Carabinieri-Forestale, insieme per l’Ambiente
Unità di Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare: è il nome della struttura che nascerà dal primo gennaio 2017 con l’assorbimento, da parte dell’Arma dei Carabinieri, di 8.000 unità specializzate nel campo, provenienti dal Corpo Forestale dello Stato. A darne il profilo è stato il Vice Comandante dell’Arma, Generale Antonio Ricciardi, nel rendere noti i risultati della campagna estiva di controlli da parte dei Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente. Numeri e proporzioni dell’opera di contrasto ai nemici dell’Ambiente sono stati presentati a Roma alla presenza del Ministro Gianluca Galletti.
Tutela, repressione dei reati, ma non solo: l’auspicio è stato il verificarsi dell’altro, forte strumento di contrasto dei reati contro l’ambiente, un “cambio di cultura”. Una ‘mission’, quella di diffusione della cultura della legalità e della civile convivenza alla quale le Forze dell’Ordine italiane lavorano da sempre, in tutti gli ambiti della vita civile nei quali si trovano ad operare.
La campagna estiva per la Tutela dell’Ambiente 2016 ha prodotto settecentotredici controlli. Duecentodue persone sono state segnalate, sono state elevate ottanta sanzioni penali e cinquantanove amministrative e sono stati effettuati settantadue sequestri per un valore oltre ventisette milioni di euro, ha spiegato il Comandante dei Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, Generale Sergio Pascali. In coerenza e continuità con le sanzioni ricevute dal nostro Paese dall’Europa, la maggior parte delle irregolarità è stata riscontrata sulla tutela delle acque al sud e nel centro Italia dovute al cattivo funzionamento di depuratori comunali e di impianti di trattamento delle acque reflue industriali, degli stabilimenti balneari, dei villaggi turistici e dei cantieri navali. Particolarmente colpita da irregolarità la costiera Amalfitana. Segnalati all’autorità competente anche sindaci, dirigenti e funzionari comunali, legali rappresentanti e responsabili tecnici della società gestore dei depuratori.
Paradossale la situazione per quanto riguarda gli imballaggi. Durante centocinquanta ispezioni presso produttori e rivenditori all’ingrosso, soprattutto al nord, trentatré società sono risultate non conformi e oltre ottantanove tonnellate sono state sequestrate per un valore di cinqucentoventiquattro mila euro. “E’ insopportabile – ha rilevato Galletti – che queste buste finiscano in mare, perché ci rimarranno per cinquecento-mille anni. Un assurdo, visto che “siamo stati i primi in Europa a fare una legge molto severa di divieto” che è “copiata da molti Paesi del mondo”, ha ricordato Galletti.
Già. In questo, come in altri settori innovativi a cominciare dalle Energie Rinnovabili, la ricerca e le imprese italiane danno letteralmente lezioni al mondo, e lavorano con profitto all’estero. Ma solo all’estero.
[NdR – L’autore cura un Blog dedicato ai temi trattati nei suoi articoli]