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Nucleare: Ispra, non si possono usare depositi temporanei Laporta, Italia Paese che può affrontare e gestire situazione “Non è possibile pensare di continuare a usare i depositi temporanei, sia pure nella massima garanzia di sicurezza”. Così il direttore dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) Stefano Laporta in un convegno sul nucleare alla Camera. “L’Italia è un Paese – continua Laporta parlando dei rifiuti radioattivi e del deposito nazionale – che può affrontare, gestire e risolvere la situazione: dal punto di vista tecnico scientifico ci siamo”. Laporta annuncia che “dal 26 al 28 ottobre ospiteremo la riunione dei capi delle Autorità di regolazione dei Paesi occidentali”; e che nella “seconda decade di novembre ospiteremo la visita dell’Agenzia atomica internazionale” che periodicamente viene fatta “per fare il punto della situazione nel Paese membro: stiamo preparando al meglio l’appuntamento, ma sono certo che alcuni nodi verranno al pettine”. (ANSA).
Nucleare:Sereni,trasparenza-informazione su gestione rifiuti – “La gestione dei rifiuti radioattivi richiede la massima sicurezza delle popolazioni e dell’ambiente, per questo è necessario assicurare un continuo monitoraggio e controlli scrupolosi. Sulle attività e sui processi in corso è necessario che il Parlamento mantenga alta la sensibilità. Il contributo della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ad esse correlati sarà in questo come in altri ambiti fondamentale”. Lo ha detto la Vice presidente della Camera, Marina Sereni, salutando a Montecitorio gli intervenuti al convegno “La gestione dei rifiuti radioattivi e il sistema dei controlli. Esperienze a confronto tra Francia, Spagna e Italia”. “L’Italia – ha ricordato – ha definitivamente abbandonato l’opzione del nucleare con i referendum del 1987 e, da ultimo, del 2011 privilegiando il ricorso ad altre fonti energetiche”. Ma, – ha aggiunto – “le relazioni della Commissione di inchiesta della passata e della presente legislatura hanno messo in evidenza alcune criticità connesse ai ritardi nell’attività di decommissioning, al sistema dei controlli e alla mancanza di un deposito nazionale in cui collocare i rifiuti. Altro nodo da affrontare riguarda la pubblicazione della Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale, sul quale sarà avviato l’iter per la definitiva localizzazione e realizzazione del sito, un processo non facile in cui non possiamo escludere l’insorgere di opposizioni locali”. Servono “trasparenza nel processo decisionale, informazione e coinvolgimento”. Infine la Vice presidente ha ricordato che l’Italia ha recepito nel 2014 la direttiva europea, che istituisce un quadro per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi. “Non è però ancora operativo l’Ispettorato nucleare per la sicurezza nucleare e la radioprotezione e non è stato definito il programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi”. Passi avanti e ritardi da colmare: “L’iniziativa odierna è importante – ha concluso – perchè consente di discutere del tema della gestione dei rifiuti radioattivi e del sistema dei controlli anche nel contesto della situazione europea grazie agli interventi del rappresentante della Commissione europea e dei relatori di Francia e Spagna in cui sono in corso esperienze interessanti”. (ANSA).
Nucleare: Anci, commissione inchiesta ha fatto buon lavoro Portinaro, ‘riparta in fretta iter per deposito unico nazionale’ – “Il convegno di questa mattina, per l’autorevolezza degli organizzatori e per i contenuti portati dai diversi relatori, rappresenta un passaggio importante per riavviare il percorso di uscita dal nucleare nel nostro Paese. Bisogna riconoscere alla Commissione d’Inchiesta di aver svolto un lavoro importante in modo serio e approfondito”. Ne è convinto Alessandro Portinaro, sindaco di Trino (Vercelli) e Coordinatore della Consulta Anci Comuni sede di servitù nucleari, in merito al convegno “La gestione dei rifiuti radioattivi e il sistema dei controlli”, tenutosi questa mattina alla Camera. “Ciò che emerge dopo questo incontro è una completa convergenza da parte dei diversi attori – segnala l’esponente Anci – sull’urgenza e la necessità di far ripartire in fretta il processo di individuazione del sito dove realizzare il deposito unico nazionale, con la pubblicazione della Cnapi (la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee), così come è evidente che non si possono accettare ulteriori ritardi sul programma nazionale di gestione dei rifiuti radioattivi e sull’avvio dell’Isin, l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione. Questi rinvii – avverte Portinaro – stanno comportando un aumento di spese a carico dei cittadini italiani, oltre ad esporre il Paese a una procedura di infrazione da parte della Commissione europea, che attende il nostro Programma di gestione entro la fine del mese. I ritardi, cosa altrettanto grave, rendono impossibile la disattivazione degli attuali siti temporanei che, invece, si stanno di fatto trasformando in depositi definitivi, con la costruzione di nuove strutture sempre temporanee (ma con una vita utile di 50 o 100 anni) dove stoccare i rifiuti radioattivi giá presenti e quelli del decommissioning. Le centrali e gli altri impianti nucleari sono in siti del tutto inidonei – segnala da ultimo – per una custodia di medio o lungo periodo e quindi si tratta di una soluzione inaccettabile”.(ANSA).
Nucleare: via libera Regione Piemonte a dismissione Saluggia Valmaggia, accolto principio ma servono approfondimenti tecnici – La Regione Piemonte ha dato il via libera al piano complessivo di Sogin per la dismissione del sito nucleare di Saluggia, formalmente considerato ancora in esercizio sebbene non più in uso da 30 anni. Tale dismissione prevede però una serie di passaggi sui quali saranno necessari ulteriori approfondimenti tecnici, che verranno autorizzati di volta in volta. La delibera che contiene queste scelte, presentata dall’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia, è stata approvata dalla Giunta Chiamparino nella riunione di oggi. “Accogliamo il principio che si passa alla disattivazione – spiega Valmaggia – anche perché altrimenti si continuano ad applicare i protocolli e a spendere come se il deposito fosse in attività. Ma ci riserviamo e chiediamo approfondimenti tecnici sui singoli passaggi che saranno necessari”. “Nella delibera – aggiunge – abbiamo ribadito ancora con forza la necessità di definire il tema del deposito nazionale della scorie radioattive. La giusta preoccupazione del territorio è infatti che i depositi provvisori del Piemonte, Regione che ha la maggior parte delle scorie, possano diventare definitivi. La delibera contiene quindi anche un impegno a sollecitare il governo affinché comunichi quanto prima alla Sogin il nulla osta alla pubblicazione della Carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare la struttura”. (ANSA).