Rassegna stampa estera

Niente di nuovo sulle pagine della stampa estera per quanto riguarda l’Italia. A quanto pare gli argomenti che destano più preoccupazione e che continuano a far parlare di sé sono gli stessi: crescita del populismo, sofferenza delle Banche, emergenza migranti. E non è un bene, perché tutto questo crea un clima di incertezza che non fa bene al Paese. Ad onor de vere si è aggiunto un nuovo elemento a questa “mesta” lista, la povertà.

In una serie di puntate dedicate ai populismi in Europa, France Inter dedica una puntata al Movimento 5 Stelle, “fresco di vittoria sui municipi di Roma e Torino con due candidate, entrambe giovani donne”. “Oggi, il Movimento 5 Stelle minaccia direttamente il potere Matteo Renzi del Partito Democratico. Ed è anche promo nei sondaggi, dopo una crescita eccezionale, in particolare nelle periferie delle grandi città dove la gente ha votato in massa per Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino, due donne non ancora quarantenni”. Nella trasmissione si sottolinea come “chi ha salari medio bassi non abbia percepito i miglioramenti decantati da Matteo Renzi”. Nella sua analisi France Inter si pone la domanda “quale elemento fa si che gli italiani diano più credito al M5S?” e risponde: “innanzitutto i 5 Stelle non si definiscono Partito Politico. Si presentano come un Movimento (…) dove tutto partirebbe dalla base il condizionale è nel testo originale, ndr).” Andando avanti viene spiegato come funziona, niente carriera politica alle spalle e trasversalità dell’elettorato. “Dopo Roma e Torino il M5S potrebbe prendersi l’Italia. Secondo i sondaggi, se le elezioni si tenessero oggi, gli italiani voterebbero per loro. “

Philippe Ridet, su Le Monde, va più in profondità e mostra come, secondo un sondaggio IFOP (noto istituto francese, ndr), l’Italia sarebbe colpita da “euro schizofrenia”. “Confusi, delusi e contraddittori. Così appaiono gli italiani alla lettura del sondaggio IFOP commissionato dalla Fondazione Jean-Jaurès. Sono in testa in quasi tutte le categorie. Il 24% di loro giudica ‘molto grave’ la Brexit (contro il 13% dei francesi), ma non sono che il 26% a temere (contro il 40% dei polacchi) che ci siano conseguenze economiche. Se non sono che il 41% ad aver fiducia nei presidenti delle istituzioni europee,  il 59% di loro è favorevole alla creazione di un esercito europeo e il 65% alla creazione di un posto di Ministro dell’Economia dell’UE. Il cinquantasei per cento ritiene che l’appartenenza all’Unione è ‘una cosa buona’, ma è il 46% a voler un referendum per uscirne, e il 43% vorrebbe un ritorno alla lira. E se nel 2017 l’Italia festeggerà il sessantesimo anniversario del Trattato di Roma, che diede inizio alla creazione della Comunità Economica Europea, tutto avviene come se la popolazione fosse cullata da 30 anni dai discorsi antieuropeisti della Lega Nord, incerta  se essere fiera di appartenere ad un unicum istituzionale, economico e politico di cui l’Italia è un membro fondatore e la tentazione di chiudersi in se stessa”. (…) Dove è finita il sua “europeismo” se non il suo “euro entusiasmo”?

Propositi contrari raccoglie Rosie Scammell sul Guardian, dove scrive che “anche il Movimento 5 Stelle si impegna all’adesione all’UE in un Paese dove la Brexit è ampiamente vista come un errore. Gli italiani hanno vissuto sbigottiti l’esito del voto sulla Brexit, sconvolti dalla rapida caduta dei leader politici di una nazione ammirata in precedenza per stabilità e buon senso. La terribile performance economica del bel Paese ha visto centinaia di migliaia di italiani spostarsi verso il Regno Unito, presentato fino a poco tempo fa come un esempio nella gestione di una nazione.” La giornalista spiega l’ “amore-odio” degli italiani per l’Unione Europea e soprattutto per Bruxelles, ma sottolinea che “l’idea che l’Italia possa seguire le orme del Regno Unito è considerata assurda, come lo prova un sondaggio post-Brexit nel quale due terzi degli italiani afferma votare a favore della permanenza dell’Italia nell’UE in caso di referendum”. E se Matteo Salvini ha celebrato il voto britannico chiedendo all’Italia di esprimere il suo voto, ricorda la Scammel che la Lega Nord ha perso consensi in questo campo nelle ultime settimane e che solo il 12,4% lo avrebbe sostenuto. Si sofferma sull’euroscettico M5S, la sua importante crescita nei consensi e sulla figura di spicco di Luigi Di Maio. Ma, precisa la giornalista che ha incontrato il vice presidente del Parlamento, “nonostante il suo euroscetticismo, il M5S si è impegnato a rimanere nell’UE, anche se ha chiesto un referendum nazionale sull’Euro (…)”. Nell’articolo si parla anche di referendum e di rischio caduta Governo in caso vincano i ‘NO’, ma nessun rischio Italexit, a sentire Di Maio, visto come potenziale futuro Premier. “

