Lituania, dalla Rivoluzione dei cavolfiori alle Elezioni
Il primo turno delle elezioni Lituane si è chiuso con un risultato inaspettato e per certi versi sorprendente, i socialdemocratici del premier Algirdas Butkevicius, dati per favoriti nei sondaggi pre-elettorali, sono invece finiti solo terzi con il 14,5% dei voti. Al primo posto è arrivata la ‘Unione Lituana dei Contadini e dei Verdi’ (LPGU), con il 21% dei voti, seguita dai conservatori della ‘Unione Patria-Cristianodemocratici’ con il 16,1%. Più indietro i liberali che ottengono l’8%, e i due partiti che formavano la coalizione di maggioranza coi socialdemocratici, il partito del lavoro (4,6%) che non supera la soglia di sbarramento del 5% e il partito Ordine e Giustizia, che supera di poco il 5%.
La composizione del prossimo Parlamento è ancora da definire, se 70 dei 141 seggi in palio sono assegnati col proporzionale con soglia di sbarramento del 5%, per i rimanenti 71 ci si affida ai collegi uninominali e quindi al sistema maggioritario. Per quanto riguarda l’assegnazione dei seggi, all’Unione dei verdi e contadini, neo-nato partito guidato dall’ex capo della polizia, Saulius Skvernelis, dovrebbero toccare 20 seggi dai collegi plurinominali e altri 42 seggi dai collegi uninominali (62 seggi totali); i cristiano democratici sono accreditati di 19 seggi dai collegi plurinominali e 41 dai collegi uninominali (60 seggi); infine i socialdemocratici del premier Butkevičius raccolgono 13 seggi dal plurinominale e 21 dai collegi uninominali (34 seggi). I risultati non sono ancora definitivi a livello di seggi, se 70 dei 141 seggi in palio sono assegnati col proporzionale con soglia di sbarramento del 5%, per i rimanenti 71 ci si affida ai collegi uninominali e quindi al sistema maggioritario. Ma i collegi uninominali ove il candidato non supera il 50% dei voti, verranno assegnati al ballottaggio che si svolgerà il prossimo 23 ottobre.
Alla base dei risultati si pone quella che è stata denominata ‘Rivoluzione dei cavolfiori’, nata quanto una signora si è trovata a pagare € 3,49 per un cavolfiore, lo scontrino postato su Facebook è diventato virale. Il cavolfiore pagato in maniera esorbitante è diventato il simbolo dell’aumento ingiustificato dei prezzi a seguito del passaggio all’euro, arrivati perfino a triplicare dal 2015. Poco prima delle elezioni la popolazione ha indetto un boicottaggio di protesta evitando i supermercati per far sentire la propria voce riguardo l’aumento del costo della vita, addebitato proprio ai negozianti. Pur negando la concausa euro-aumento dei prezzi, il governo non è riuscito a spiegare l’abnorme incremento dei prezzi. Da rimarcare come molti lituani si rechino a fare la spesa in Polonia dove, grazie all’Iva tra il 5 e il 3 per cento (in Lituania l’Iva è al 21 per cento), i prezzi sono notevolmente più bassi.
Gli altri due motivi per cui l’elettorato lituano ha punito il governo, sono i salari estremamente bassi, mediamente di € 600 mensili, fra i peggiori della UE, questo malgrado sotto l’attuale governo siano cresciuti del 50%. Collegato a questo la nuova legge sul lavoro, similmente a quanto accade in Italia, la nuova normativa ha facilitato le assunzioni, ma anche i licenziamenti, il risultato è stato un esodo della forza lavoro, principalmente verso la Gran Bretagna che ha portato la popolazione a scendere dai 3,5 milioni del 2001 ai 2,9 milioni nel 2015.
“E’ tempo di cambiamenti“, ha dichiarato il leader di LPGU, Ramunas Karbauskis, curiosamente grande latifondista della repubblica baltica, dicendosi nel contempo disponibile a formare una Grosse Koalition tra socialdemocratici e l’Unione Patria.