Maya. Il linguaggio della bellezza

Verona – Palazzo della Gran Guardia il prossimo 8 Ottobre vedrà le sue sale vibrare con la forza ancestrale trasmessa dai Maya e dalle loro usanze. La mostra, Maya. Il linguaggio della bellezza, curata da Antonio Aimi e Karina Romero Blanco, dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico, affronta la cultura Maya in modo approfondito per la prima volta dopo la decifrazione della loro scrittura.

Tale scoperta ha dato un notevole contributo antropologico per lo studio e la comprensione degli usi e credenze di questa popolazione misteriosa ed antica. Unendo quanto emerso dalla loro scrittura e i reperti appartenuti a questa popolazione ne emerge un popolo con una forte concezione del corpo, che veniva usato come una tela su cui applicare modifiche ornamentali, sia per distinguere l’appartenenza sociale sia semplicemente per rendere il proprio aspetto più gradevole per le feste.

Il corpo non era il solo indicatore di provenienza sociale, la popolazione Maya era solita usare un abbigliamento particolare durante le cerimonie solenni o semplicemente per ogni giorno. Ad esempio la maggior parte della popolazione impegnata nella cura dei campi presenta un abbigliamento semplice, per le donne la tradizionale blusa chiamata “huipil” e la gonna, oppure la tunica, per gli uomini un perizoma legato intorno alla vita, a volte accompagnato da un lungo mantello. L’abbigliamento si è scoperto essere anche un indicatore dello stato d’animo dell’individuo, un po’ come accade nella nostra epoca.

I Maya, alla stregua degli Egiziani, hanno a lungo affascinato gli studiosi sia per gli edifici che hanno lasciato sia per le loro credenze religiose. Le loro divinità, così come le varie rappresentazioni degli animali rinvenute, sono la testimonianza di un forte legame con la natura e la forza che questa può scatenare rappresentata sia dagli animali, ritenuti superiori all’uomo perché in grado di volare e sopravvivere sott’acqua, sia da quegli eventi naturali, terremoti, tuoni e fulmini, insomma ciò che non era spiegabile e che faceva più paura e che per questo veniva attribuito agli dei.

Questa esposizione presentata da Artemisia Group e Kornice, con la promozione del Comune di Verona e il supporto di Arena Museo Opera, offre fino al 5 Marzo 2017 la possibilità di conoscere meglio questo popolo, che per anni ha stuzzicato la fantasia di registi e scrittori, affascinando intere generazioni per i loro sistemi matematici e astronomici.

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