L’imbroglio romano

Fa una certa impressione seguire i va e vieni della politica a destra, e sopratutto i rapporti tra Berlusconi e Salvini. Si scambiano frecciate, poi si mettono d’accordo, e di nuovo litigano scambiandosi battute abbastanza velenose.

Quello che è avvenuto a Roma non è chiarissimo: i tre alleati della destra si mettono apparentemente d’accordo su Bertolaso, fortemente sostenuto da Berlusconi, ma anche da Giorgia Meloni, poi Salvini ci ripensa, Bertolaso non gli va giù. Un po’ lo capisco: anche a me l’ex Capo della Protezione Civile lascia perplesso (e l’ho scritto): non per mancanza di capacità e di esperienza amministrativa in situazioni di emergenza, perché ne ha da vendere, ma per certe ombre sulla sua etica, concretatesi in alcune disavventure giudiziarie, una delle quali ancora aperta.

Mi ero chiesto e torno a chiedermi: capisco che a Berlusconi queste sottigliezze morali non fanno né caldo né freddo, ma davvero non c’era a Roma un altro candidato altrettanto capace ma meno “chiacchierato” (e quindi meno esposto agli attacchi, che certamente gli pioveranno addosso in campagna elettorale)? Per altro verso, però, mi chiedo anche: ma Salvini quando ha dato il suo accordo su quel nome, sapeva di chi si trattava? O è andato dopo a leggersi la sua storia su Google e ha avuto un soprassalto?

La stranezza maggiore non sta però nel voltafaccia di Salvini, ma nella condotta della Meloni. Fa sapere che non intende candidarsi perché è incinta. Poi scopre che può fare benissimo la madre e il Sindaco di Roma (ne sono convintissimo) e si candida. Ho molta simpatia per questa sua decisione: una giovane donna, in stato interessante, che decide di mettersi in gioco, merita tutto il rispetto. Ad aumentare il quale  c’è l’indescrittibile volgarità “machista” dei commenti di Berlusconi (e di Bertolaso). Per l’ex Cavaliere, è chiaro, le donne hanno una sola funzione. La compiano e stiano zitte!

Non credo che la Lega pesi, a Roma, più di uno o due punti percentuali. Non so quanto pesino Fratelli d’Italia o la stessa Forza Italia. Il ricordo di Alemanno è ancora vivo, anche se lo sciagurato Ignazio Marino è riuscito rapidamente a fare peggio di lui. Il fatto è che la destra si presenta con due candidati certi e uno potenziale (Storace), anche lui probabilmente in grado di raccogliere qualche puntarello. Senza dimenticare la candidatura di Alfio Marchini, sostenuta da NCD, che ha un aspetto migliore.

Che verrà fuori da questo imbroglio? Capisco che tutti puntino disperatamente a entrare nel ballottaggio, contro Giachetti o contro la candidata grillina (che mi pare abbastanza dignitosa). Che accadrà al secondo turno? Tocchiamo legno: a Roma il peggio non finisce mai.

©Futuro Europa®

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