Da Forza Italia di Berlusconi a Fuffa Italia di Renzi
Il 18 Gennaio 1994 nasce in Italia il Partito “FORZA ITALIA” fondato da un cittadino-imprenditore Silvio Berlusconi che, senza essere ancora Parlamentare, vince le elezioni del 27-28 Marzo dello stesso anno con la sconfitta della “gioiosa macchina da guerra” del PCI guidata dal comunista Achille Occhetto. Una sconfitta che consentì al Paese un Governo a salvaguardia di quell’assetto democratico contestato ampiamente negli anni dai comunisti italiani ideologicamente, culturalmente, politicamente, economicamente legati a Mosca.
Il 22 Febbraio 2014 Renzi cittadino-amministratore di una città, senza essere anche lui Parlamentare, assume la guida del Governo italiano, ponendo in essere, giorno dopo giorno, con una preventiva “purga” di stampo stalinista, definita “rottamazione”, della vecchia classe dirigente del Partito, assetti istituzionali certamente non in sintonia con i principi delle democrazie occidentali. L’obiettivo finale di questo modo di procedere è quello di dar vita, nella prossima scadenza elettorale, ad un Partito che potrebbe benissimo chiamarsi “FUFFA ITALIA” con caratteristiche uguali e contrarie a quelle che furono di “FORZA ITALIA” talché ormai ve ne fanno parte, di fatto, senza rimpianti o complessi, autorevoli fuoriusciti da Arcore.
Il leader di questa nuova forza politica, Renzi, con capacità di attrazione mediatica notevoli come quelle che furono di Berlusconi, ma con contenuti e slogan diametralmente opposti non fa altro che ripetere: le tasse sono diminuite (?); i “bonus” (80 e 500 euro) hanno aumentato (?) i consumi dei cittadini: il Paese è in ripresa (?) economica; la disoccupazione è in calo (?) sensibile; la riforma scolastica ha riscosso (?) grande consenso fra docenti e studenti; in Europa l’Italia sta modificando (?) gli equilibri franco-tedeschi fin qui egemoni nel Vecchio Continente; i debiti della pubblica Amministrazione sono stati saldati (?) secondo le direttive europee, la spesa pubblica è in sensibile (?) calo ; i risparmiatori finiti sul lastrico perché truffati dalle Banche saranno tutti (?) rimborsati; l’immigrazione è una risorsa (?) irrinunciabile per il Paese; i costi della politica sono stati eliminati (?) con l’abolizione delle provincie; il Bicameralismo è finito (?) con la trasformazione del Senato in quello che i “gufi” hanno definito un “Dopolavoro Regionale”; la nuova legge elettorale, l’Italicum, consente ai cittadini di scegliere (?) i loro Parlamentari; il principio “ignobile” della salvaguardia dei “diritti acquisiti” va cancellato (?) nella Previdenza Sociale; la Giustizia funziona (?) a pieno ritmo con la riduzione delle ferie ai Magistrati; le violenze (?) delle Forze dell’ordine saranno evitate avendo introdotto nel Codice Penale il “reato di tortura”; i nostri Marò sono prossimi (?) alla liberazione ecc.
Un Partito, dunque, “FUFFA ITALIA” che gode, nell’elettorato, di uno zoccolo duro di elettori quali quelli influenzati , e a volte guidati, dai poteri forti, da chi si adopera per “ghettizzare” gli eterosessuali, da quei settori della Magistratura forte con i deboli e debole con i forti, dai nuovi “Boiardi di Stato” Fiorentini collocati nei più disparati autorevoli settori dell’economia pubblica, dai numerosi inquisiti locali e nazionali. Un Partito “FUFFA ITALIA” che, peraltro, di fatto già opera nel Parlamento con quanti, provenendo da esperienze politiche diverse (NCD di Alfano, ALA di Verdini, SCELTA CIVICA di Zanetti), con consensi elettorali minimali, valori e principi inesistenti, cinismo esasperato, pensano di salvarsi in un prossimo futuro in quanto, grazie alla loro attuale indebita rappresentanza parlamentare, sono stati bonariamente rassicurati da Renzi di “stare sereni” purché fermi nel sostenere su tutto l’attuale volubile Governo.
Di fronte ad uno scenario del genere, certamente non edificante, spetterà ai cittadini e soprattutto a chi da tempo si è astenuto dal partecipare alle consultazioni elettorali, lasciare che una siffatta formazione partitica, pur non rappresentando la maggioranza degli aventi diritto al voto, governi senza soluzione di continuità o, piuttosto, reagire per ristabilire, con il proprio voto, qualcosa di più serio ,di più concreto, di più produttivo nella gestione del potere politico e della cosa pubblica.
Per indurre questi ultimi all’esercizio ragionato di un loro diritto-dovere quale il voto, è ora che quanti non hanno aderito a questa nuova ipotizzabile entità politica del Segretario PD, producano idee, presentino uomini adatti ad avere un reale riconoscimento elettorale. Non dobbiamo certo mettere in piedi una “gioiosa macchina da guerra” che nel 1994 fallì inesorabilmente ma non dobbiamo nemmeno appresentare in alternativa un “appassito esercito” di centrodestra vivacizzato solo da “intristiti ” Generali in lotta perenne per conquistare il grado di Capo di Stato Maggiore.
Vorrei ricordare a tutti la celebre riflessione dello scrittore e saggista statunitense David Foster Wallace: “Avete tutto il diritto di stare a casa, se volete, ma non prendetevi in giro pensando di non votare. Non votare è impossibile. Si può votare votando, oppure votare rimanendo a casa e raddoppiando il valore del voto di un irriducibile”.
[NdR – L’autore dell’articolo è Vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia e Membro Political Assembly PPE Bruxelles]
Un Commento
Verissimo. I Governi non-eletti, e le loro conseguenze, resteranno nella Storia del Paese come gendarme della Democrazia contro i rischi del non-voto: che ci servano di lezione. Vale la pena di ricordare con quali parole l’articolo 48 della Costituzione della Repubblica Italiana definisce il ‘voto’: come un ‘dovere civico’.