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Trivelle: Consulta boccia ricorsi Regioni.  Su conflitto attribuzioni tra poteri Stato – La Corte costituzionale ha dichiarato oggi inammissibili i ricorsi per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato promossi dalle Regioni sulla questione delle trivellazioni. I ricorsi riguardavano il piano delle aree, il regime delle concessioni ed erano proposti nei confronti del Presidente del Consiglio, del Parlamento e dell’Ufficio centrale per il referendum presso la Cassazione. I ricorsi – relativi alle richieste di referendum sulla “pianificazione delle attività estrattive degli idrocarburi” e sulla “prorogabilità dei titoli abilitativi a tali attività” – sono stati bocciati perché, spiega la Consulta, non è stata espressa la volontà di sollevare i conflitti “da almeno cinque dei Consigli regionali che avevano richiesto il referendum prima delle modifiche legislative sopravvenute”. (ANSA)

Trivelle:Veneto e Puglia,pronti altri ricorsi Consulta. Su stesse norme per cui bocciato conflitto. – Le Regioni Puglia e Veneto depositeranno domani – a quanto apprende l’ANSA – due ricorsi in via principale per impugnare di fronte alla Corte Costituzionale le norme in materia di trivellazioni sul piano aree e sulle proroghe delle concessioni. Si tratta delle stesse norme su cui oggi la Corte ha deciso l’inammissibilità dei ricorsi per conflitto di attribuzione supportati da 6 Consigli Regionali. I ricorsi in via principale, giá notificati, saranno presentati dalle due Regioni su mandato dei presidenti e delibera di giunta. (ANSA)

Trivelle: Lacorazza, ora voto ha un ulteriore peso politico – “Rispetto per la decisione della Corte Costituzionale, anche perché questa sentenza fa giurisprudenza nel caso in cui le Regioni, attraverso l’articolo 75 della Costituzione, dovessero attivare iniziative referendarie”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza (Pd), in riferimento alla decisione della Corte Costituzionale che oggi ha dichiarato inammissibili i ricorsi per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato promossi dalle Regioni sulla questione delle trivellazioni. “Infatti – ha aggiunto Lacorazza – si era davanti a un percorso inedito, e i tempi erano molto stretti per attivare procedure che riapprodassero nei Consigli regionali. Tuttavia, non siamo di fronte a un giudizio di merito, e quindi non sapremo mai se con le modifiche alla legge di Stabilità sono stati elusi i quesiti sul Piano delle aree e sulla durata delle concessioni”. “In queste ore – ha concluso Lacorazza – le Regioni Puglia e Veneto hanno annunciato che domani saranno depositati ricorsi di legittimità costituzionale sugli articoli della legge di Stabilità che riguardano proprio questi temi, e tra aprile e maggio la Consulta ha giá in calendario il contenzioso: ma a breve invece tutto può essere risolto democraticamente con il voto del 17 aprile, che si carica quindi di ulteriore peso e significato politico”. (ANSA)

Trivelle: De Petris (SI), motivazioni Consulta pretestuose Ora referendum raggiunga quorum – “I giudici della Consulta si sono appigliati a motivazioni piuttosto pretestuose per respingere il ricorso per conflitto di attribuzione delle Regioni e impedire che ‘rivivessero’ i due quesiti referendari bocciati dalla Cassazione”. Lo afferma la presidente del Gruppo Misto-Si al Senato Loredana De Petris. “E’ grave che ai cittadini non sia data possibilità di esprimersi anche sui quesiti bocciati, ma questa sentenza rende ancor più importante che al referendum del 17 aprile i votanti raggiungano il quorum, nonostante gli sforzi del governo per impedirlo, e i sì ottengano una vittoria schiacciante”, conclude la senatrice di Sinistra italiana. (ANSA)

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