Per quanto riguarda le Banche, Le Temps ha pubblicato un’interessante intervista a Nicolas Veron, specialista del settore bancario e ricercatore presso il think thank belga Bruguel e al Petreson Institute di Washhington. Se lo studioso “relativizza il rischio di crisi bancaria in Italia, ritiene che per i risparmiatori la situazione è perniciosa”. Per Vernon “il rischio di contagio è limitato, se vengono prese a stretto giro misure adeguate. Ma comunque vada, i risparmiatori rischiano di non uscirne indenni (…) La crisi dell’estate 2016 è la Brexit, non ci sono dubbi. In Italia la situazione è complicata, soprattutto sul piano politico, ma non ha di che mettere in pericolo la stabilità finanziaria. Ciò detto, tutto dipenderà dalla competenza con la quale i problemi verranno trattati (…) I test di fine luglio faranno chiarezza sullo stato del sistema bancario, ma“La situazione delle banche italiane rivela un grave fallimento della politica perché i risparmiatori non sono stati adeguatamente protetti. E’ sorprendente che né il Governo né alcuna autorità pubblica si sia assunta la responsabilità di questo disastro”. Per il ricercatore, anche le lungaggini nella presa di coscienza del problema della capitalizzazione di alcune banche da parte della BCE noto dal 2014 e il lungo periodo trascorso prima di prendere delle contromisure alla fine del 2015, hanno parte di responsabilità, se “la presa di coscienza tardiva non è drammatico, espone comunque la BCE alla critica”.

Povertà. Chi mai avrebbe pensato che arrivasse a tali livelli nel nostro Paese? A sottolinearlo è, tra gli altri, African Manager, che scrive: “Sappiamo che l’Italia non è al meglio della sua forma sul piano economico. Ma eravamo lontanissimi dall’immaginare che le cose andassero così male. Le cifre sulla povertà delle famiglie rivelate il 14 Luglio dall’Istituto di Statistica italiano sono semplicemente spaventose. Secondo l’Istat, nel Maggio del 2015 più di 4,5 milioni di famiglie si trovavano in situazione di povertà assoluta, numeri che non sono mai stati così negativi dal 2005. E’ stato reso noto che 1.582.000 famiglie, ossia 4.589.000 persone vivono in condizioni di povertà assoluta, rappresentando il 7,6% della popolazione italiana. Si definisce povertà assoluta l’impossibilità di accedere materialmente (pagando) a beni e servizi giudicati essenziali”.

E la situazione è drammatica anche in campo migranti. Nei centri di accoglienza l’atmosfera è esplosiva, come riporta Sarah Dean sul Mail. “centinaia di giovani migranti si sono barricati dentro ad un centro di accoglienza italiano chiedendo condizioni di vita più accettabili e un passaggio verso la Germania.” Quello di Reggio Calabria è solo uno dei centri a rischio che con il caldo rovente dell’estate rende la gestione sempre più difficile. Inoltre, con la chiusura della rotta greca e il conseguente riversarsi di profughi sulle nostre coste i numero di persone da accogliere aumenta in modo esponenziale.

Inquietante anche il rapporto pubblicato da Medecins Sans Frontières, Neglected Wounds, con il quale vuole attirare l’attenzione sul fatto che moltissimi migranti e richiedenti asilo soffrono di problemi psicologici per via delle esperienze traumatiche vissute nel loro paese o collegate al loro arrivo in Europa, ma anche a causa delle condizioni di accoglienza inadeguate in Italia. MSF, che fornisce assistenza ai richiedenti asilo nei centri italiani da più di 10 anni, fa appello alle autorità italiane ed europee affinché agiscano con priorità sulle necessità psicologiche di queste persone particolarmente vulnerabili”.

France Inter, La montée des populismes: Italie, 19 Luglio 2016; Rosie Scammell, No EU exito for us, sau Italy’s on-the-rise Eurosceptics, The Guardian, 19 Luglio 2016; Philippe Ridet, Sondage IFOP: l’Italie atteinte d’<euroschizophrenie>, Le Monde, 15 Luglio 2016; Mathilde Farine, La situation des Banques italiennes révèle un grave échec de la politique publique, Le Temps, 19 Luglio 2016; African Manager, Italie: La pauvreté à des niveaux inimaginables, 14 Luglio 2016; Sarah Dean, Hundreds of young migrants barricade themeselves inside italian refugee welcome centre as they demand better living conditions and passage to Germany, MailOnline, 19 Luglio 2016; Médecins Sans Frontières,En Italie un système d’accueil inadapté aux traumatismes psychologiques des migrants, 18 Luglio 2016.

©Futuro Europa®

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