Isla bonita
Che bel popolo sono i cubani. Hanno un bel carattere che li porta a essere naturalmente gentili e disponibili verso tutti. Se ti vedono, tu straniero, gironzolare nelle vie con l’aria spersa si offrono subito di aiutarti. E non lo fanno sperando in qualcosa in cambio, lo fanno perché davvero vogliono aiutarti.
Certo adesso la cosa un po’ si sta guastando; la grande quantità di gente che arriva sull’isola ha generato una serie di furbetti che per lo più si aggirano nelle città vecchia in cerca di europei o americani bisognosi di aiuto. E soprattutto lusingandoli con le loro attenzioni, trattandoli quasi come uno di famiglia riescono a spillare loro un bel po’ di denaro. Il tipico straniero che non riesce a badare a sé stesso nemmeno in un villaggio Valtur si affida a questi furbacchioni che comunque sono sempre meno bastardi che da noi.
Ma a parte questo, Cuba è molto di più. Sono i ragazzi in uniforme che sciamano dalle scuole tutti insieme scherzando e saltellando ancora lontano anni luce dai nostri scolari smartphone-dipendenti che ormai non parlano più tra loro ma chattano. Sono le dignitose donne povere che fanno giocare i loro bimbi in strada sorvegliandoli senza ansie e per loro fortuna ignare delle storie di morte dei nostri tempi. Sono le donne che sculettano allegre esponendo cosce e sederi maestosi per nulla preoccupate di incorrere in qualche maniaco e diventare un numero come dalle nostre parti. È molto altro Cuba. È la vera grande bellezza integra fatta di gente piena di dignità appena scalfitta da chi vende il corpo per ottenere con una scorciatoia un po’ di denaro.
Venite a visitare Cuba, ma veniteci come ospiti, non come turisti. Ne rimarrete abbagliati e forse vi renderete conto, girando lontani dai villaggi turistici all inclusive, di un popolo davvero speciale, sincero e onesto con un grande senso di ospitalità. A loro si perdona tutto, anche abitudini che farebbero perdere la pazienza a Giobbe. Perché nella loro natura rimane naturale, per gli uomini verso le donne, di incontrarti e alla tua domanda “come sta?”, rispondere sorridendo senza nessuna malizia o secondi fini “meglio, ora che l’ho vista”. Andate a Cuba, da noi robe così non accadono più.