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Trivelle: comitati, diffide a Mise per 61 concessioni “Scadute e non rinnovate. Andremo anche a Tar e Consulta” – I comitati che hanno promosso il referendum del 17 aprile contro le trivelle hanno presentato diffide al Ministero dello Sviluppo economico per 61 concessioni di sfruttamento di idrocarburi, in mare in terra, a loro avviso scadute ed irregolarmente prorogate. Se le diffide non avranno risposta dal Ministero, o avranno una risposta ritenuta non adeguata, i comitati intendono portare la questione di fronte al Tar del Lazio e alla Corte Costituzionale. I No Triv hanno presentato le loro ragioni nel corso di una conferenza stampa oggi alla Camera. A loro avviso, 61 concessioni di trivellazione (16 in mare e 45 a terra) sono scadute e continuano a lavorare senza autorizzazione. Di qui le diffide al Ministero (già preannunciate subito dopo il referendum) a far cessare le attività di estrazione. “Per 3 concessioni non è mai stata chiesta alcuna proroga”, ha spiegato il costituzionalista Enzo Di Salvatore, uno degli estensori dei quesiti referendari. “Per 43 concessioni è stata chiesta la proroga sulla base di un decreto legge del governo Monti del 2012, che permette ai pozzi di continuare ad estrarre finché il Ministero non si pronuncia – ha proseguito il costituzionalista Enzo Di Salvatore, -. Questo decreto legge per noi è incostituzionale, perché non prevede un atto amministrativo: quindi la proroga è senza controlli e non può essere impugnata”. Infine, ha concluso Di Salvatore, “per 15 concessioni è stata chiesta la proroga fra il 13 settembre 2014, data di entrata in vigore dello Sblocca Italia che ha azzerato la disciplina concessoria precedente, e il 1/o gennaio 2016, quando è entrata in vigore la Legge di Stabilità che ha ripristinato la disciplina precedente”.Secondo i comitati, il Ministero dello Sviluppo economico non ha dato risposta a nessuna di queste richieste di proroga, e i concessionari quindi continuano ad estrarre senza autorizzazione. “Se il Mise resterà in silenzio di fronte alle nostre diffide, o prenderà provvedimenti negativi – ha detto Di Salvatore – porteremo la questione di fronte al Tar del Lazio e fino alla corte Costituzionale”. (ANSA).
Ilva: Ue amplia indagine approfondita su finanziamenti. Su 300 mln nel quadro inchiesta su aiuti di Stato – La Commissione europea ha deciso di estendere al finanziamento di 300 milioni di euro accordato dallo Stato all’Ilva lo scorso dicembre l’indagine giá aperta per aiuti di Stato nei confronti delle operazioni che riguardano l’acciaieria di Taranto. Lo ha reso noto lo stesso esecutivo europeo precisando che l’avvio dell’inchiesta ‘approfondita’ non comporta il blocco degli interventi destinati a combattere l’inquinamento. (ANSA).
Guardia Costiera paladina mare, 1000 denunce,2mln sequestri. Galletti, stretta contro chi inquina, ora anche ecoreati – Oltre mille persone denunciate, sequestri per oltre 2 milioni di euro, e 1.700 reati. Questi in sintesi alcuni dei dati della terza campagna nazionale di tutela ambientale strutturata dal Reparto ambientale marino (Ram) del ministero dell’Ambiente, svolta dal Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia costiera. I risultati della campagna sono stati presentati a Civitavecchia, dove insieme con il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti si è anche compiuta una ricognizione in mare. “Stringiamo il cerchio intorno a chi inquina mare e coste”, ha detto Galletti lanciando la prossima campagna anti-inquinamento incentrata sugli scarichi illeciti: “Ora siamo ancora piú efficaci con la legge sugli ecoreati”. In difesa del nostro mare, “risorsa strategica non solo per il turismo ma anche economica – osserva il ministro – serve un’alleanza mediterranea”. Condotta da marzo a settembre 2015, la terza Campagna anti-inquinamento si è contraddistinta – viene spiegato – “per cifre molto rilevanti: 1043 persone denunciate, 774 sequestri per un valore di oltre due milioni di euro, 320.000 metri quadri di aree demaniali e non sottoposte a sequestro, per un totale di 1754 notizie di reato. Sulle novecento navi ispezionate sotto i profili anti-inquinamento, in 211 erano state riscontrate deficienze. Le sanzioni amministrative sono state 1230, per un totale di 4,5 milioni di euro. Sono state sequestrate anche 4,5 tonnellate di rifiuti”. (ANSA).
Smog. Oms: 80% cittadini aree monitorate respira aria fuori limiti male 98% città oltre 100mila abitanti paesi poveri (solo 56% in ricchi) – “Oltre l’80%” delle persone che vivono in aree dove si monitora la qualità dell’aria è esposto a livelli di inquinamento che superano i limiti stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il problema riguarda “tutte le regioni del mondo”, ma “la popolazione delle città a basso reddito è quella che subisce l’impatto maggiore”. Lo fa sapere l’Oms con l’aggiornamento del ‘Who Global urban ambient air pollution database’. Secondo le ultime rilevazioni del database, “il 98% delle città con più di 100mila abitanti nei Paesi a basso e medio reddito non rispetta le linee guida Oms per la qualità dell’aria” mentre “nei Paesi ad alto reddito la percentuale scende al 56%”. (Dire).