NMDC
Guidando per le vie di città morte come per esempio Roma, si può facilmente incorrere nel nuovo modello di cittadino o meglio, visto che gli acronimi vanno di moda, nel NMDC. Egli si distingue da alcuni comportamenti base; di solito in motorino, guida come la strada fosse sua e taglia il percorso a chiunque, frena a un centimetro da qualsiasi ostacolo e di solito apostrofa chi si mette sul suo cammino con frasi che coprono le più pittoresche espressioni del dialetto trivio. Declinate al maschile e al femminile.
Il NMDC ha anche una vistosa peculiarità: adora le doppie frecce e le usa per accampare il diritto di parcheggiare in doppia fila ovunque o sui posti riservati ai disabili. A volte il NMDC ha con sé la sua prole, che avida, apprende velocemente e promette bene.
Avendo quotidianamente a che fare con queste persone, che sono per la maggior parte giovani o giovanissimi, mi sono spesso chiesta quando è successo. Cioè, quando c’è stata questa specie di recessione morale, quando i doveri sono stati sopraffatti dai diritti, quando da popolo educato siamo diventati un’orda di barbari, quando da Scusi si è passato a Limortacci?
Credo che buona parte della responsabilità sia da addossarsi a quando l’Aula della Camera definitivamente approvò il provvedimento che aboliva il servizio militare obbligatorio di Leva a partire dal 2005. I Sì furono 433, 17 i no, 7 gli astenuti (i Verdi). In base al testo approvato, gli ultimi a prestare il servizio di Leva furono i nati nel 1985. Pare che l’approvazione sia stata salutata da un applauso bipartisan dell’Aula.
Nasceva così l’esercito professionale e si gettavano le basi per il NMCD. Perché, lasciatemi fare la vecchia signora qualunquista, i giovani di oggi non hanno nessuno che raddrizzi loro la schiena, che insegni la disciplina, che li aiuti a diventare uomini, ma uomini veri rispettosi delle donne, delle persone disabili, rispettosi delle leggi. Fare il militare aiutava eccome.
Adesso la famiglia è estinta, la scuola rantola, la società è al capolinea. I 433 firmatari dell’abolizione della Leva obbligatoria ne renderanno conto ai posteri, semmai l’umanità sopravviva a sé stessa.