il Parlamento perde la centralità e il cittadino privato dalla sua rappresentanza non ha le dovute garanzie. Il Comitato Popolare per il NO aggrega i cittadini che al referendum difenderanno quei valori e principi che attraverso la Costituzione hanno fatto dell’Italia uno dei Paesi più importanti al mondo”.

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