Vendola, padre surrogato
Un tempismo perfetto. Nel pieno del dibattito sulle coppie civili e sulla stepchild adoption, Nichi Vendola e il suo compagno italo-canadese, Eddy Testa, sono diventati papà di Tobia Antonio. Immaginare come è scontato: la coppia ha dovuto fare ricorso all’utero in affitto, facendo partorire il piccolo dal grembo di una donna californiana, dal momento che nello Stato Usa la pratica è perfettamente legale. “Questo non è futuro, questo è disgustoso egoismo”, aveva commentato su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini. Immediata la replica del neo papà Vendola: “Questo è figlio di una bellissima storia d’amore, non c’è volgarità degli squadristi della politica che possa turbare la grande felicità che la nascita di un bimbo provoca”.
Il ddl Cirinnà, che nelle scorse settimane ha scatenato un grande dibattito politico proprio sul punto riguardante le adozioni per le coppie gay, ha incassato il primo via libera al Senato, senza stepchild adoption. Una parte del Pd vorrebbe già riportare in Parlamento la questione delle adozioni. Intanto il fiocco azzurro, anzi arcobaleno, di casa Vendola diventa un inevitabile caso politico. Il padre biologico, Eddy Testa, è il compagno di vent’anni più giovane dell’ex governatore della Puglia.
Contro la scelta di ricorrere all’utero in affitto si è schierata, nei giorni scorsi, anche Famiglia Cristiana. Il settimanale cattolico, nell’edizione on line, attacca senza mezzi termini la scelta di Vendola: “Per soddisfare un suo desiderio il paladino dei poveri e degli oppressi è andato all’estero come un facoltoso signore, ha reso orfano della madre un bambino – si legge sul web – e ha eluso la Costituzione e le leggi della Repubblica. Ma non era un uomo di sinistra?”. In un altro passaggio il settimanale cattolico continua: “Vendola da sempre ha esternato il suo legittimo desiderio di paternità e oggi parla di una storia d’amore, che nessuno intende mettere in dubbio, per giustificare il suo ricorso all’utero in affitto. Ma resta il fatto che per questo grande amore, insieme al suo compagno, non ha esitato a usare il corpo di una donna e, anche se non in maniera diretta, a ‘compare’ un bambino”.
Laura Boldrini si è detta contraria alla pratica dell’utero in affitto perché “sfrutta la donna”, ma ha preso le difese del collega di partito Nichi Vendola: “Ho sentito commenti sguaiati e volgari, è squallido arrivare a fare questo”, ha detto la presidente della Camera. Per Maurizio Gasparri (Fi) l’utero in affitto è “un turpe metodo per inventarsi genitori di altri”. E rincara la dose puntando il dito contro i centristi di governo che hanno votato il testo di legge sulle unioni civili: “Facilita adozioni gay e utero in affitto”. Sulla stessa linea di pensiero anche Eugenia Roccella di Idea, il partito dell’ex Ncd Quagliarello. “Il figlio del compagno di Vendola potrà essere rapidamente riconosciuto in Itala dal leader di Sel grazie alla legge sulle unioni civili Renzi-Alfano”, è il commento della parlamentare che aggiunge come la “stepchild adoption è già una realtà”.
La questione solleva riflessioni che toccano l’aspetto etico e morale ma che in queste settimane sono state al centro del dibattito pubblico proprio in virtù del testo sulle unioni civili e sulla possibilità di adozioni per le coppie gay. Il tempismo di Nichi Vendola e compagno, in questo senso, effettivamente è stato davvero perfetto.