SIMO 2016, l’innovazione tecnologica per l’istruzione

Madrid – Il futuro della società di oggi passa certamente per le nuove tecnologie digitali, ma è essenziale saper farne un uso adeguato, soprattutto utilizzandone le potenzialità per formare al meglio le nuove generazioni. Questo è l’obiettivo primario di SIMO 2016, la fiera dell’innovazione tecnologica nel settore scolastico e dell’education in senso più ampio. Con sede presso i padiglioni di IFEMA, la fiera permanente di Madrid, dal 19 al 21 ottobre SIMO ha ospitato le novità di ben 244 imprese, provenienti da 10 paesi del mondo tra cui Stati Uniti, Cina e Regno Unito. In ogni stand sono stati presentati progetti tecnologici integrati, orientati a migliorare il cambiamento metodologico nell’insegnamento, oltre a promuovere l’apprendimento degli studenti nell’uso dei dispositivi ICT.

Innumerevoli i prodotti e i servizi destinati a rimodellare le attività nelle classi scolastiche di tutto il mondo: le lavagne multimediali o Smart Board, che consentono di rendere l’interazione insegnante-studenti più accattivante e dinamica, con l’ausilio di sistemi touch e il collegamento in rete dei dispositivi per ogni alunno; sistemi digitali che pongono il videogioco e la realta’ virtuale a servizio delle lezioni in classe, adattati specificamente ad ogni materia; software per la gestione e creazione di app multipiattaforma, dedicati sia ai progetti didattici del docente che alle esigenze di studio degli alunni; e poi ancora decine di stand che presentano stampanti 3D, robot educativi, biblioteche digitali, prodotti per la scansione e modifica in tempo reale di testi su carta, computer portatili semplificati e resistenti per l’uso nelle classi primarie, e molto altro.

A completare l’offerta di SIMO 2016 un vasto programma di attività, organizzato in collaborazione con Educación 3.0, la rivista spagnola che informa sulle migliori esperienze di innovazione in ambito scolastico: più di 200 sessioni, con la presenza di docenti ed esperti sul tema, anche di fama internazionale, che hanno illustrato le ultime tendenze, esperienze e iniziative del settore ICT e la loro applicazione alle esigenze di insegnamento del docente.

L’evento ha accolto la partecipazione di un pubblico professionale variegato, che va dai professori ai direttori di centri scolastici, ai coordinatori di sistemi tecnologici, oltre ai rappresentanti di entità pubbliche e private competenti in ambito educativo. In particolare, oltre alla presenza di numerosissime startup, molto forte la presenza di grandi marchi dell’innovazione tecnologica, come Google, Samsung, HP ed Epson, che negli ultimi anni hanno sviluppato a livello internazionale dipartimenti dedicati alla ricerca nel settore educativo, per adattare i propri prodotti e servizi alle sempre mutevoli esigenze dei rivoluzionari metodi di insegnamento che stanno prendendo piede a livello globale. Il prossimo appuntamento di settore si svolgerà a Londra a gennaio 2017 presso il Bett Show, la più grande fiera mondiale dedicata all’innovazione per le scuole e l’apprendimento.

david-cerveraNoi di Futuro Europa abbiamo chiesto un parere ad alcuni rappresentanti istituzionali e privati sulle prospettive future delle tecnologie per l’istruzione. A guidare a livello regionale le attività di promozione delle ICT nelle scuole è il Professor David Cervera, segretario generale dei programmi di innovazione della Comunità di Madrid: «L’obiettivo principale che abbiamo raggiunto è l’aver incluso in forma diretta le tecnologie digitali, sia nelle classi primarie che secondarie. In primaria alcuni progetti pilota hanno inserito nella didattica l’uso di tablet e applicazioni che fomentano l’apprendimento basico di robotica, programmazione e competenze digitali, secondo i parametri stabiliti dalla Comunità Europea. Inoltre, grazie a programmi di formazione del corpo docente, vogliamo dotare ogni insegnante di strategie utili ad un uso consapevole in aula dei nuovi strumenti ICT, affinché serva come modello agli studenti per acquisire adeguatamente le competenze digitali in relazione a ogni singola materia».

matias-matiasUn approccio diverso quello di Matias Matias, responsabile globale vendite del dipartimento Education di HP, l’azienda di hardware che investe in ricerca su prodotti digitali che promuovano il cambiamento sociale: «Il principio che sta alla base del lavoro di HP in ambito educativo è molto semplice: crediamo che gli investimenti compiuti oggi nella sfera dell’istruzione servano a sviluppare oggi il talento umano dei giovani, così da contribuire ad un incremento concreto delle variabili sociali ed economiche delle comunità che noi serviamo. Dunque disporre di una gioventù preparata, con le abilità corrette, significa registrare in forma diretta un miglioramento concreto delle aree geografiche in cui l’innovazione avrà realmente successo. Da qui al prossimo futuro, il nostro obiettivo consiste nel dare vita a piattaforme in grado di sviluppare un’esperienza educativa che si adatti alle specifiche necessità di ogni utente, ma che sia sostenibile a lungo termine».

Partecipando a un evento come SIMO 2016, l’impressione che si avverte è quella di un settore in grande espansione, che coniuga l’enorme potenziale dei moderni strumenti informatici alla sempre maggiore necessità di rendere le future generazioni in grado di affrontare le sfide del futuro. L’altro aspetto, meno entusiasmante ma su cui riflettere, è che la Spagna negli ultimi anni sta investendo tantissimo, sia in ambito pubblico che privato, per diffondere strategie di apprendimento più efficaci e rivolte all’imprenditorialità delle prossime generazioni. Mentre l’Italia, anche su questo aspetto, sembra restare indietro.

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