Agricoltura, nel 2015 aumento record del PIL
Nell’ultimo anno appena trascorso è stato il settore agricolo ha far registrare il più elevato incremento del Pil, producendo più lavoro nelle campagne e offrendo nuove opportunità anche ai giovani.
Già a metà 2015 l’incremento del Pil con il valore aggiunto era salito del 6 % a livello congiunturale, spinto dal boom nelle esportazioni agroalimentari (+6,2%) e dalla ripresa dei consumi alimentari delle famiglie, che, per la prima volta da sette anni, tornavano positivi e crescevano dell’1,4% rispetto allo scorso anno. In quel momento il settore agricolo aveva registrato un incremento addirittura dieci volte superiore a quello dell’industria. A sostenere l’aumento del valore aggiunto erano state, soprattutto, le esportazioni, specie verso i paesi extra UE, ma bisogna ricordare che l’Italia era al centro dei mercati internazionali grazie alla straordinaria vetrina di Expo.
A fine 2015 la crescita del Pil in agricoltura è comunque da record con un aumento del 3,7%. Con una crescita quattro volte superiore a quella dell’industria (+0,9%) e cinque volte ai servizi (+0,5%). Un boom che traina anche le assunzioni nelle campagne italiane tanto che nel 2015 i giovani lavoratori agricoli indipendenti hanno fatto registrare un aumento record del 35% rispetto all’anno precedente, tanto che gli under 34 anni che operano come imprenditori agricoli, coadiuvanti familiari e soci di cooperative agricole hanno superato le 70mila unità.
Sta nascendo una nuova generazione di contadini, allevatori, pescatori che fanno molto più che produrre cibo Made in Italy perché proteggono i semi, le piante, l’acqua e il suolo e, ogni giorno, portano avanti in Italia non solo la crescita economica, ma anche la difesa della cultura, della storia, della bellezza, della salute e in generale l’alta della qualità della vita.
Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere una nuova attività con idee innovative, che per chi vuole trovare un’occupazione anche temporanea, ora la sfida è portare il valore della trasparenza nelle filiere fino alla grande distribuzione per garantire a tutti gli agricoltori la giusta redditività. In alcuni settori i prezzi pagati agli agricoltori non sono sufficienti, infatti, a coprire i costi di produzione, mettendo a rischio la sopravvivenza delle aziende e, con esse, le opportunità di ripresa per il Paese.