ExoMars, l’Europa verso Marte
La Missione ExoMars è partita per esplorare Marte e alla ricerca di possibili tracce di vita presenti o passate. La sonda ESA realizzata in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Russa Roscosmos è stata lanciata dal Kazakistan, dal cosmodromo di Baikonur, con il vettore russo Proton.
Per assistere al Lancio “dal vivo” a Piazza del Popolo, a Roma, si sono riuniti gli appassionati dell’astronomia presso “l’installazione” inaugurata dal Ministro dell’Università, della Ricerca e dell’Istruzione Giannini allo scopo; allo stesso modo a Torino più di 600 persone hanno affollato il centro ALTEC (società partecipata da Agenzia Spaziale Italiana e Thales Alenia Space) dove è stato realizzato un vero e proprio evento televisivo in live streaming da ASITV, consentendo a tutti coloro che lo volevano di seguire in diretta le varie fasi precedenti e successive del Lancio.
L’agenda della Missione prevede sette mesi per raggiungere Marte. L’arrivo nella sua orbita è previsto per il prossimo 19 ottobre. Solo allora potranno avere inizio le varie fasi per sganciare il “lander”, il modulo EDM (Entry Descent and Landing Demonstrator Module” dedicato all’astronomo Schiapparelli, mentre l’ “Orbiter TGO” (Trace Gas Orbiter) continuerà nella sua orbita circolare approssimativa di 400 Km intorno al pianeta analizzandone l’atmosfera.
“ExoMars è l’Europa che ci piace. E l’Italia di cui siamo orgogliosi” queste le parole che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi ha scritto su Twitter al momento del lancio, seguendo in diretta l’avvio della Missione spaziale che vede l’Italia tra i principali protagonisti. A cui si aggiunge il Twitter del Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: “Con ExoMars l’Italia va su Marte da protagonista. Oggi è un giorno di festa per il nostro Paese: si proietta verso il futuro dimostrandosi dinamico e vitale” e quello di Samantha Cristoforetti: “Hurrà! So far so good! ExoMars”.
Fino ad oggi la sonda ha dimostrato di funzionare perfettamente e si trova nella traiettoria corretta per raggiungere Marte: “…l’Italia contribuisce in tanti modi alla Missione, anche attraverso il supporto di Terra per le misure di Telemetria fatte dalla nostra base di Malindi. Il segnale permette di controllare le fasi finali prima di partire nel grande spazio profondo verso Marte – dichiara il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, continuando -…Missioni come questa si possono ottenere soltanto grazie alla collaborazione internazionale sia all’interno dell’Europa sia tra Europa e Russia. Fa riflettere come lo spazio sia unificante in un’Europa con contrapposizioni politiche, come quelle sui migranti, o tra Europa e Russia divise sulla questione Ucraina”.
L’intero programma ExoMars è sostenuto anche dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), che ne guida il lato scientifico tecnologico, raccordando attività che vengono pensate e progettate negli Istituti scientifici, come precisa l’ASI in una nota “…è un’emozione intensissima vedere questo gigantesco razzo partire, sapendo che porta a bordo 4mila Kg di scienza e tecnologia italiani – commenta Battiston – è la prima missione in cui l’Europa atterrerà su Marte e l’Italia è leader”, con la collaborazione di un Consorzio europeo guidato dalla Thales Alenia Space Italia.
Il programma ExoMars vuole sia studiare sia “l’ambiente di Marte” che testare le nuove tecnologie presenti sulla sonda, in modo da preparare una futura Missione di ritorno sul Pianeta nel 2020. E’ una Missione, questa, composta da due parti: una la “Trace Gas Orbiter” più un Entry, Descent con il modulo dimostratore di atterraggio (EDM), Schiapparelli, appunto, di cui parlavamo prima e un’altra costituita da un “rover ExoMars”, il cui lancio è previsto in data 2018. Le indagini scientifiche avranno la massima priorità fino a che non inizierà questa seconda fase. Il rover trasporterà un trapano e una serie di strumentazioni per effettuare studi e raccolte di dati di esobiologia e ricerche geochimiche. Entrambe saranno in collaborazione con Roscosmos.
L’ Orbiter TGO trasporta strumenti scientifici (ACS – Atmospheric Chemistry Suite -; Cassis – a colori e streo Surface Imaging System-; FREND – risoluzione fine epithermal Neuron Detector – e NOMAD – Nadir e Occultazione per Marte Discovery -) per rilevare la presenza di gas atmosferici come ad esempio il metano e le loro fonti, che potrebbero dimostrare la presenza di processi biologici o geologici passati o attuali sul Pianeta, mentre Schiapparelli contiene sensori per valutare le prestazioni del “lander” nella discesa e altri sensori per studiare l’ambiente nella zona di atterraggio, entrambi consentiranno con i dati che invieranno a Terra per preparare Missioni future sul pianeta comprese la discesa dell’uomo.