Rassegna stampa estera
Sotto i riflettori ancora Renzi e le sue riforme, che fanno del 2016 l’anno della verità per il nostro Premier, soprattutto per quanto riguarda senato e disoccupazione. Renzi e la crisi dei migranti con tutte le sue ripercussioni nei rapporti con la Germania e con l’Unione Europea e il gravissimo problema dei bambini svaniti nel nulla. Renzi alla conquista dell’Africa. Ma non solo Renzi. I giornali indiani ricominciano a parlare dei nostri Marò coinvolti malgrado loro in uno scandalo che coinvolgerebbe il Governo Modi e Sonia Gandhi. Sul saudita Arab News si parla dei colloqui di Roma sulla lotta all’Isis.
Il bilancio di metà mandato di Renzi viene ripreso da Francetvinfo. “L’ardente primo Ministro italiano, alle prese con un’opinione pubblica ostile ai matrimoni per tutti, ha in piedi mille progetti. Il più importante riguarda quella che lui definisce ‘la madre di tutte le battaglie’: una riforma costituzionale che vuole ridurre i poteri dei senatori e stabilizzare la vita politica della Penisola. Votata dai parlamentari, il progetto ora dovrà essere sottoposto a referendum”, ricorda Véronique le Jeune. La giornalista sottolinea le difficoltà che aspettano il Primo Ministro che ha l’opposizione contro e parte della popolazione che non gli perdona il modo in cui è arrivato a Palazzo Chigi, “dopo aver tradito il suo collega Enrico Letta e potrebbe fargliela pagare in occasione del referendum. Possibili scogli che hanno fatto pronunciare a Matteo Renzi una frase dagli accenti gaullisti: ‘Se perdo considererò la mia esperienza politica un fallimento’. Sottointeso: ‘Me ne andrò’. (…)
Intanto su Bloomberg Business Lorenzo Totaro scrive delle preoccupazioni che desta il nostro tasso di disoccupazione. “Il tasso di disoccupazione è rimasto inaspettatamente invariato in Dicembre, segnalando il rischio che gli effetti della nuova legge sul lavoro in fatto di assunzioni potrebbero svanire senza un’accelerazione della crescita economica (…) Un rallentamento della ripresa potrebbe limitare le assunzioni nei prossimi mesi Per il momento, i posti di lavoro creati sembrano essere molto al di sotto delle domande di impiego lungo tutta la Penisola a forma di stivale (…) La produzione industriale della terza economia dell’eurozona è diminuita dello 0,5% in Novembre, innescando la preoccupazione che il recupero sia in fase di dissoluzione”. Nonostante tanti dati negativi che inquietano gli addetti ai lavori, Totaro ricorda anche che “cresce l’ottimismo delle famiglie italiane”. (…)
E la saga Renzi versus Unione Europea (e Germania) continua. Dominique Dunglas scrive della “ribellione” del nostro Premier contro un “Europa che considera agli ordini della Germania”. Ripercorre la strada dei vari dossier contenziosi che si sono aperti nei mesi passati, le “polemiche contro la governance dell’Unione, le inimicizie personali: rien ne va plus tra Matteo Renzi e Jean Claude Juncker. Il tono felpato della diplomazia a lasciato il posto alle frasi perfide”. E a proposito di diplomazia Dunglas l’ultima mossa “poco diplomatica” fatta da Renzi: “Ha sostituito l’Ambasciatore italiano presso l’UE Stefano Sannino con Carlo Calenda. Il primo, diplomatico di carriera, era giudicato troppo compiacente nei confronti della Commissione. Mentre il secondo, responsabile politico vicino a Matteo Renzi, ha la reputazione di essere…un rottweiler dei negoziati”. Vedremo.
