Impresa, familiare o manageriale?
Nell’ambito del rapporto Industria2030 Nomisma-CRIF di cui abbiamo seguito il Seminario, uno degli aspetti più interessanti è stata la distinzione tra le imprese a guida familiare e quelle a direzione manageriale. Due tipologie che presentano indubbiamente pro e contro, quelle a conduzione familiare hanno tipicamente uno ‘sguardo’ programmatico di lungo periodo, posso permettersi di avere un outlook long time, ma difficilmente vanno oltre la terza generazione. Quella a direzione manageriale hanno necessità di avere risultati immediati o comunque nel breve, altrimenti il manager viene estromesso, questo va ad incidere sulla visione strategica che dovrebbe essere nel dna di una azienda.
Nel corso del workshop Industria2030 il Presidente di IMA ed Unindustria Alberto Vacchi ha portato una esperienza decisamente interessante che ha messo in atto con la sua azienda. Giova ricordare che il Gruppo IMA ha chiuso l’esercizio 2015 con ricavi consolidati superiori al miliardo, euro (+29,8% rispetto al 2014) e una quota export pari a circa il 90%; conta oltre 5.000 dipendenti, di cui oltre 2.600 all’estero, ed è presente in circa 80 paesi. Ma la crisi 2008-2010 colpì pesantemente anche IMA, nel mentre si pensava di delocalizzare alcune produzioni, strada già seguita purtroppo da tanti altri, ma i fornitori della filiera IMA chiesero al Presidente Vacchi aiuto, e con lungimiranza il gruppo entrò con piccole quote in queste imprese. Ma non fu questa manleva finanziaria a fare ‘sistema’, bensì l’interconnessione stretta di filiera, ad esempio con l’integrazione tramite il sistema informatico SAP. Il riportare la produzione in Italia salvò queste aziende ed il risultato fu nel tempo un aumento da 17-18 mln del 2008 ad oltre 200 nel 2016. Benefici di tale politica industriale si sono riflessi anche sull’intero gruppo che, mettendo a frutto il sistema filiera ed una serie di acquisizioni, è passato da 500 mln del 2010 a circa 1,3 mld stimati per il 2016.
Vero che il Presidente Alberto Vacchi è ancora nella seconda generazione, ma l’esperienza riportata è sicuramente significativa. Ma la giornata del workshop ha avuto un ideale seguito martedì 21/6/2016 con un gentile invito a visitare lo stabilimento IMA, nella sede storica di Ozzano dell’Emilia dove risiedono le divisioni storiche Tea & Herbs ed IMA Life (farmaceutica). A margine della visita, eccellente l’aspetto pulito ed ordinato ed improntato all’efficienza della fabbrica, si è sviluppato il dibattito su azienda familiari o manageriali. Una impresa come IMA che è sì a forte connotazione familiare, ma date anche le considerevoli dimensioni, si avvale di un forte e qualificato management è da considerare nel primo gruppo o nel secondo? Le opinioni sono state variegate, la presenza della famiglia Vacchi è forte e preminente a mio avviso, l’identificazione tra IMA e famiglia Vacchi è fondata e preminente in tutti i settori della società. Siamo di fronte probabilmente ad una terza forma di identità aziendale dove una forte presenza familiare porta valori e visioni che vengono trasmesse ad un management che godendo degli input da parte dei proprietari possono permettersi di adottare strategie che vadano oltre l’esercizio economico in corso.
Sicuramente le aziende sono fatte di persone, e le innumerevoli lapidi dell’industria familiare italiana, basti pensare allo scempio delle nostre Maison di moda, dimostrano che alla fine sono le teste pensanti a fare il bene od il male di una impresa. Avere contribuito a tenere in vita le aziende della packaging valley nel 2008 si è dimostrata una scelta vincente, per quanto secondo il Presidente Prodi difficilmente replicabile in altre realtà, ma altrettanto probabilmente ricadiamo nel discorso che sono le persone a fare le imprese e non viceversa.
In chiusura della giornata si è svolta, all’interno della fabbrica, una Santa Messa officiata dal S.E. Rev.ma Monsignor Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo Metropolita di Bologna. Questo va a rafforzare il discorso dei valori, condivisibili o meno, portati da una presenza forte e moralmente autorevole all’interno di una realtà produttiva.