Parma Festival 360
Parma – Dal 2 aprile al 15 maggio, 45 giorni di eventi animeranno la città emiliana, con installazioni, fotografia, architettura, design, videoarte, realtà aumentata, food design, musica. Uno sguardo a 360° sul sistema della creatività contemporanea italiana e un focus sulla creatività emergente, al fine di rigenerare una grande tradizione culturale, facendo vivere in modo nuovo gli spazi espositivi e coinvolgendo attivamente la cittadinanza.
L’idea è nata nel 2015 a Camilla Mineo, la curatrice freelance parmigiana con alle spalle il circuito off del Festival Fotografia Europea di Reggio Emilia; lo CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione) dell’Università di Parma; Paratissima a Torino, realtà nata nel 2005 dall’iniziativa di associazioni culturali, che si svolge in contemporanea ad Artissima. Camilla Mineo ha pensato bene di fondare l’associazione 360° Creativity Events e di coinvolgere nel progetto Simona Manfredi, in città punto di riferimento nell’organizzazione di eventi, Chiara Canali, curatrice e giornalista, e Federica Bianconi, architetto che si occupato delle 3 giornate Strange Days allo WoPa (Workout Pasubio), uno degli eventi della manifestazione.
In una città dall’importante patrimonio artistico-culturale in cui non appare evidente l’attenzione al contemporaneo, un evento culturale del genere può risvegliare l’interesse di tutti verso quanto la città conserva e essere fonte viva di commercio. Fervore di energia, processualità e partecipazione, vengono incanalate in mostre, installazioni nei luoghi storici della città, conferenze, workshop e circuiti off, per la collaborazione delle associazioni 360° Creativity Events, Art Company, Made in Art, Kontainer, e del Comune di Parma.
Il centro dell’iniziativa è sicuramente Rebirth – Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto in Piazzale della Pace, la versione parmigiana del manifesto artistico intrapreso dall’artista torinese nel 2003. Con il coordinamento dell’associazione Manifattura Urbana, 200 cassoni in legno si estendono per una superficie di 2.500 metri quadrati e ospitano laboratori sensoriali tra il 2 aprile e settembre. La cittadinanza è invitata ad assumersi la responsabilità di richiederli e di trasformarli in interventi di permacultura e/o arredo urbano. L’Assessore alla Cultura, Laura Maria Ferraris, spiega: “Riteniamo importante dare spazio ad una riflessione che invada la città nei suoi molteplici spazi e contesti, affrontando temi di natura estetica ma anche quelli legati alla partecipazione nei processi di rigenerazione urbana.”
Il Palazzetto Eucherio Sanvitale ospita la serie AriDadaKali (2012-15) di Maurizio Galimberti, studio del nudo femminile in forma di mosaico fotografico su supporto polaroid. A Palazzo Pigorini è possibile visitare la mostra Archivio in Viaggio dell’architetto e designer d’interni Vico Magistretti: schizzi, appunti, fotografie e oggetti d’arredo illustrano gli storici sodalizi professionali con le importanti aziende di design italiane a cui Magistretti si è legato durante la propria carriera.
Sempre a Palazzo Pigorini, Chiara Canali ha curato la mostra ART & FOOD: The Art of Food Valley, che consiste in una collettiva di 23 artisti che hanno riflettuto su 20 prodotti tipici DOP e IGP del distretto territoriale emiliano – con Parma Città Creativa per la Gastronomia UNESCO. La chiesa sconsacrata di San Ludovico è invece invece luogo della video-installazione Opus ad opera di C999, accompagnato da 17 fotografie a sfondo sacro realizzate da ERRESULLALUNA e Chuli Paquin De Poulpiquet. Ed è un ritorno per Naufragio con Spettatore (2010) di Claudio Parmiggiani con la riapertura della cinquecentesca Chiesa di San Marcellino. Infine, i cloni scarlatti Storie Sospese di Afa arrivano nei Portici del Grano del Palazzo del Comune.
Inaugurati durante il weekend successivo del 9 aprile, sono le 25 location off – tra cui la Scuola d’Arte Canforini, gallerie d’arte, un hotel di lusso, studi di liberi professionisti e di coworking – che danno vita a 360 Viral, con l’idea che 360 possa essere un vero e proprio virus capace di contagiare tutta la città. In più vi sono oltre 150 negozi – in particolare showroom d’arredamento e d’abbigliamento – che hanno messo si sono messi a disposizione, con il supporto di ASCOM (Aderente alla Confcommercio). Risulta essere interessante l’inserimento di oggetti d’arte all’interno di ambientazioni domestiche, a vocazione commerciale – il prodotto culturale, quale nobilitatore e/o nobilitato, è pronto alla vendita; l’iniziativa ricorda l’apertura straordinaria di negozi in rete con gallerie d’arte a New York, e in minor parte Londra.
Un forte impulso alla formulazione dell’aspetto didattico del festival si deve all’associazione Kontainer, che ha vinto un bando di finanziamento di 45mila euro promosso da 18 fondazioni private con il patrocinio dell’ACRI (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio SpA, dal nome Funder 35, permettendo la creazione di corsi e laboratori.
Non si esclude che questa manifestazione non conosca una seguente edizione, che sarebbe la benvenuta, dacché l’evento 2016 non prevede effetti duraturi. Si parla di rigenerazione, ma le vesti sono decisamente effimere: un appuntamento a cadenza annuale aiuterebbe certamente a svegliare a primavera la città assopita. Al momento, i germogli paiono troppo teneri per affondare radici.