Il braccio violento della mala (Film, 1979)

Il braccio violento della mala è la penultima pellicola diretta da Sergio Garrone, fratello del noto attore Riccardo, recentemente scomparso. Il titolo cita in maniera furbetta Il braccio violento della legge (1971) di William Friedkin, ma non ha alcuna attinenza con quel lavoro. Garrone è uno specialista di spaghetti-western e si vede, perché la sua sceneggiatura (firmata insieme allo spagnolo Orozco) risente molto di quel genere, contaminandolo con molti stereotipi del poliziottesco e dal gangster-movie. Non mancano momenti di violenza abbastanza gratuita, scazzottate a non finire e un pizzico di sesso, che asseconda i gusti del pubblico e dei produttori del tempo.

In breve la trama. Lo zingaro Joseph, un professionista dello scasso, viene incaricato dal perfido Moyses di scassinare una cassaforte contenente gioielli e denaro rubati. Il capobanda non vuol pagare il convenuto a Joseph, ordina ai suoi sgherri di ucciderlo e di trafugare il bottino, ma lo zingaro è più furbo di loro e fugge con il malloppo. La banda riesce a catturarlo dopo una breve ricerca, Joseph viene torturato e malmenato, ma stringe amicizia con Claudia (amante di Moyses), Jimmy (il cervello violento della banda) e Menton (un pugile nero ex campione che suona l’armonica). Il quartetto uccide Moyses e fugge dal resto della banda che dà la caccia ai traditori, ma non riesce a godere del malloppo. Claudia muore durante un conflitto a fuoco e viene abbandonata in fin di vita. Il finale è da cinema western: un vero e proprio regolamento di conti tra i tre malviventi, dopo l’assedio e la carneficina da parte degli inseguitori, che si conclude con la morte di Jimmy e Menton, ma anche con la distruzione del denaro, vero motivo della carneficina.

Daniela Giordano è Claudia, impegnata in un buon ruolo sexy da amante del boss, ex prostituta, perfida traditrice ma anche dolce innamorata dello zingaro, che non disdegna attenzioni al romantico suonatore d’armonica Menton. Buona prova d’attrice dopo la fuga da Moyses nella parte più romantica del film che finisce per contaminare il lacrima movie quando viene ferita a morte e abbandonata. Il resto del cast è di ordinaria amministrazione, ma non così negativo come parte della critica afferma. Alberto Dell’Acqua, Dan Forrest, Mara Ruano e Max Boulois se la cavano con professionalità, per quel che richiede una pellicola che è genere puro, intrattenimento privo di divagazioni intellettuali. Una nota di demerito per la colonna sonora composta da Vassili Kojucharov, onnipresente e pervasiva, a base di chitarra andalusa, flamenco, spesso con sonorità da cinema western, a tratti persino romantica e sdolcinata. Fuori registro per un noir. Fotografia sporca, montaggio non consequenziale, a base di flashback e numerose parti oniriche che servono a spiegare la vicenda per salti temporali, oltre a ricostruire la vita dello zingaro. La forza del film sono le scene di azione e il ritmo che un montaggio sincopato conferisce alla sceneggiatura. Le sequenze violente di tortura che caratterizzano come uno psicopatico il capo gangster sono perfette, così come gli inseguimenti in auto e le numerose soggettive durante la fuga. Primi piani e zoom a non finire, come stile dei tempi. Il personaggio del complice nero, ex pugile suonatore di armonica, pure ricco di stereotipi western, è ben definito.

Il film è stato girato a Madrid e dintorni. Per quanto riguarda la produzione la situazione è un po’ ingarbugliata, tra Spagna, Italia, Messico e Jugoslavia.

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Regia: Sergio Garrone (Willy Regan). Soggetto e Sceneggiatura. Fernando Orozco, Sergio Garrone. Fotografia: Lorenzo Cebrian. Montaggio: Gianfranco Amicucci. Musica: Vassili Kojucharov. Edizioni Musicali: Cam (Roma). Direttori di Produzione: Manolo Torres, Julian Atienza. Produzione: Huracan Films. Produttore: Zeljco Kunkera. Maestro D’Armi: Fernando Poggi. Operatore: Manolo Mateos. Assistenti Operatore: Augustin Rodriguez, Mario Martin. Aiuti Regista: José Luis Pacheco, Johnny Peters. Script: Juan M. Mathias. Trucco: Adela Vasquez. Fotografo di Scena: José Barrero. Arredatore: Paco Rosella. Aiuto Montatore: Franco Capuano. Effetti Speciali: Studio Venus (Roma). Doppiaggio: Sincronizzazione Elettronica Calpini & Co. della Defis srl (Roma). Colore. Fotofilm (Madrid), Luciano Vittori (Roma). Eastmancolor. Paesi Produzione: Spagna, Jugoslavia, Italia. Interpreti: Robert Widmark (Alberto Dell’Acqua), Dan Forrest, Max H. Boulois, Victor Israel, Maria Ruano, Perla Victoria Ruiz, Jesus San José, Gaston Ribeiro, Nando Poggi, Manuel Intire, Daniela Giordano.

©Futuro Europa®

 [NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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