Telecom ai Francesi, lo scacchiere di Berlusconi
Un altro piccolo pezzo dell’industria italiana si sta per trasferire oltralpe, ma a differenza di altre operazioni che hanno condotto le nostre imprese in mano straniere, qui sembrano in molti ad appoggiare il piano di Vivendì. E sicuramente uno dei maggiori sponsor è Silvio Berlusconi, amico di lunga data di Bollorè, che dall’integrazione con Telecom a Vivendi ha qualcosa da guadagnarsi.
La sostanza politica in questo affare, come nella rivoluzione che si vorrebbe portare in casa Mediaset è tanta e ha richiesto e richiederà l’aiuto di tutti. Come già pubblicamente dichiarato, il primo step sarà quello di rifilare Mediaset Premium alla società francese che avrebbe in mente di creare un polo sud-europeo dei contenuti che possa fare concorrenza ai principali competitors del settore (vedi Sky e Netflix). I contatti tra Pier Silvio e Vincent Bollorè sono in stato avanzato e non è da escludere che entro il nuovo anno ci saranno importanti novità nel sistema televisivo italiano.
Ma la politica dove sta? Oltre al fatto che la figura che guiderà Telecom dovrebbe essere Flavio Cattaneo, ex DG Rai e vicino agli ambienti di sinistra, la partita di Berlusconi va decisamente oltre questa operazione da poche centinaia di milioni. Ciò a cui si lavora da tempo sembrerebbe la totale uscita della famiglia Berlusconi da Mediaset che dovrebbe essere ceduta al rivale di sempre Murdoc (non certo uomo di destra) in cambio del più succulento monopolio sulle antenne di trasmissione dei segnali digitali. Già qualche tempo fa la controllata di Mediaset EiTowers tentò una operazione su Rai Way, senza risultati, ma con il tacito assenso di Renzi.
Ed ecco che in questa partita rientra con forza il Patto del Nazareno. Quello che viene definito il “partito Mediaset” ovvero Verdini, risulterebbe la moneta di scambio per portare a compimento l’operazione: supporto al Governo, in cambio dell’opa su Rai Way. E se questo non dovesse bastare, i tentativi di conciliatio con Alfano, sembrerebbero andare nella stessa direzione, con la costituzione del grande contenitore popolare, lontano dalla destra salviniana, che possa prevedere una possibile e lunga collaborazione con quello che rimarrà del PD.
Insomma una volta che si dovesse sbloccare l’operazione Rai Way, partirebbe lo smantellamento di Mediaset, che per gli oppositori politici di Berlusconi significherebbe minor potere mediatico per la destra. Dall’altro canto Berlusconi potrebbe leggermente abbandonare la sua esposizione mediatica trasformando Fininvest in una finanziaria meno impegnata nella produzione di economia reale facendo così contenti tutti.
Questo disegno avrà sicuramente tempi molto lunghi, ma visti i recenti avvenimenti di Telecom, c’è da aspettarsi che molto presto si assisterà a nuove e importanti riorganizzazioni industriali.