Combatto, dunque sono

Nel 2010 è uscita in Inghilterra una commedia il cui titolo era “Non giudicarmi”. Un lavoro divertente, una satira che andava a colpire gli stereotipi riguardanti i musulmani britannici. L’autore, che è anche il produttore, è un ragazzo di Brighton allora quindicenne che si chiama Amer Deghayes. La commedia, supportata da una colonna sonora rap ha riscosso molto successo e ha vinto anche alcuni premi.

Amer, che aveva ambizioni di diventare giornalista, è il maggiore di quattro fratelli; due gemelli, Abdulrahman e Abdullah e poi Jaffar , uno studioso, che aveva il sogno di diventare Vigile del fuoco. Erano molto uniti i fratelli, calciatori appassionati. Amer, come tutti i ragazzi della sua età aveva un “migliore amico”, Ibrahim Kamara, un rifugiato dalla Sierra Leone. Erano inseparabili; avevano un progetto comune, quello di girare un documentario che parlasse delle insicurezze dell’adolescenza. “E ‘un momento nella vita in cui siamo incerti del futuro, quando alcuni si sentono diversi, isolati e solitari. Gli adolescenti sono spesso confusi e si sentono come emarginati”, questo scrivevano i due amici. Ma il progetto non andò in porto, anche se si era cominciata una raccolta fondi per finanziarlo da parte di un’Associazione artistica che si occupa di giovani.

Nel mese di ottobre del 2013, Amer  lasciò Brighton per andare in Siria, dove si unì alla milizia islamista radicale per combattere l’esercito di Bashar al-Assad. Ibrahim presto lo raggiunse, insieme a due dei fratelli più giovani di Amer, Jaffar e Abdullah. Due anni più tardi, del gruppo di Brighton, solo Amer è ancora vivo.

Tra gli amici dei ragazzi che sono tutt’ora a  Brighton, la polizia ha identificato almeno 20 persone che secondo indagini sembrano pronti a recarsi in Siria; la maggior parte di loro non hanno ancora 18 anni e, dato molto interessante, almeno la metà si erano convertiti all’Islam da poco. Questi riscontri tragici hanno fatto sì che la famosa città balneare inglese sia stata posta sul registro delle aree che necessitano di un sostegno supplementare nella strategia di contro- estremismo del governo.

La madre dei fratelli denuncia il fatto che Amer, colui che ha cominciato tutto, sia stato sottoposto a un vero lavaggio del cervello. Ma la sua famiglia non è comunque da esempio; un padre violento e insignificante, una madre sottomessa sono lo sfondo. Un concetto  molto allarmante è che ancora non si è capito quale sia il meccanismo che porta questi giovani ad alienarsi e a considerare il Governo un nemico. Partono a volte per guerre di cui sanno solo di recente, convinti di trovare la loro identità.

La storia di questi ragazzi fornisce una visione insolita nella radicalizzazione dei giovani in Gran Bretagna. Si valutano tanti parametri, tra questi anche il fallimento collettivo di numerose autorità e forse comportamenti negligenti da parte di scuola, polizia e altro. Non da sottovalutare gli attacchi che i ragazzi subirono da parte di gruppi radicali fascisti, quelli che somigliano tanto alla gioventù hitleriana per intenderci. Quelli che difendono la razza.

Il multiculturale è pieno di contrasti che a volte sono difficili da superare; sono sempre in agguato persone molto radicali convinte di essere portatori di verità che con la loro ignoranza combattono ciò che non comprendono e di cui hanno paura. E allo stesso tempo ci sono sempre guerre e morti e ideali e divinità che gridano vendetta e si nutrono dei sogni dei ragazzi giovani che volevano diventare giornalisti, o calciatori, o solamente, adulti.

©Futuro Europa®

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