Louise Bourgeois e le sue Cells

Bilbao – È con Louise Bourgeois. Structures of Existence: The Cells fino al 4 settembre che vengono presentate assieme 28 Cells, per il più alto quantitativo che sia mai stato riunito appartenente alla serie iniziata nel 1986 in cui figurano una sessantina di creazioni. Oltre a queste, all’interno della Retrospettiva sono presenti disegni e opere di natura scultorea e grafica, realizzati nei 70 anni di attività artistica della Bourgeois (1911-2010).

Una seconda personale dell’Artista franco-statunitense al Guggenheim della Città basca, dopo quella del 2001, con la quale era arrivata Maman (1999) per rimanere a vegliare sulle rive del fiume Nervión. Louise Burgeois, con le proprie invenzioni formali, è attrice capofila della Storia dell’Arte del secolo scorso e, come è proprio di coloro a cui è permesso avvalersi del titolo di “grande artista”, è capace di attribuire al particolare-personale una dimensione universalmente umana.

Attraverso la propria pratica, la Bourgeois decide di abbracciare e dare una forma e materia al proprio passato traumatico, traducendolo in opere che esprimono emozioni elementali e modi d’essere non privi di contraddizioni; paura dell’abbandono, insicurezza, fragilità, ansia, sono tutte fonti di dolore che nella propria arte Lei fa rispondere alla coniugazione unica dell’amore. “Trasformo una questione sgradevole in un buon lavoro. Trasformo l’odio in amore.”

Proprio con Cells – da intendersi sia come cellule, unità della vita, sia come celle, spazi angusti e ristretti – l’Artista mette davanti ai nostri occhi ciò che a lei appare ovvio, ossia che lo spazio non esiste, ma che è esclusivamente una metafora per la struttura della nostra esistenza. Louise Bourgeois configura microcosmi, articolando elementi architettonici che contemporaneamente separano e connettono il mondo esterno da quello interiore, quali luoghi di reclusione e rifugio.

Oggetti inanimati, quali vestiti, coperte, mobilia, boccette di profumo, porte, finestre, scampoli di tappezzeria, porzioni di specchi, diventano oggetti di scena, a partire da Articulated Lair del 1986 – il termine “Cell” verrà impiegato per la prima volta nel 1991, momento in cui creò Cells I-VI. Con queste prime 6 che erano permeate dall’idea di segreto, voyeurismo, dolore fisico e psicologico, nacque l’idea di ambientazioni che autobiograficamente ritraggono un modo di sentire.

I materiali sono di recupero, conosciuti, domestici, depositari della costellazione familiare della Bourgeois, che Lei utilizza per esplorare le proprie memorie, scoprire se stessa ed esorcizzare i propri demoni, per “ricordare e dimenticare contemporaneamente”, in modalità psicoanalitica “dimenticare in modo da perdonare”. Ambienti intimi adattati alla scala di una donna minutissima la cui arte si esplica in terapia.

Tra gli esempi scultorei, figura una selezione di Personages, qui raggruppati in piccoli gruppi caratterizzati da un’intensa tensione psicologica, così che i vari ensemble nella loro totalità vengono a creare un’inaspettato equilibrio di relazioni all’interno dello spazio espositivo. All’interno delle stesse Cell, trovano spazio sculture, perlopiù in  marmo bianco rassicurante, bronzo, vetro, e assemblaggi di tessuto, a cui l’Artista ha dato forma con estrema versatilità.

Tra le opere grafiche, testimoni di un grande ritorno post-anni ’90 alle tecniche di stampa, sono 6 acquaforti di grandi formato, frutto della collaborazione del 2010 con l’editore Benjamin Shiff. Varie tipologie di carta e toni differenti, dove alla stampa si uniscono l’inchiostro, l’acquarello, il pastello, o la gouache vibranti, rivelando soggetti umani, animali, vegetali, o forme astratte, accompagnate da brevi frasi tracciate con mano tremante.

Louise Bourgeois, che culla la propria fragilità interiore e la trasforma ingegnosamente in forza. Louise Bourgeois, minutissima donna che sprigiona una potentissima forza attorno a sé. Louise Bourgeois che con integrità metodica svolge e riavvolge il rocchetto della propria interiorità davanti a se stessa e agli altri. Louise Bourgeois, tessitrice, figlia di Aracnide e della dea Era.

©Futuro Europa®

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