James Politi sul Financial Times afferma che il rapporto Renzi-Merkel è ormai diventato un “rapporto di convenienza”. “L’apice del rapporto tra Angela Merkel e Matteo Renzi può essere ricondotto ad un anno fa, quando il giovane Primo Ministro italiano ha ospitato la Cancelliera tedesca nella sua città natale, Firenze (…) C’era molta bonomia quando Renzi ha reso la visita alla Merkel venerdì scorso a Berlino. La Cancelliera ha avuto ancora qualche parola gentile sul programma di riforme dell’Italia e per la sua recente ripresa economica – ma i due leader cercavano soprattutto di recuperare un rapporto chiave per l’Europa, rapporto che una tempo sembrava molto promettente, ma che ora rischia di guastarsi in modo permanente”. (…)
E se c’era una vena polemica per la sospensione di giudizio dell’Italia su fondi da accordare alla Turchia per l’accoglienza dei migranti, Today’s Zaman riporta il lieto fine del caso. “L’Italia contribuirà a versare tre miliardi di euro al fondo dell’UE per aiutare la Turchia a affrontare la crisi migratoria europea, lasciando così cadere le obiezioni che bloccavano l’attuazione del piano. Ma viene anche specificato nell’articolo che “che non è ancora chiaro se tutte le richieste dell’Italia siano state ritirate. Nel suo intervento Renzi ha ancora criticato l’approccio di Bruxelles nel cercare di risolvere la peggiore crisi migratoria in Europa dalla seconda Guerra Mondiale”. (…)
Anche l’algerino El Moudjahid si occupa di Europa e migranti riprendendo nel titolo del suo articolo la frase di Matteo Renzi: ‘L’Italia non permetterà che Schengen venga distrutta’. “Il futuro dell’area Schengen è sempre più il cuore del dibattito in seno ai 26. La causa: il flusso migratorio che invade l’Europa dall’Medio Oriente e dall’Afghanistan. Il capo del Governo italiano, Matteo Renzi, ha accusato ieri, coloro che vogliono ‘distruggere’ l’area di libera circolazione in seno all’Unione Europea, di voler ‘distruggere’ l’Europa, e ha avvisato che l’Italia non si sarebbe sottomessa.” L’atro aspetto tragico dell’epopea dei migranti sono i bambini. RFI riporta alcuni dati terrificanti: “i minori rappresentano il 27% dei migranti che arrivano in Europa, ossia circa 270mila bambini. Secondo le stime dell’Europol, negli ultimi due anni almeno 10mila tra loro sarebbero spariti nel nulla. L’Agenzia per il coordinamento della polizia europea teme che molti di loro siano sfruttati, soprattutto sessualmente, dalla criminalità organizzata (…) Nella sola Italia sono state segnalate cinquemila sparizioni.” (…)
Scrive Lucien Mpama sull’Agence d’Information d’Afrique Centrale: “Abbiamo visto e sentito il Primo Ministro Matteo Renzi ovunque in Africa, vedremo e sentiremo quest’anno anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il primo si appresta a tornare in Africa per la terza volta, con la sua tournée che comincia il primo Febbraio e che lo porterà in Nigeria, Ghana e Senegal (dove è stato peraltro accolto con grande entusiasmo anche dai media, ndr). Il secondo ha previsto di iniziare i contatti diretti con l’Africa sub sahariana dal Paese che ospita la sua organizzazione continentale, l’Unione Africana, l’Etiopia. Oggi alle prese con una grave siccità che minaccia la sua popolazione, l’Etiopia è anche un partner importante dell’Italia che vi conduce molteplici determinanti attività multi settoriali (…) A Roma, si sottolinea che il viaggio di Renzi mira a riaffermare soprattutto i legami economici con una parte di Continente dal dinamismo lodato da tutti.” (…)
Come scrive Mukul Kumar Mishra su One India, le accuse di un rappresentanti di armi inglese potrebbero creare molto rumore a livello politico. “Secondo i rapporti Christian Michael avrebbe accusato il Governo in carica di offrire la libertà dei due marò in cambio di prove di casi di corruzione che coinvolgerebbero il capo del Congresso Sonia Ghandi e la sua famiglia (…) Secondo il rapporto pubblicato dal Telegraph Michael avrebbe inviato una lettera al Tribunale Internazionale per il Diritto del Mare di Amburgo e ala Corte Permanente di Arbitrato (PCA) dell’Aia. Il quotidiano dice anche non aver potuto verificare la veridicità delle dichiarazioni (…) Michael avrebbe detto che il Primo Ministro indiano Narendra Modi avrebbe fatto questa offerta a Matteo Renzi durante un incontro segreto. L’incontro si sarebbe tenuto lo scorso Settembre quando i due leader si sono visti a New York” (…) Il portavoce del Ministero degli Esteri indiano ha definito le accuse ‘ridicole’. La Presidenza del Consiglio non ha neanche commentato.
Riporta Arab News che “Stati Uniti e Italia hanno avvisato Martedì che Daesh si sta espandendo la sua influenza, minacciando di conquistare la Libia e lanciare attacchi in Europa Occidentale. Ma come rappresentanti dei 23 Paesi della coalizione anti sedicente califfato Isis, guidata dagli USA, ripercorrendo i porgressi fatti nella lotta all’Isis Italia e Francia hanno chiaramente detto che un’azione militare contro il ramo libico di Daesh non è in Agenda, almeno non in modo imminente”. (…)
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Véronique le Jeune, Italie: 2016, l’année du quitte ou double pour Matteo Renzi, Francetvinfo, 1 Febbraio 2016; Lorenzo Totaro, Italy Unemployment Rate Stays Unchanged, Prompting Concerns, Bloomberg Business, 2 Febbraio 2016; Dominique Dunglas, Le torchon brule entre Rome et Bruxelles, La tribune de Genève, 2 Febbraio 2016; El Moudjahid, Crise des migrants, Matteo Renzi: ‘L’Italie ne laissera pas détruire Schengen’, 31 Gennaio 2016; James Politi e Stefan Wagstyl, Renzi-Merkel affair turn sto partenrship of convenience, 29 Gennaio 2016; RFI, L’inquiétante disparition d’au moins 10000 enfants migrants en Europe, 31 Gennaio 2016; Reuters per Today’s Zaman, Italy drops objections to EU migrations fund to Turkey, 2 Febbraio 2016; Lucien Mpama, L’Italie à l’assaut del l’Afrique, Adiac, 31 Gennaio 2016; Mukul Kumar Mishra, Did PM Modi offer tot rade Italian marines for ‘corruption proofs’ against Sonia Ghandi?, One India, 2 Febbraio 2016; AFP per Arab News, US, Italy warns of Daesh thret in Libya but action off agenda, 3 Febbraio 2016.