Turismo sostenibile, “petrolio” del Bel Paese
Il 74 per cento degli Italiani conosce il turismo sostenibile, e nel progettare le vacanze, il 53 per cento si impegna a fare scelte che non danneggino l’ambiente. Un impegno che rivela convinzione autentica: il 44 per cento è disposto infatti a pagare tra il 10 ed il 20 per cento in più per vacanze ecologicamente ‘sostenibili’. A rivelarlo, il sesto Rapporto Italiani, turismo sostenibile e ecoturismo, realizzata da IprMarketing e Fondazione UniVerde, presentata in occasione della Borsa Internazionale del Turismo a Milano. Sono ormai pochi gli Italiani che vanno in vacanza in albergone, dicono i dati. E non per problemi economici: la maggioranza preferisce strutture familiari perché più vicine alla natura e alla cultura che sono le principali leve del turismo nazionale.
Secondo lo studio, nella scelta di una meta turistica il 62 per cento degli Italiani ha visitato i Parchi nazionali, il 61 per cento privilegia le bellezze storiche e artistiche e gli eventi culturali della destinazione, il 60 per cento valuta la natura e i paesaggi e solo il 22 per cento preferisce luoghi di svago e organizzati, mentre il 19,4 per cento è orientato dalle offerte enogastronomiche tipiche. Fra le motivazioni a viaggiare, prevalgono l’arricchimento culturale per il 46 per cento e la conoscenza e l’esplorazione per il 44 per cento. Naturale che, per fruire in ‘full immersion’ e magari in maniera itinerante di queste ricchezze, l’alloggio preferito sia il bed and breakfast, che con il 36 per cento delle preferenze supera l’albergo, attestato al 34 per cento. Segue l’agriturismo con il 31 per cento. Quanto alla modalità di prenotazione, prevale quella via internet con il 74 per cento dei casi.
La scelta delle piccole strutture non è legata ad una minore disponibilità economica, ma appunto alla ‘vicinanza’ al territorio e a motivazioni etiche, a partire dalla sostenibilità. Le piccole strutture sono particolarmente ricercate perché il 53 per cento degli Italiani le considera ‘eco’ per i pannelli fotovoltaici, il 31 per cento per i sistemi di risparmio elettrico e il 27 per cento per quelli di risparmio idrico. Il 32 per cento dei clienti delle strutture ricettive si preoccupa poi che tra i servizi offerti ci sia la possibilità di consumare cibo biologico e a km 0 ed il 34 per cento che ci sia la possibilità di fare la raccolta differenziata.
Sulla qualità del cibo, dati interessanti: scelgono ristoranti che prevedono nel menù prodotti provenienti da agricoltura biologica il 46 dei turisti, e quelli che offrono prodotti a km 0 il 54 per cento. Cercano poi menù vegetariani il 20 per cento dei turisti italiani, e vegani il 12 per cento. Ma non pagando di più: solo a parità di prezzo con quelli tradizionali.
Quanto ai trasporti, altro importante elemento nel progettare una vacanza, il 67 per cento degli Italiani sarebbe disposto a rinunciare all’auto se la meta fosse raggiungibile in treno e il 51 per cento se lo fosse in autobus, il 61 per cento se sul posto ci fosse il care sharing e il 47 per cento se ci fosse il bike sharing.
“Gli Italiani cercano natura e paesaggi”, ha commentato i dati il Presidente della Fondazione Univerde Alfonso Pecoraro Scanio, in misura uguale alle mete di arte e di cultura. Le nostre ricchezze naturali meritano una promozione virtuosa così come quelle storiche, artistiche e architettoniche”. Per il Presidente di Univerde “in particolare, le aree protette, valorizzate in modo davvero sostenibile, possono arricchire l’offerta turistica italiana, creare occupazione in aree preziose per la salvaguardia ambientale e la prevenzione dal dissesto idrogeologico”. Occupazione di lungo periodo, su attività economiche vocazionali, quindi sostenibili, compatibili ed esclusive del nostro territorio, e fondate su una domanda in crescita costante: il vero ‘petrolio’ del Bel Paese.