Miami Beach (Film, 2016)
Carlo ed Enrico Vanzina festeggiano quarant’anni di cinema, da Luna di miele in tre (1976) a Miami Beach (2016), ma non lo fanno certo con una pellicola memorabile. I figli di Steno raccontano le vicende di un gruppo di italiani che parte per la Florida, destinazione Miami. Alcuni sono studenti accompagnati dai rispettivi genitori per iscriverli a un’Università esclusiva, anche se in fondo sono figli di burini. Altri semplici ragazzi in fuga che sognano di vedere la loro band preferita che si esibisce in un concerto alla moda.
Le vicende si intrecciano, come buona regola della commedia vanziniana. Luca (Laganà), romano, figlio di Giovanni (Tortora) e Valentina (Tedeschi), milanese, figlia di Olivia (Minaccioni) frequentano le lezioni e alla fine si innamorano, nonostante l’antipatia feroce tra i genitori. Ma pure qui vale la regola del chi disprezza compra, perché anche tra Tortora e Minaccioni scoccherà la scintilla della passione. Giulia (Leoni), invece, insieme ad altre due diciassettenni, raggiunge Miami per un concerto di famosi deejay, mentre il padre (Memphis) la cerca con l’aiuto dello studente profittatore Bobo (Propizio). Inutile raccontare altro. Tutto finisce bene, l’amore trionfa, i genitori scoprono di non aver svolto alla perfezione il loro ruolo e si riconciliano con i figli, ma anche i figli dimostrano un affetto insperato. Molta semplificazione e poca attenzione ai veri problemi del mondo giovanile, tanta superficialità e una tipica trama da film estivo, in fondo già pronto per i passaggi televisivi.
I fratelli Vanzina non vogliono sentir parlare di cinecocomero, dicono che “in ogni paese civile esiste anche una programmazione estiva” e loro affrontano il giudizio del pubblico anche in questo periodo dell’anno, poco adatto per affluire nelle sale. Di fatto un film vacanziero e spensierato, commedia degli equivoci allo stato puro, molti abbastanza irreali, visto che si volge a Miami e non a Cortina o a Rimini, città grandissima dove non è facile incontrarsi per caso. Funziona davvero solo la coppia Tortora-Minaccioni, anche se le loro liti sanno di già visto, il primo scarparo romano piuttosto burino (epocale il rutto in sauna ma anche la suoneria calcistica del cellulare nell’aula universitaria), la seconda milanese molto snob che non ha mai lavorato in vita sua. Non male Ricky Memphis, padre innamorato della figlia che si lascia irretire dal furbo Bobo (Propizio) in una serie di vignette dove il ruolo padre – figlio è soltanto una finzione. Pure qui molto sa di già visto, ma i due attori sono bravi. Molto meno bene la parte giovanilistica, dove attori come Morelli, Leoni, Laganà (figlio di Rodolfo), Tedeschi (figlia di Corrado), la svedese Strauss (nei panni di un’americana) e la cubana Garriga, non sono mai incisivi.
I Vanzina vorrebbero parlare del rapporto genitori-figli, ma come loro costume lo fanno con superficialità e leggerezza, il conflitto generazionale viene fuori alla distanza e si risolve, ma tutto è stemperato in un buonismo da melassa. Per il loro cinquantottesimo film tornano su strade consuete già battute con Un’estate ai Caraibi (2009), ma anche con Mai Stati Uniti (2013) e il vecchio Vacanze in America (1984), perché la commedia on the road è nelle loro corde. Commedia a tratti romantica e giovanile che tratteggia anche la figura degli italiani a Miami. Non manca il mestiere, la storia è ben scritta, scorre bene, senza intoppi, incastrando gag corporali e visive a equivoci ben costruiti. Tutta la parte romantica è abbastanza stucchevole, purtroppo, ma non poteva essere diversamente, perché i personaggi sono appena abbozzati e restano a livello di dimensione fumettistica. Per fortuna c’è Max Tortora che salva la situazione e da solo regge tutto il peso comico della vicenda, ben coadiuvato da Paola Minaccioni. Soltanto la loro parte vale il prezzo del biglietto.
Non tutte le scene sono state girate in Florida, molte riprese sono state effettuate vicino Sabaudia, dove c’è una palude che somiglia all’Amazzonia, al punto che non è facile distinguere le scene girate a Miami da quelle girate in Italia. Molte sequenze sono state ambientate in posti alla moda: il ristorante Casa Tua, il mitico Hotel Pelican su Ocean Drive, l’arena dell’Ultra Music Festival, le spiagge di South Beach, la famosa passeggiata del lungomare, la Lincoln Avenue, Downtown, l’Art District, le ville da sogno di Coral Gables e infine le famose Everglades, la landa desolata popolata dagli alligatori. Non dimentichiamo un’ottima colonna sonora a base di musica latina composta da Gianluca Misiti e la coloratissima fotografia di Enrico Lucidi, che conferiscono fascino al film.
“Usciamo d’estate per resistere: non bastano tre settimane, ce ne vogliono almeno otto di tenitura. Gli esercenti ci diano fiducia e abbiano pazienza”, dice Carlo Vanzina. Il problema è che un film così leggero difficilmente potrà resistere oltre tre mesi in cartellone.
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Regia: Carlo Vanzina. Soggetto e Sceneggiatura: Carlo ed Enrico Vanzina. Musiche: Gianluca Misiti. Fotografia: Enrico Lucidi. Produttore: Marco Belardi. Aiuto Regista. Giorgio Melidoni. Suono: Alessandro Checcacci, Mirko Pantalla. Interpreti: Ricky Memphis (Lorenzo, padre di Giulia), Max Tortora (Giovani, padre di Luca), Giampaolo Morelli (Filippo), Paola Minaccioni (Olivia, madre di Valentina), Emanuele Propizio (Bobo, studente squattrinato), Neva Leoni (Giulia, figlia di Lorenzo), Filippo Laganà (Luca), Nina Strauss (Jennifer, studentessa americana), Camilla Tedeschi (Valentina), Mariela Garriga (cameriera cubana), Carola Ripani (Franci, amica di Giulia), Alessio Del Mastro (Matteo, amico di Luca), Santos Caraballo (autista di taxi), Francesca Nunzi. Genere: Commedia. Durata: 88’. Data uscita: 1 giugno 2016.
[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]