Energia, l’Europa verso l’autosufficienza?

Metà dei cittadini dell’Unione Europea potrebbero produrre l’energia loro necessaria autonomamente, e da fonti rinnovabili, entro il 2050: se ci fosse la volontà politica, naturalmente, e se la Scienza non soffrisse ancora per l’Oscurantismo, oggi quello imposto dal Mercato. Se le cose andassero per il verso giusto, fra trentacinque anni duecentosessantaquattro milioni di Europei potrebbero essere energeticamente autosufficienti, ‘sottraendo’ al mercato quasi metà della domanda comunitaria di energia: a dirlo è ‘The Potential for Energy Citizens in the European Union’, uno studio redatto dall’istituto di ricerca ambientale CE Delft per Greenpeace, Federazione Europea per le Energie Rinnovabili (Eref), Friends of the Earth Europe e REScoop.eu.

Merito – o colpa, a seconda del punto di vista, naturalmente – del fotovoltaico e dell’eolico, per i quali sono disponibili impianti sempre più efficienti a ‘dimensione domestica’, prodotti anche da aziende italiane leader nel settore. Ad attuare questa sorta di democratizzazione del mercato energetico sarebbero, in gergo, gli ‘energy citizens’: individui, famiglie, ma anche edifici, enti pubblici, scuole e ospedali, in grado di produrre energia, individualmente o in rete, sufficiente a soddisfare il proprio fabbisogno. In Italia gli ‘energy citizens’ potrebbero produrre il trentaquattro per cento dell’elettricità entro il 2050, grazie agli impianti domestici di oltre 26 milioni di persone. “I cittadini che autoproducono almeno parte dell’energia che consumano saranno la figura chiave delle politiche energetiche dei prossimi anni – afferma Luca Iacoboni, responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia – togliendo il monopolio della produzione di energia alle grandi aziende che continuano a puntare su fonti fossili come carbone, petrolio e gas, sarà possibile definire un modello più democratico, in cui ciascuno contribuisce a produrre energia: è l’unica possibilità per un Futuro cento per cento Rinnovabile”.

Se ci fosse la volontà politica, come in tante altre cose. Invece, dice Iacoboni, “il governo, con provvedimenti specifici come la riforma della tariffa elettrica, sta mettendo in ginocchio il settore delle energie rinnovabili, e in particolare quello dei piccoli produttori domestici”. Nel frattempo, gli utenti vedono aumentare i costi dell’energia in bolletta mentre subiscono il ben noto stalking degli addetti commerciali. Vista la situazione, c’è molto da fare: perché, al momento, il dato che emerge è che scienza, tecnologia, interessi della gente, qualità dell’ambiente e del clima stanno da una parte; politica e mercati dall’altra.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore cura un Blog dedicato ai temi trattati nei suoi articoli]

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