COP22 per un turismo sostenibile
Marrakech – La COP22 è entrata finalmente nel vivo delle negoziazioni cruciali dopo una prima settimana contrassegnata dal dialogo e nella quale si sono susseguite sul “palcoscenico” figure importanti della società civile, delle amministrazioni, delle ONG e del settore privato. Tra i temi centrali c’è stato anche quello relativo al turismo sostenibile. Di fatto, l’industria turistica ha un impatto ambientale tra i più alti se si pensa solamente al flusso dei turisti che nel 2015 ha toccato la soglia del miliardo, cifra destinata ad aumentare esponenzialmente nel 2020 secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT).
Durante Smart Tourism Africa – conferenza organizzata dalla Société Marocaine d’Ingénierie Touristique (SMIT) in collaborazione con La Tribune – alla quale hanno partecipato anche personalità politiche di spicco, tra le quali il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, e gli ex primi ministri di Mali e Benin, Moussa Mara e Lionel Zinsou, si è appunto discusso delle sfide relative alla sostenibilità e delle possibili partnership tra il settore pubblico e quello privato. Il fine ultimo è quello di ottimizzare il flusso dei turisti, creando destinazioni sempre più efficienti sia a livello energetico che di connettività, con lo sviluppo tecnologico come motore trainante.
Marrakech, oltre ad essere la città ospitante della COP22, è la prova vivente del buon lavoro portato avanti dal Ministero del Turismo marocchino. Infatti, con le sue oltre 30 strutture alberghiere certificate “Green Key” presenti nella “città d’ocra”, e le 72 in totale nel Paese, il Marocco si aggiudica la palma della nazione più green del continente africano. L’obiettivo dichiarato è di passare da un turismo di massa a uno ecosostenibile, e lo sforzo delle autorità si è incentrato principalmente nella tutela dell’ambiente e della biodiversità, della salvaguardia del patrimonio artistico e delle tradizioni culturali. Imad Barrakad, presidente di SMIT, ha dichiarato “abbiamo messo la sostenibilità al centro delle nostre strategie per lo sviluppo del turismo”.
Per i Paesi più visitati al mondo, tra i quali certamente figura anche il Marocco, ciò si traduce nella necessità di attrarre maggiori investimenti e di mobilitare grosse risorse. Grazie anche al suo approccio green, il Marocco ha beneficiato dell’arrivo di sostanziali capitali esteri, in particolare dai paesi del Golfo. Alcuni tra i maggiori fondi sovrani della regione, tra cui il fondo saudita, del Qatar e del Kuwait, insieme al fondo marocchino per il turismo hanno investito oltre 500 milioni di euro in Casablanca Marina, e circa 800 milioni per sviluppare una nuova area residenziale nel centro della capitale Rabat.
Il piano Vision 2020 del governo mira a far del Marocco la principale meta sostenibile del Mediterraneo e tra le prime destinazioni turistiche mondiali. La COP22, in tal senso, è sicuramente una vetrina ideale per esporre tali ambizioni in un contesto internazionale importante.