La sposa bambina (Film, 2014)

La sposa bambina è un coraggioso film yemenita scritto e diretto da Khadija Al-Salami, la prima donna del suo paese a tentare l’avventura dietro la macchina da presa, per diventare produttrice e regista. Khadija Al-Salami scrive la sua storia, drammatizzandola appena, perché – proprio come la Nojoom del film – è stata sposata a 11 anni con un uomo più grande di lei di oltre vent’anni. Non solo, la madre – che acconsentì al suo matrimonio senza colpo ferire – aveva subito identico destino, andando in moglie a soli 8 anni. Khadija Al-Salami ottiene una borsa di studio, si trasferisce in Francia e da quel paese continua la sua lotta per uno Yemen migliore, liberato dal peso di barbare tradizioni, dettate solo da ignoranza e analfabetismo.

La sposa bambina racconta con un lungo flashback la vita di una tribù yemenita, un padre padrone che vende la figlia a un marito e il figlio a un ricco arabo per risolvere i problemi economici che lo assillano. Nojoom scappa dal marito ignorante e violento, narra la sua storia a un giudice, che si prende a cuore il dramma della bambina, trascina in tribunale padre e marito e – sfidando lo sceicco del villaggio – fa trionfare la giustizia e il rispetto dei diritti umani nei confronti di una tradizione oscurantista.

Il film risente di un finale didascalico e moraleggiante, con una donna avvocato e un giudice inflessibile che parlano per frasi fatte. Resta comunque un ottimo lavoro, intenso, drammatico e coinvolgente, ben interpretato dalla piccola Reham Mohammed, nei panni della bambina deflorata e violentata da un marito zotico e barbaro. Stupenda la fotografia yemenita di Victor Credi, che immortala pietrosi paesaggi montani, colore locale e città bruciate dal sole in suggestive panoramiche. Ottima la musica popolare araba curata da Thierry David, che si accompagna bene al suono in presa diretta a base di rumori cittadini. La sceneggiatura è ricca di suspense, incalzante al punto giusto, coniuga bene lo spettacolo, il divertimento – in senso nobile – ai temi politico sociali cari alla regista. Non è facile fare un film sui diritti violati delle donne per una malintesa interpretazione del Corano e al tempo stesso coinvolgere lo spettatore nelle peripezie di una piccola protagonista. La sposa bambina a tratti è quasi un documentario, un film inchiesta sulle usanze delle tribù arabe più arretrate, ma è anche una storia scritta con partecipe realismo.

Tra le sequenze più intense da un punto di vista strettamente cinematografico ricordiamo la bambina sul dirupo che minaccia di suicidarsi prima di tornare dal marito. La macchina da presa riprende in campo lungo montagne, burrone, notturno yemenita e disperazione. Un piccolo gioiello, appena macchiato da un pizzico di retorica finale, ma che in fondo non guasta.

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Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Khadija Al-Salami. Interpreti: Reham Mohammed (Nojoom). Fotografia: Victor Credi. Montaggio: Alexis Lardilleux. Musica: Thierry David. Produzione: Lauren Mekhael. Titolo originale: I am Nojoom, Age 10 and Divorced. Paese di Produzione: Yemen (2014). Uscita in Italia: 12 maggio 2016. Durata: 99’.

©Futuro Europa®

 [NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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