Il Simbolismo a Palazzo Reale

Milano – Il Simbolismo, uno dei periodo più affascinate della storia dell’arte, sarà ospitato a Milano fino al 5 Giugno 2016 in una imponente mostra (“Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra”) che occupa le ventiquattro sale del piano nobile di Palazzo Reale. L’esposizione, promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da 24ORE Cultura-Gruppo 24ORE in collaborazione con Arthemisia Group, rientra nel più vasto programma dedicato all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento curato da Palazzo Reale.

L’epoca del Simbolismo è molto produttiva e abbraccia l’arte, la letteratura e perfino la musica, nonostante testimonianze artistiche precedenti si è fissata la sua nascita nel 1886 con la pubblicazione su Le Figaro del Manifesto del Simbolismo da parte del poeta Jean Moréas; per questo motivo la mostra riguarda in particolare l’arte europea che si sviluppò negli anni tra la Belle Epoque e la Grande Guerra. Un epoca che Michel Draguet, direttore del Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique e co-curatore dell’esposizione, definisce contrastante per il suo affermare da una parte “un nazionalismo legato alla ripresa del mito (in Polonia o in Finlandia) a un’esplorazione delle forze dell’inconscio (in Austria), passando per una visione basata sul dinamismo della luce come acme della sensazione (soprattutto in Italia, dove il divisionismo apre la strada al futurismo)” e dall’altra si oppone fermamente ad ogni forma di progresso.

Curata da Fernando Mazzocca e Claudia Zevi, la mostra accoglie circa un centinaio di dipinti, una eccezionale selezione di grafica e numerose sculture, provenienti da illustri istituti museali italiani ed europei e collezioni private. I visitatori saranno facilitati nella visita grazie ad un percorso tematico composto da 21 sezioni che evocano credenze, miti e sentimenti tipici della natura umana e che gli artisti sono riusciti ad imprimere sulla tela, su marmo, nella letteratura e nella musica con la stessa energia con cui si manifestano all’uomo.

Il percorso della mostra sarà corredato anche dalle poesie del rappresentante più illustre del Simbolismo, Baudelaire, i cui brani estratti da I Fiori del Male, opera più importante del letterato, aiuteranno i visitatori ad entrare nel sentimento che pervadeva l’animo dell’epoca. Non ci saranno esposti solo nomi illustri come Fernand Khnopff autore di Carezze o Jean Delville con l’Orfeo, ma saranno presenti anche molti autori meno noti come Luigi Bonazza, seguace italiano di Klimt, Leo Putz, Giorgio Kienerk e gli scultori Leonardo Bistolfi e Amleto Cataldi.

Queste opere giungono in Italia per la prima volta e ciò accresce le aspettative per questa mostra, sia del pubblico appassionato desideroso di conoscere meglio questo periodo, sia della critica che ne valuterà ogni singolo aspetto.

Gli organizzatori, oltre a creare visite didattiche per scuole e famiglie, hanno riunito le opere in un catalogo pubblicato da 24 ORE Cultura, che approfondisce la storia del simbolismo e dei suoi esponenti grazie all’introduzione di Michel Draguet e i saggi di Fernando Mazzocca e di Roland Van der Hoeven, che indagano rispettivamente la produzione simbolista in Italia e i rapporti tra simbolismo e musica.

©Futuro Europa®

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