Cabaret debutta in provincia
Torna sulla scena un classico della commedia musicale come Cabaret e riesce ad adattarsi a un piccolo teatro di provincia come il Metropolitan di Piombino, nonostante gli scenari abbastanza ricchi e il continuo variare delle scenografie. Giampiero Ingrassia si conferma grande attore, fantasista, cantante, intrattenitore, conducendo la storia nei panni di un ironico presentatore che introduce cantanti e personaggi.
La narrazione si sviluppa nella Berlino degli anni Trenta, siamo al Kit Kat Klub, dove Sally Bowles (Giulia Ottonello) sogna di diventare una stella del teatro e del cinema, ma nel frattempo fa la cantante di night e manda avanti relazioni rapide e tempestose. Tra lei e lo scrittore americano Cliff Bradshaw sboccia una tenera storia d’amore, potrebbe nascere persino un figlio se la ragazza non temesse di restare coinvolta, quindi finisce per abortire e per lasciare libero il ragazzo di tornare in patria. Intanto a Berlino si afferma il nazismo, i tempi cambiano, soprattutto per gli ebrei che vengono emarginati e per il teatro che non può più mostrare voglia di libertà, di cambiamento e di divertimento. Molte altre storie collaterali s’intrecciano: la prostituta che si porta a letto i mariani, la locandiera zitella innamorata del mercante di frutta ebreo, il giovane nazista amico dello scrittore.
Una commedia divertente, ben confezionata, tra musica immortale (Mein Herr, Money Money, Maybe This Time, Life is a cabaret) e un testo di Joe Masteroff – basato sulla commedia di Van Druten e sui racconti di Isherwood – che non è mai leggero o inutile, perché con lucido realismo racconta la vita. Tant’è vero che una storia che nella prima parte sembra spensierata termina in cupo dramma descrivendo l’ascesa al potere del nazismo. Giampiero Ingrassia è il vero mattatore, conduce alla grande due ore di spettacolo che non annoiano il folto pubblico presente sala (applaude a scena aperta), conferma di essere sottoutilizzato da cinema e televisione che potrebbero sfruttare meglio le sue doti istrioniche. Sarà stato l’amore che mi lega sin da fanciullo alle cose del padre, sarà stato quel trucco bianchissimo sul volto e i capelli corti, ai lati pettinati leggermente a punta, ma a tratti, dal mio posto in galleria, mi è sembrato – come un etereo fantasma – che si delineasse dal corpo di Giampiero la figura altissima e allampanata di Ciccio. Giochi della fantasia, sogni del passato.
Giulia Ottonello, invece, è davvero brava, sia come voce (intensa e strepitosa) da cantante, sia come attrice; sorprende e incanta il pubblico che alla fine la richiama in scena più volte. Uno spettacolo convincente, che riesce ad alternare momenti comici a elementi tragici, musica e parole, poesia e prosa. Cabaret è la dimostrazione di come anche in provincia si possa fare ottimo teatro e l’intera stagione del Metropolitan di Piombino – curata dalla Regione Toscana – lo sta a dimostrare. Prossimo appuntamento giovedì 15 dicembre con Non ti pago, messo in scena dalla compagnia di Luca De Filippo. Imperdibile.
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Testo: Joe Masteroff, basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood.Musiche: John Kander. Liriche: Fred Ebb. Regia: Saverio Marconi. Durata: 120’ con intervallo. Interpreti: Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello, Altea Russo, Mauro Simone, Michele Renzullo, Valentina Gullace, Ilaria Suss, Marta Belloni, Nadia Scherani, Alessandro Di Giulio, Andrea Verzicco, Gianluca Pilla.