The lobster (Film, 2015)
The lobster (letteralmente L’aragosta) di Yorgos Lanthimos ricorda molto da vicino un vecchio film italiano: I viaggiatori della sera (1979), ultima regia di Ugo Tognazzi, pure interprete in coppia con Ornella Vanoni. Un film fantascientifico con venature politico-grottesche che parla di anziani trasferiti in un villaggio-vacanze (vera e propria prigione dorata), per porre rimedio alla sovrappopolazione.
Nel film greco del geniale Lanthimos, il problema della dittatura del futuro non sono i vecchi ma i single, arrestati e deportati in un grande hotel sul mare dove sono costretti a trovare l’anima gemella entro 45 giorni, pena la trasformazione in un animale da loro scelto. Il protagonista al suo ingresso nella lugubre residenza elegge l’aragosta, motivo del titolo, quindi cerca di trovare una persona che scongiuri tale sorte. Non sarà facile fingere comunanza di sentimenti con un vero e proprio campionario da museo degli orrori che popola l’albergo. Il protagonista riuscirà a fuggire, dopo aver ucciso una perfida compagna, unendosi a un gruppo di solitari che segue regole altrettanto assurde, segnate dal divieto di baciarsi e di unirsi sessualmente. Troverà l’amore, nonostante tutto, con una ragazza miope, proprio come lui, anche se la tirannica guida dei solitari farà di tutto per rovinare il loro rapporto. Finale aperto.
The lobster – premio della Regia al Festival di Cannes 2015 – è una commedia grottesca ambientata in un improbabile futuro, ben fotografata nei suggestivi paesaggi irlandesi, dotata di una struggente colonna sonora a base di pezzi classici, interpretata da attori straordinari. La sceneggiatura va presa per quel che è, lo spettatore poco preparato non apprezzerà il film, un lavoro di nicchia, da saletta d’essai, non adatto ai circuiti ufficiali. La storia e i dialoghi ricordano la scrittura surreale di Marco Ferreri e Rafael Azcona, anche se Yorgos Lanthimos presenta uno stile originale, debitore del suo mentore, Lakis Lazopoulos, figlio di precedenti lavori sperimentali (Kynetta, Alps…), da noi inediti. The lobster è il suo film più commerciale, il meno astruso – ed è tutto dire – dotato di una vera e propria trama, per quanto grottesca e surreale. Un film cattivo, persino crudele, con diverse sequenze (cruente) di uccisione di animali, sconsigliate per le persone sensibili. Atmosfera claustrofobica, senso di angoscia e di opprimente insicurezza che pervade l’intera pellicola, sensazione di essere precipitati in un tunnel senza via d’uscita. Il messaggio che traspare – anche grazie a un’angosciante voce fuori campo – è quello di una società allo sbando, sull’orlo del baratro, una sorta di monito per il nostro futuro, segnato da rapporti interpersonali sempre più complessi.
Film intenso e psicologico, introspettivo, parabola sulla fine della coppia, sullo smembramento del nucleo familiare. Da vedere, se riuscite a trovarlo. Noi ce l’abbiamo fatta, grazie al Piccolo Cineclub Tirreno di Follonica.
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Regia: Yorgos Lanthimos. Soggetto e Sceneggiatura: Efthymis Filippo, Yorgos Lanthimos. Montaggio: Yorgos Mavropsaridis. Scenografia. Jacqueline Abrahams. Art Director: Mark Kelly. Produttori: Joost De Vries, Cecy Dempsey, Ed Guiney, Christos Konstantakopoulos, Yorgos Lanthimos, Leontine Petit, Carole Scotta, Derk-Jan Warrink, Andrew Lowe, Paesi di Produzione. Grecia, Rergno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Francia). Genere: Fantascienza, thriller, commedia grottesca. Durata: 118’. Interpreti: Colin Farrellò, Rachel Weisz, Jessica Barden, Olivia Colman, Ashley Jensen, Ariane Labed, Aggeliki Papoulia, John C. Reilly, Léa Seydoux, Michael Smiley, Ben Whishaw, Roger Ashton-Griffiths, Rosanna Hoult.
[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]