Ministri, totonomi nel segno della continuità
Il Presidente del Consiglio incaricato sta salendo in questi minuti al Quirinale per riferire al Capo dello Stato l’esito delle consultazioni per il nuovo Governo. Già in serata dovrebbe essere comunicata la lista dei Ministri del Governo Gentiloni.
Sul totonomi che circola tra indiscrezioni stampa e voci di Palazzo, resta un’unica certezza: la continuità. Sì perché a differenza di altre crisi extraparlamentari che hanno colpito nel passato i Governi, a questo giro la maggioranza che reggeva Renzi rimane saldamente compatta e pressoché immutata nella sua composizione. Il nuovo Premier incaricato non avrà particolari grattacapi nella scelta della squadra che probabilmente subirà solo dei piccoli aggiustamenti necessari a superare indenni gli importanti appuntamenti dei prossimi mesi, dall’economia (vedi MPS) ai vertici internazionali, passando dalla ricostruzione post terremoto alla gestione degli immigrati.
Se la certezza è quella di confermare la base portante del Governo, le caselle che dovrebbero liberarsi sarebbero sicuramente quelle del Ministro Poletti al lavoro, che per sua espressa richiesta vorrebbe terminare l’esperienza ministeriale, e il Ministro Giannini all’Istruzione dove “la buona scuola” ha lasciato strascichi non troppo positivi e al cui posto sono in lista l’attuale responsabile scuola PD Francesca Puglisi e la deputata Simona Malpezzi.
Il resto della compagine dovrebbe rivedere qualche mescolamento di carte che quasi certamente toccherà il Ministro Boschi, la quale potrebbe vedersi togliere le deleghe alle Riforme (anche alla luce del risultato referendario) per rimanere alle meno incisive Pari opportunità.
Donne sotto la lente di ingrandimento come la Marianna Madia e Beatrice Lorenzin. Per l’esponente alfaniana sembra riconfermata la posizione anche se poco ben vista dal mondo delle Regioni e anche il Ministro della funzione pubblica dovrebbe mantenere salda la poltrona.
Il nodo più complicato da sciogliere sarà sicuramente il successore dello stesso Gentiloni alla Farnesina. Le ipotesi in campo sono diverse, dallo spostamento di Alfano a quello di Calenda, fino all’ipotesi tecnica di sostituire il politico con un tecnico come l’Amb. Elisabetta Belloni, attuale Segretario Generale del Ministero degli Esteri. L’ultima soluzione risparmierebbe il valzer di poltrone e permetterebbe agli attuali titolari di proseguire il lavoro già iniziato. Sì, perché l’eccessiva turnazione, stando alla volontà di formare un Esecutivo con lo scopo di condurre il paese entro poco tempo ad elezioni, rischierebbe di paralizzare l’attività dei ministeri per troppo tempo e a scapito, ancora una volta, di tutta la collettività.
Sembrano comunque tramontate le ipotesi degli sconfitti Fassino e Giacchetti per qualche dicastero e molto più alte le quotazioni di un riconoscimento della “lealtà” di ALA. Il gruppo verdiniano dovrebbe vedere promosso un proprio esponente per consolidare i rapporti degli ultimi tempi, creando non pochi malumori nelle fila del Partito Democratico.
Insomma, come detto la parola d’ordine sarà “continuità” e vedremo in che modo Gentiloni avrà trovato la quadra. Intanto, l’ironia della Rete non si è fatta sfuggire le troppe affinità tra l’esecutivo a guida Renzi e quello a guida Gentiloni promuovendo l’hashtag #renziloni. Poche soprese sembra riservare questo esecutivo che avrà l’arduo compito di ridefinire le regole del gioco.
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