Fuga all’estero, ma StartUp in crescita a Milano
Sono stati diffusi recentemente dati sul nuovo fenomeno migratorio degli italiani verso altri Paesi alla ricerca di fortuna e, vista la significativa crescita registrata negli ultimi anni, l’opinione pubblica non ha tardato a mostrare sdegno e incolpare la “politica” per non essere in grado di sostenere correttamente chi non trova lavoro in Italia.
E, nonostante i dati anche della Lombardia mostrino un oggettivo aumento di chi fugge per cercare fortuna altrove, ci dimentichiamo che nella stessa Regione padana si sta sviluppando uno dei centri europei per la nascita e lo sviluppo di StartUp.
A Milano, ovviamente, negli ultimi anni, grazie anche alle scelte politiche di attuare regimi agevolati per la creazione di imprese e per chi investe, si è creato terreno fertile per Startup digitali, industriali o agricole spesso supportate da una grandissimo numero di brevetti depositati. Solo a Milano, lo scorso anno ne sono stati registrati 365, mille nell’intera Lombardia e 4000 negli ultimi 4 anni.
Insomma sembrerebbe che le prospettive nella città meneghina siano davvero interessanti. La sola Milano conta circa 1200 startup innovative spesso seguite con attenzione da Assolombarda e Confcommercio che ne supportano la crescita e lo sviluppo. Il regime fiscale agevolato prodotto da questa nuova forma di srl per chi investe, ha portato molti fondi d’investimento a scommettere nel capoluogo lombardo immettendo moltissima liquidità nel sistema.
Milano, da qualche anno si sta confermando come uno dei principali punti di riferimento europeo per lo sviluppo di nuove idee, capacità di investimento e soprattutto sviluppo delle tecnologie digitali. Esistono interi palazzi di coworking o di uffici dedicati al solo mondo delle startup dove grandi investitori ogni giorno finanziano progetti di giovani italiani. Pur confermando il dato che vede molte persone, oltre centomila, abbandonare il nostro Paese, ci sono realtà seminascoste che producono ricchezza e innovazione e soprattutto posti di lavoro capaci di dare prospettiva a tanti giovani.
Bisogna dare atto ai Governi degli ultimi anni di aver percorso giuste strade che stanno dimostrando la bontà delle politiche economico-fiscali intraprese, ma che ora necessitano di una spinta maggiore. È necessario accostare a questi regimi fiscali agevolati, strumenti per l’assunzione dedicati alle necessità di questo nuovo mondo. Politiche del lavoro più flessibili capaci di adattarsi a modelli d’impresa che mutano continuamente e che vedono superato soprattutto il luogo fisico di lavoro.
I dati sulla fuga di cervelli ancora preoccupano istituzioni e politica, ma alcune strade virtuose sono state tracciate, mostrando di essere percorribili e di produrre ricchezza. Non lasciamo che il buon lavoro fatto venga, come spesso accade, rovinato da una offuscata visione del futuro.