Nasce l’Osservatorio del Vino italiano

«Nasce l’Osservatorio del Vino italiano, il primo e unico punto di riferimento istituzionale per la raccolta, l’analisi, il commento e la diffusione dei dati statistici del settore vitivinicolo, sia sul fronte produttivo che su quello dei mercati interno e internazionale». «Si tratta di un’iniziativa inedita per il nostro Paese e di fondamentale importanza per un comparto produttivo che oggi rappresenta l’eccellenza dell’intero “sistema Italia”, ma che soffre la mancanza di un fonte di rilevazione, commento e diffusione di dati statistici del settore fondati e garantiti istituzionalmente». Con queste parole Domenico Zonin, presidente di Unione Italiana Vini (UIV),  ha annunciato la nascita dell’Osservatorio del Vino italiano.

«La novità di questo Osservatorio,» ha sottolineato Zonin, « è che l’elaborazione statistica viene effettuata sulla base dei dati trasmessi dalle aziende a cadenza periodica».  «Tutto ciò garantisce alle stesse imprese il vantaggio di avere analisi di mercato aggiornate e affidabili in grado di rispondere tempestivamente alle esigenze informative necessarie per orientare le strategie commerciali e di marketing delle moderne aziende del settore».

Le prime attività di ricerca effettuate dall’Osservatorio, riportano che il 64% del consumo di vino è domestico, soprattutto durante i pasti (72%). Il dato sulle vendite di vino nel canale del “fuori-casa” (Horeca, che in Italia rappresenta il 38% delle vendite totali) risulta in crescita nel terzo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: +3,1% nei volumi e + 2,3% nei valori, contro una tendenza all’opposto negativa sul versante dei valori per il canale fuori commercio(e quindi la Grande distribuzione organizzata in primis, che rappresenta il 64% delle vendite totali) sempre riferita allo stesso intervallo temporale che sacrifica il -3,9% in volume per mantenere un + 0,9% in valore.

Il vino si conferma la punta di diamante del nostro settore agroalimentare, un comparto che, grazie alla considerevole inclinazione all’export e alla sua naturale capacità di raccontare la storia del territorio di origine, fa da guida per l’intero Made in Italy sui mercati esteri.  Le esportazioni di vino nel 2015 potrebbero raggiungere un risultato record di 5,5 miliardi di euro, mettendo a segno un aumento di circa il 7% sul dato del 2014. Un fattore importante di questo successo è stata la spinta della grande vetrina mondiale dell’EXPO, su 20 milioni di persone che hanno visitato la fiera di Milano, 5 milioni hanno fatto tappa al Wine Pavilion. Il 2016 si prospetta come un altro anno di crescita anche grazie al piano Made in Italy e ai PSR, i programmi di sviluppo rurale, con 10 miliardi di fondi per l’agricoltura.

L’Osservatorio del Vino è un progetto promosso da Unione Italiana Vini, che rappresenta più del 50% del fatturato nazionale nel settore del commercio vinicolo e l’85% dell’export, con la partnership strategica di ISMEA e SDA Bocconi-Wine Management Lab, e la partecipazione tecnica di Wine Monitor-Nomisma. Un progetto ambizioso ma fondamentale per il settore vitivinicolo italiano.

©Futuro Europa®

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