Highlights Visions al MAXXI
Roma – Questa primavera si prevede un calendario fitto di mostre presso il Museo nazionale delle arti del XXI secolo (MAXXI) di via Guido Reni. Tra queste sicuramente interessante è Highlights Visions, visitabile fino al 4 Giugno 2016 presso la Sala Carlo Scarpa, una visionaria esposizione che unisce scienza, tecnologia, arte, cultura e politica.
Questa interessante esposizione riunisce illustri esponenti dell’arte e dell’architettura, nazionale ed internazionale, che si sono cimentati nell’esporre il loro punto di vista sul delicato tema della convivenza tra tecnologia e natura. A lasciare spazio a nuovi modi di intendere gli oggetti di uso comune e reinterpretare la simbiosi uomo-natura nell’ottica dello sviluppo tecnologico e culturale, saranno: Sou Fujimoto, Michelangelo Pistoletto, Paolo Soleri, Luca Vitone, Franz West e Chen Zhen.
Ognuno di questi artisti e architetti si mette in gioco offrendo al pubblico la propria visione del mondo; senza fare sconti, le loro opere si offriranno con tutto il loro carico di emozioni e sensazioni con cui i loro creatori le hanno concepite. Questa esposizione offre la possibilità per riflettere seriamente su nuovi concetti, non solo di arte ma anche di design. Quello che vedremo come detto è opera sia di artisti che di architetti e forse alcune di queste opere potrebbero un giorno entrare a far parte dell’arredo delle nostre case, o addirittura si potrà vivere in strutture costruite sulla base dei concetti qui espressi.
Passeggiando lungo il percorso espositivo varrà la pena soffermarsi sul significato di ogni lavoro esposto e la sua genesi. Luca Vitone, ad esempio, ci propone attraverso Gran Tour una serie di casse di risonanza con intagliata la silhouettes di una regione diversa, ognuna con una sua particolare musica. Delle sonorità che permettono di distinguere l’identità di ogni regione; grazie alle suggestioni create da composizioni tradizionali sarà agevole entrare in contatto con le emozioni che queste scatenano. Seguendo i percorsi suggeriti dalla musica si potrà ammirare Un-interrupted, opera di Chen Zhen, che l’artista concepisce come una sorta di rito di guarigione. Egli afflitto da una grave malattia ha visto nella creazione di questi tamburi, costruiti assemblando della pelle su delle sedie; uno strumento per riequilibrare spirito e fisico, attraverso il suo suono, liberandosi dallo stress a cui si è costantemente sottoposti.
Franz West, invece, attraverso Diwans ci esorta a usufruire dei suoi diversi divani per interagire con il resto delle opere presenti; una sorta di invito ad approfittare del momento per lasciarsi andare alle proprie riflessioni. Sarà poi difficile staccare gli occhi dall’opera di Pistoletto, che propone un Quadro di fili elettrici composto da cavi elettrici che restituiscono la luce, un modo inusuale e originale di concepire l’illuminazione. Un’opera creata stravolgendo il concetto di illuminazione stessa, essa pone i riflettori su di se sottolineando l’importanza di questa fonte di energia.
Interessante è il concetto espresso da Sou Fujimoto in Energy Forest, una stazione per il rifornimento energetico dalle sembianze di una foresta. Qui tutti fanno il pieno di energia, animali, veicoli e persone, interagendo simbioticamente e in armonia. Basato sul principio della bioenergetica, dove tutti caricano la propria energia in uno scambio fluido e continuo l’uno con l’altro, questo nuovo concetto di vita fonde insieme rispetto per la tradizione e i progressi raggiunti dalla tecnologia. Un artificio che si sposa con l’ambiente circostante, arricchendolo invece di imporsi ad esso con violenza. Sullo stesso concetto si basa l’idea di arcologia, fusione della parola architettura ed ecologia, sviluppata da Paolo Soleri in Space IV, delle città ecosostenibili che, come organismi coerenti e in grado di svilupparsi, guardano allo spazio ancora da esplorare, sembrano voler mescolare insieme spirito e materia, dove la creatività dell’architetto riesce a concretizzare l’aspetto astratto dell’una plasmando la forma dell’altra.