Parisi in recupero a Milano
Mentre a Roma le carte continuano ad essere rimescolate, con evidenti difficoltà per il centrodestra, c’è una città, Milano, dove il candidato unitario sta dando del filo da torcere al favorito Mr. Expo candidato per le file del PD.
Stefano Parisi, stando ai sondaggi che girano tra gli addetti ai lavori, ha recuperato definitivamente il gap che lo separava dal suo principale competitor. A suffragio di questa tesi ci sono indiscrezioni per cui il Beppe Sala avrebbe rallentato la sua corsa elettorale del 5 giugno, ridimensionando i bugdet a disposizione, per giocarsi la partita nell’ormai certo ballottaggio con il centrodestra.
Già perché in principio, quando l’ex AD di EXPO accettò la candidatura per il Partito Democratico, il centrodestra era decisamente in cattive acque. I segnali portavano nella direzione di una scelta non unitaria, dove Berlusconi e Salvini sembravano dirigersi verso due direzioni opposte. La scelta di Stefano Parisi, ex Fastweb, ha da subito convinto tutta la coalizione che ha lavorato moltissimo sulla sua immagine con ottimi risultati. Sala, dal canti suo, ha dovuto obbligatoriamente mettersi in gioco con tutte le difficoltà legate ad una coalizione che propriamente unita non è, ma vede la sinistra radicale critica e contrapposta. A dare ulteriore linfa alla corsa di Parisi c’è stata nelle scorse settimane la decisione di Corrado Passera di convergere verso il candidato di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, portando un diretto supporto alla lista del candidato Sindaco.
Insomma, una serie di mosse che hanno portato lo sconosciuto Parisi all’attenzione dell’opinione pubblica. Ciò anche grazie a delle buone strategie di comunicazione che hanno messo non poco in difficoltà Sala stretto nella morsa dei Conti Expo, al centro di enormi polemiche per i ritardi nella definizione del bilancio, ma soprattutto grazie ad alcuni scivoloni “social” che hanno permesso al suo principale avversario di scatenare vere e proprie mobilitazioni virali.
Al di la di questi aspetti il dato politico significativo è che, nonostante gli scossoni romani, Milano sembra non aver accusato – per ora – il contraccolpo politico/elettorale confermando da parte di tutti i leader di correre uniti. Certamente la figura di Parisi, di estrazione socialista, riesce a raccogliere consensi al di là della coalizione che lo sostiene, che oltretutto si appresta a ridisegnare gli equilibri del centrodestra.
Ad oggi, se la situazione non dovesse deteriorarsi, la possibilità di vittoria risulta assai concreta con una serie di ripercussioni (presumibilmente positive) sul consolidamento del centrodestra. Di certo sarà importante monitorare la situazione ma, al momento, gli unici a tremare sono quelli del Partito Democratico, perché la sconfitta a Milano potrebbe fare da volano per una nuova inversione di tendenza nazionale.