Terza liceo (Film, 1953)
Luciano Emmer (1918-2009) ambienta questa interessante commedia corale in un liceo classico di Roma, sfruttando una struttura simile a Domenica d’agosto, mascherando un film a episodi con un contenitore unico che funge da collante per l’intera struttura. Commedia scolastica, antesignana della commedia sexy, come Emmer si era inventato la commedia balneare, per mostrare al pubblico le gambe nude delle attrici. Terza liceo usa lo stratagemma di una partita di pallacanestro, invece, avulsa dal contesto, per sfidare una solerte censura che non gradisce l’esibizione di ragazze in pantaloncini.
Emmer si avvale di una sceneggiatura d’autore, dove spiccano le firme di Vasco Pratolini e Sergio Amidei, confeziona una storia tipica del neorealismo rosa, tra amori a lieto fine, avventure mancate e vita scolastica che si dipanano durante l’anno della maturità classica. Non solo bozzettismo di maniera e una trama da fotoromanzo, come dice gran parte della critica, anche se è vero che l’ambientazione alto borghese è abbastanza irreale, come è poco credibile la storia d’amore tra un figlio di ferrovieri e una rampolla di famiglia benestante. Emmer usa la macchina da presa per pedinare – Zavattini docet! – la vita dei ragazzi fino all’esame di maturità, non si limita alla cronaca degli amori, ma inserisce un blando discorso politico con il giornale scolastico sequestrato da un preside in odor di fascismo, senza dimenticare di indagare il rapporto genitori-figli e le incomprensioni con i docenti. Molte tipologie di personaggi, non tutte approfondite a dovere, ma in fondo ci si affeziona sia alla storia che ai protagonisti e si segue con piacere nonostante il tempo passato.
Un bel ritratto dell’Italia anni Cinquanta, tra famiglie che controllano il comportamento dei figli e una scuola severa, ma anche un’analisi di un mondo in rapido cambiamento, come dimostra la figura del giovane professore dai metodi democratici. Emmer descrive il mondo dei giovani e le loro speranze, l’ansia di diventare grandi in un contesto che non sempre comprendono, stigmatizzando le figure adulte in tutti i loro difetti e nella modestia borghese. La donna viene raffigurata nel suo ruolo di moglie e madre, sempre più angusto e non accettabile fino in fondo, mentre l’uomo è il capofamiglia che porta a casa lo stipendio e pensa a gestire il bilancio. Il tono è da commedia romantica, la vita scolastica è edulcorata, le scene esterne sono ben fotografate da Mario Bava e descrivono uno spaccato storico dell’Italia post bellica.
Luciano Emmer è un regista importante del nostro cinema, noto anche per una buona attività televisiva e come inventore di Carosello. Documentarista ispirato insieme a Enrico Gras, analizza molte opere d’arte in forma narrativa grazie a un uso originale di musica e montaggio. Debutta nella fiction con il fondamentale Domenica d’agosto (1950), antesignano della commedia balneare, dove analizza con umorismo e sentimento la vita popolare e piccolo-borghese. Le sue storie sono scritte quasi sempre da Sergio Amidei, affiancato da autori come Vasco Pratolini, Ennio Flaiano e Carlo Bernari. La sua cifra stilistica è il racconto del quotidiano, le vicende della gente comune: Parigi è sempre Parigi (1951), Le ragazze di Piazza di Spagna (1952), Terza liceo (1953). La struttura del suo cinema è quasi sempre corale, Emmer preferisce non occuparsi di un protagonista unico, ma ama raccontare più esistenze concatenate, inserite in un contesto che funge da filo conduttore. Camilla (1954) è il primo tentativo di racconto unitario, seguito dal grottesco Il bigamo (1958) e dall’amaro La ragazza in vetrina (1960). Il suo ultimo film a soggetto è Basta! Ci faccio un film (1990).
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Regia: Luciano Emmer. Soggetto: Giulio Moreno. Sceneggiatura: Sergio Amidei, Carlo Bernari, Vasco Pratolini, Luciano Emmer. Fotografia: Mario Bava. Operatori: Corrado Bartoloni, Ubaldo Terzano, Enrico Umetelli. Aiuto Regia: Franco Rosi, Rinaldo Ricci. Assistente alla Regia: Max Di Thiene. Montaggio: Eraldo Da Roma. Musica: Carlo Innocenzi. Direzione Orchestra: Pippo Barzizza. Edizioni Musicali: Nazionalmusic (Milano). Direttore di Produzione: Giorgio G. Agliani. Produzione: Mario Levi, Annio Casali, Aldo Quinti per Industrie Cinematografiche Milanesi. Distribuzione: Diana Cinematografica. Genere: Commedia. Durata: 104’. Interni: Titanus (Roma). Fotografo di Scena: Studio Civirani. Negativi e Positivi: Spes (Direttore: E. Catalucci). Interpreti: Giulia Rubini, Ilaria Occhini, Roberta Primavera, Anna Maria Sandri, Christine Carère, Giovanna Turi, Ferdinando Cappabianca, Franco Santori, Ugo Amaldi, Claudio Barbesino, Turi Pandolfini, Bartolomeo Rossetti, Giuliano Montaldo, Paola Borboni, Victor André, Antonio Battistella, Eriprando Visconti, Leopoldo Mazzetti, Carlo Bernari, Rita Livesi.
[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]