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Calabria, ricerca idrocarburi; Bevacqua: rammaricato per autorizzazioni Consigliere regionale: intervengano parlamentari Pd – “Sono profondamente rammaricato per le due nuove autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi al largo delle coste calabresi concesse dal ministero dell’Ambiente”. E’ quanto afferma in una nota il consigliere regionale Domenico Bevacqua. “In occasione del referendum cosiddetto sulle trivelle, il governo nazionale era stato chiaro sulla garanzia che non si sarebbe proceduto lungo questa linea. E’ vero che le osservazioni relative ai permessi per queste ricerche dovevano essere prodotte prima del 31 dicembre 2014 (per cui nessuna responsabilità ricade sull’attuale consiliatura regionale), ma il punto è che lo spirito del confronto avviato con le Regioni e che mi aveva condotto a dichiarare il superamento nei fatti del quesito referendario, andava in tutt’altra direzione. La tecnica che si intende usare, inoltre, quella dell’airgun, che spara aria compressa in acqua producendo onde che si propagano nel fondale, è talmente controversa, anche nell’ambito della comunità scientifica, che era stata vietata nella prima versione del disegno di legge sugli ecoreati. Sono pienamente d’accordo con l’allarme lanciato dall’assessore Rizzo in relazione alle possibili conseguenze devastanti per l’ecosistema marino interessato. Non è in questa pericolosa ricerca di idrocarburi il futuro della Calabria. Il nodo è politico – conclude Bevacqua -: oltre a consiglio regionale e giunta, che hanno chiaramente espresso il loro diniego, rivolgo un pressante appello ai parlamentari calabresi del Pd, affinché non restino inerti di fronte a un tale pericolo e si adoperino per salvaguardare quel principio di precauzione che in diversi altri casi è stato rispettato”.(ilVelino)

Abruzzo: arresti e sequestri per traffico rifiuti e inquinamento ambientale – Traffico illecito di rifiuti, inquinamento ambientale, truffa ai danni dello Stato e abuso d’ufficio: una vasta operazione del Corpo Forestale dello Stato in Abruzzo, a seguito di una inchiesta sul traffico di rifiuti in Basilicata iniziata due anni fa, ha portato al sequestro del depuratore di Chieti Scalo, gestito dal Consorzio di Bonifica Centro, e all’arresto dei responsabili anche per il reato di inquinamento ambientale.Arresti consentiti anche dall’applicazione della nuova legge sugli ecoreati con l’introduzione dello specifico delitto di inquinamento ambientale. “Quelle di oggi sono le prime ordinanze di custodia cautelare emesse grazie all’introduzione di questo specifico delitto nel codice penale”, dichiara il direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani (AdnKronos)

Cnr, fumo di legna da camini inquina di piú con la nebbia Particelle umide aumentano polveri sottili nell’aria – Le emissioni prodotte dalla combustione della legna usata per il riscaldamento domestico partecipano alla formazione dell’aerosol organico, una delle componenti delle tanto temute polveri sottili. Queste ultime sono prodotte in quantità maggiore in caso di nebbia, a causa del ruolo svolto dalle particelle umide in cui avvengono i processi chimico fisici di trasformazione delle emissioni della combustione. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr), in collaborazione con Aerodyne Research Inc., Università di Ferrara e Agenzia regionale per l’ambiente (Arpae) dell’Emilia-Romagna e pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas). “Le polveri sottili, o aerosol atmosferico, costituiscono una minaccia per la salute umana: in Italia sono responsabili di una riduzione di più di un anno dell’aspettativa di vita, mentre in Europa causano più di 300 mila morti l’anno -, spiega Stefania Gilardoni dell’Isac-Cnr -. L’aerosol organico costituisce più del 50% delle polveri sottili”. Lo studio dell’Isac-Cnr identifica una sorgente e un meccanismo di formazione di aerosol organico secondario finora trascurato dalla maggioranza degli studi. “Questo lavoro mostra che, in presenza di umidità e nebbia nell’atmosfera, le reazioni chimiche che coinvolgono le emissioni della combustione della legna aumentano la produzione di aerosol organico secondario e, dunque, la concentrazione di polveri sottili nell’aria – prosegue la ricercatrice -. Si spiega così l’alto livello di aerosol organico secondario in inverno”. “La presenza di umidità in atmosfera aumenta inoltre la capacità dell’aerosol prodotto dalla combustione di assorbire la radiazione solare – conclude Gilardoni – e ciò porta a un aumento del riscaldamento dell’atmosfera, influendo sul cambiamento climatico”. (ANSA).

Clima, Green Italia: bene ratifica Italia accordo di Parigi ma governo esca da retrovie – “Bene la ratifica dell’Accordo di Parigi. Ora però il governo deve cambiare il segno rispetto a quanto fatto fino ad ora, perché dai tagli retroattivi dello Spalma-Incentivi per il fotovoltaico, alla riforma della bollette domestiche che penalizza l’autoproduzione, al tentativo di avere trivelle libere, fino ai nuovi inceneritori, la direzione non è certo quella di puntare con decisione ad una riduzione delle emissioni climalteranti”. Lo dichiara la co-portavoce di Green Italia Annalisa Corrado. “Il governo – continua – deve essere in maggiore sintonia con il Paese, che come dimostrano anche i dati della ‘Relazione sullo stato della green economy 2016’ ha puntato con forza e convinzione su rinnovabili e efficienza energetica, tanto da porre l’Italia ai vertici in Europa. In vista della Conferenza sul Clima (COP22) di Marrakech il governo esca dalle retrovie e si impegni affinché l’Europa riveda l’attuale impegno del 40% sull’efficienza energetica, anche per imprimere una spinta positiva all’economia del continente. La politica low carbon è un formidabile  propulsore di ricchezza, se si abbandonano i vecchi schemi che legano l’economia a doppio nodo all’andamento del petrolio. Stati Uniti e Cina, i grandi Paesi che hanno sempre frenato in merito agli accordi piú forti e risolutivi, con l’annuncio congiunto della ratifica dell’Accordo al G20 dello scorso settembre, ci dicono chiaramente che dal punto di vista economico investire nel contrasto ai cambiamenti climatici conviene. L’Europa deve riconquistare il suo ruolo di leadership nel processo di revisione dei primi impegni sottoscritti a Parigi. Sarebbe imperdonabile che l’Italia, con alle spalle il suo fortissimo tessuto di aziende impegnate nel campo della green economy, non fosse alla testa di questa sfida cruciale” conclude Corrado. (ilVelino)

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