Non è vero… ma ci credo
Ormai il Parlamento italiano che una volta era considerato il più alto momento Istituzionale del nostro Paese, sembra essere diventato uno Zoo. Il primo ad essere definito “Squalo” fu Vittorio Sbardella della D.C. Poi si è passati a Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio e Fondatore di Forza Italia, soprannominandolo il “Caimano”.
Ai giorni nostri sono chiamati “gufi” tutti quei Parlamentari che non condividono le scelte dell’attuale Esecutivo a guida PD. Così come è invalso l’appellativo di “grillini” a coloro che rappresentano il Movimento 5 Stelle. Per non parlare della denominazione di “canguro” affibbiata alla pratica assembleare per evitare i numerosi emendamenti presentati dalle opposizioni in occasione delle votazioni su leggi della maggioranza o del Governo.
Manca ancora, ma forse per poco, all’appello un volatile notturno che si ciba di notte grazie alla capacità di ammaliare le sue prede con grandi e luminosi occhi con mobilità statica di 230°: la “civetta”.Uccello, questo, che nella vulgata popolare è presagio di catastrofi e definito, per il suo verso lugubre, sinistro e stridulo, portatore di disgrazie alle persone che lo odono talché si suggerisce di starne alla larga.
A questo punto, visti i risultati sempre più perniciosi per gli italiani degli atti governativi di questi ultimi due anni, non è forse il caso di definire l’attuale Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, una “civetta” ? Potremmo forse sbagliarci, ma sarebbe opportuno, ad ogni buon caso, fare i dovuti scongiuri ad ogni sua Conferenza stampa. Forse riusciremmo a vivere tutti un po’ meglio. Una celebre Commedia di Peppino de Filippo che trattava di superstizione si intitolava “Non è vero… ma ci credo”. Intelligenti pauca.
[NdR – L’autore dell’articolo è Vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia e Membro Political Assembly PPE Bruxelles]