La Cappella Sistina in Messico
Città del Messico – Su Plaza de la República, poco distante dal Monumento a la Revolución, è stata inaugurata la replica della Cappella Sistina, dove vi rimarrà fino al 30 giugno per iniziare un tour di 3 anni nelle principali città del Paese (Toluca, Puebla, León, Guadalajara, e Monterrey). Gli stessi Musei Vaticani hanno approvato e reso possibile il progetto, la cui sola realizzazione è costata 2,4milioni di dollari, escluse le spese dell’evento.
A coloro che non avrebbero modo di viaggiare fino in Europa per visitarne l’originale, si presenta l’opportunità di fare esperienza di quello che non può essere altro se non un surrogato dell’opera michelangiolesca, per quanto fedelissimo, in quanto a dimensioni e accuratezza dei dettagli. Oltre al rinomatissimo Michelangelo, il pubblico messicano verrà in contatto pure con Sandro Botticelli, Pietro Perugino, Pinturicchio, Domenico Ghirlandaio, Luca Signorelli, Piero di Cosimo e altri, alcuni dei più grandi artisti italiani della seconda metà del Quattrocento la cui arte è impressa sulle pareti della Sistina.
Ma prima di tutto non si tratta di un affresco, ma di una stampa su tela, risultato di 2,7milioni microfotogrammi delle dimensioni di 3cm² ciascuno, assemblati digitalmente in 2.800 fotografie finali, al fine di rendere al meglio la curvatura della volta. Il più importante esempio di Biblia pauperum, ossia teologia visiva, è stato direttamente fotografato durante l’orario di chiusura.
La bandiera vaticana sventola in cima all’ingente struttura, prodotto del lavoro di 280 esperti messicani tra architetti, ingegneri, scenografi, fotografi e operai edili, a capo dei quali è Antonio Berumen, membro della Comisión General Coordinatora delle visite pontificie in terra messicana sin dai tempi di Giovanni Paolo II. Uomo di fiducia grazie al quale il progetto ha preso forma e ha ottenuto il completo finanziamento da parte del Grupo Financiero Banorte y Maseca e del governo di Ciudad de México.
L’articolata costruzione richiede 20 giorni per l’installazione e altrettanti per lo smontaggio, verrà trasportata da 22-23 tir, oppure 11 in due viaggi. Per un catalogo degno di Omero: 3mila m quadrati di stampa su tela; di supporto e intelaiatura: 500m² di superficie di cristallo, 500m² di muri esteriori, 21.100 viti, per 600 chili di fibra di vetro, una tonnellata di resina, e 5 tonnellate di strutture tubulari.
All’inaugurazione erano presenti, oltre al Governatore di Ciudad de México, Miguel Ángel Mancera, il Nunzio apostolico emerito, Monsignor Christophe Pierre, in partenza per gli Stati Uniti, sede del suo nuovo incarico presso il Governo di Washington e il segretario generale dei Musei Vaticani, Roberto Romano.
Fondamentale per l’iniziativa è che la replica fosse posizionata in un luogo centrale e ottimale per l’accessibilità, e che fosse gratuita per il pubblico, per quanto donazioni sono benvenute per coprire il costo dell’evento. Si stimano 52milioni di visitatori nell’arco dei 3 anni previsti. La cultura messicana si apre a quella italiana.
Non sarà tuttavia l’unica replica della sala del Conclave nella capitale messicana, in quanto Miguel Macías dal 1999 ne sta ricreando una versione per la chiesa di Nuestra Señora del Perpetuo Socorro. Sta impiegando quasi cinque volte il tempo di Michelangelo (1475-1481), dipingendo su varie tele il soffitto della Sistina, poi da assemblare sul soffitto della chiesa messicana a proprie spese; al momento Macías ha raggiunto poco oltre l’80% dell’opera. Un evidente sintomo che pezzi come La Creazione di Adamo, e Il Giudizio Universale, sono più che ben accette, e ora attrarranno non solo i fedeli.