Italia delle Regioni
“Occorre tornare a fare sistema, una pratica smarrita negli anni. Basta con la subordinazione della periferia verso il centro poiché questo è deleterio per il territorio. La cultura può rappresentare la base su cui impostare un nuovo modello, che elimini la competizione e si riappropri della cooperazione per rilanciare le nostre città e in nostri centri storici di incomparabile bellezza”. Così il ministro delle Attività culturali, Massimo Bray, nel suo intervento alla seconda giornata di lavori della XXX assemblea annuale dell’ANCI Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, svoltasi la scorsa settimana a Firenze.
Per Bray “la cultura non può essere ornamento ma condizione essenziale, capace di dare a cittadini il significato delle loro aspirazioni. Per ottenere questo, un ruolo fondamentale deve essere svolto dai Comuni, in accordo con le Regioni, al fine di costruire un nuovo senso civico nel Paese e un rinnovato senso di appartenenza”. Da anni – ha aggiunto il ministro – le attività culturali sono sotto attacco. Riduzione di trasferimenti e delegittimazioni culminate nel luogo comune per il quale ‘con la cultura non si mangia’.E’ vero il contrario – ha sottolineato Bray – perché parliamo di un comparto che persa circa il 13 del Pil nazionale. L’azione di governo punta a un rilancio di cultura e turismo – ha concluso –. Si uniscano le città, che devono tornare ad essere capitali di cultura e catalizzatori di interessi”
Sulla materia del rilancio della cultura e del turismo su base territoriale, la Conferenza delle Regioni ha recentemente preso posizione ed approvato un documento intitolato “il turismo come risorsa per governo, regioni e province autonome ed enti locali: programmazione nel settore e definizione delle priorità”. Nel documento si legge che “le Regioni e le Province autonome ritengono fondamentale il ripristino dei lavori del Comitato permanente di coordinamento in materia di turismo (delibera n. 145/CSR del 23 luglio 2010) costituito in seno alla Conferenza Stato-Regioni e la calendarizzazione delle relative riunioni, per facilitare il confronto preventivo tra Amministrazioni di diverso livello e la definizione condivisa delle politiche di settore all’insegna della leale collaborazione tra Istituzioni, al fine di assicurare un unitario e concertato orientamento delle politiche di indirizzo del turismo”.
“Lo stesso schema del Piano Strategico Nazionale del Turismo – sottolinea, fra l’altro la Conferenza delle Regioni – ne prevede il rilancio, sebbene sia necessario evidenziare che non è funzione sua propria quella di valutare la possibilità di richiedere alle Regioni risorse da destinare all’Agenzia Nazionale del Turismo”. Le Regioni e le Province autonome chiedono, pertanto, il ripristino tempestivo del confronto con il Governo in tale sede istituzionale, stante la necessità di definire temi di rilievo per il Sistema Paese, quali in linea prioritaria: 1 – il Piano Strategico Nazionale del Turismo (da tempo le regioni italiane sostengono la necessità che l’Italia si doti di un Piano Strategico Nazionale del Turismo, in linea con la Strategia 2020 adottata dall’Unione Europea, disciplinato in Italia dalla Legge n. 221 del 2012, di conversione del c.d. Decreto Crescita. Le Regioni e le Province Autonome lo hanno chiesto fin dal 2010 e lo hanno ribadito nel 2013; 2 – il Codice del Turismo; 3 – il demanio marittimo con finalità turistico ricreative; 4 – la convocazione della Conferenza Nazionale del Turismo la cui organizzazione è stata preannunciata dal Ministro Bray; 4 – la tematica della classificazione delle strutture ricettive presenti sul territorio e ciascun altro tema di rilievo per il turismo.
Le Regioni con le dichiarazioni del Presidente della Conferenza, Vasco Errani, hanno sottolineato “l’opportunità di ricorrere fin da subito a validi strumenti di concertazione interistituzionale, quali le intese e gli accordi tra Governo, Regioni e Autonomie Locali, da adottarsi in Conferenza Stato-Regioni ovvero l’opportunità di avvalersi del Comitato permanente per il coordinamento della materia del turismo”.
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