Parlamentari eletti o nominati?

Ai due Senatori Della Vedova (Gruppo misto-Scelta Civica) e Susta (PD), promotori di una iniziativa volta a modificare la legge elettorale denominata Italicum che prevede le “preferenze” per i candidati non Capi-Lista alla prossima Camera dei Deputati, adducendo, come motivazione, che l’esercizio democratico del diritto di scelta da parte degli elettori dei propri rappresentanti istituzionali è foriero di scandali, corruzione e voto di scambio, vorrei fare una sola, semplice domanda: come mai gli Europarlamentari italiani eletti con il suffragio di un elevato numero di elettori (da 40.000 a 130.000 voti pro capite) non sono stai mai oggetto di attenzione da parte della Magistratura, perché scevri da ogni ipotesi di reato mentre il numero di indagati o condannati fra i Parlamentari “nominati” non ha eguali negli altri Paesi dell’UE?

La verità è che la moralità,il senso della legalità di un rappresentante delle Istituzioni è personale. Se si è onesti lo si è per scelta e cultura personale. E se i cittadini sostengono qualcuno con il loro libero voto, l’eletto avrà una responsabilità diretta nei suoi comportamenti e dovrà rendere conto del suo operato a chi lo ha sostenuto nel corso della campagna elettorale.

Il problema, dunque, è un altro: i due Senatori citati, ma anche coloro che dovessero pensarla come loro, abituati ad essere “nominati” e non “eletti”, temono per il loro prossimo Seggio, avendo finora frequentato solo il Palazzo e il Capo che ha donato loro una elezione sicura nelle liste “bloccate”.

Io non so se avranno il coraggio di rispondere alla mia domanda o la capacità di meglio motivare la loro sospetta iniziativa. In ogni caso c’è solo da dire con Jacques Deval: “Esistono delle menzogne così vergognose, da provare maggior disagio a sentirle che a raccontarle”.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore dell’articolo è Membro della Direzione Nazionale dei Popolari per l’Italia e Member Political Assembly PPE Bruxelles]

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