Renzi e Obama
La visita del Premier Renzi a Washington non può che definirsi un completo successo. Lo ha reso tale il Presidente Obama, con le parole straordinariamente amichevoli, di cui non ricordo le uguali nella lunga storia dei rapporti Italia-USA. Per me, che da sempre ritengo le buone relazioni con Washington, dentro e fuori la NATO, la chiave di volta della nostra politica estera, musica per le orecchie!
Naturalmente, l’importanza reale della visita e dei suoi risultati è di molto attenuata, se non del tutto nulla, dal fatto che Obama è ormai a pochi giorni dal termine effettivo del suo mandato. Le sue parole sono dunque in un certo senso “sciolte”, non rappresentano alcun impegno per il futuro, giacché il Presidente non è più in grado impegnare il suo Paese. A parte il fatto che lo stesso Renzi è in bilico. Resta dunque un bello “show” che certamente ha fatto piacere al nostro Premier e dimostra la gentilezza e la generosità di Obama. Ma conseguenze pratiche sul piano politico, zero.
Per capire gli sviluppi delle nostre relazioni coll’America occorrerà attendere di vedere chi sarà il nuovo Presidente. Se sarà Hillary Clinton, è ragionevole pensare che le cose continueranno allo stesso livello, se dovesse vincere Trump, si aprirebbero scenari del tutto nuovi, non solo nei rapporti Italia-Usa ma nel quadro complessivo delle relazioni internazionali del nostro tempo. Scenari imprevedibili e, temo, oscuri.
E in Italia? Chi avrà in mano nel gennaio del prossimo anno, quando assumerà il nuovo Presidente USA, le redini del governo? Punti interrogativi, dunque, per i quali la bella pagina scritta a Washington da Renzi e Obama è già una pagina voltata.